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Topolino / Re: 60 anni di "Topolino": iniziative varie
« il: Venerdì 3 Apr 2009, 20:42:30 »
Quando la smetterai di citare come esempio unico 'sta benedetta avventura di capodanno (come se fosse da considerarsi "Bibbia" poi, quando manco le storie di Don Rosa lo sono), tra le migliaia e migliaia di storie realizzate sino ad oggi, sarà troppo tardi... ::)

Non è questione di Bibbie o non Bibbie, è questione che come esempio è perfetto visto che le altre storie veicolano lo stesso messaggio (e ovviamente non potrebbe essere altrimenti, quando sono nati i personaggi del Topolino la società aveva valori e morali diverse, non vengono accettate le idee diverse di oggi, figuriamoci la roba di cinquant'anni fa).

Ho letto anche altri tuoi post Filo e sinceramente (forse è un problema mio) non riesco proprio a seguirti. Sul serio, non riesco proprio a capire cosa vogliono dire i tuoi messaggi. L'unica cosa che riesco a capire chiaramente è una grande vena di polemica costruita sul nulla.
Su cosa si basano questi discorsi? Da dove partono? Dove vogliono arrivare?

Sinteticamente parlando secondo me i difetti della società italiana si riflettono sul Topolino (in particolari quelli sulla libertà di pensiero ed espressione) e quindi per descrivere quanto è banale e inutile il Topolino non si può che partire dalle sue cause, che sono la mancanza di libertà di pensiero e la volontà di imporre l'unico imperante.

In altre società più libere (non in occidente ovviamente, dove vale la famosa Carta dei Diritti Umani Universali, redatta appunto da degli occidentali, tanto per avere un idea di quanto sono disposti gli occidentali al dialogo) ovviamente si potrebbe anche avere un Topolino non perfettamente allineato con il pensiero maggioritario.

Già che risponde a queste domande gradirei mi spiegasse anche cosa c'entra il suo messaggio con quello di Vito a cui rispondeva, dato che non c'è alcun nesso logico fra i due. :-/

Parlava di come i personaggi andassero cambiati ("svecchiati" dice lui) e io davo una mia opinione su questo cambiamento.

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Topolino / Re: 60 anni di "Topolino": iniziative varie
« il: Giovedì 2 Apr 2009, 20:07:48 »
Mmmmh.

Secondo me questa roba del lavoro fisso (se così fosse), sarà il frutto del famoso esperimento che Fausto Vitaliano accennò qualche settimana fa a proposito della "seduta a tavolino" degli autori  nel tentativo di dare una svecchiata ai personaggi.
Sempre secondo il mio punto di vista, l'iniziativa prevederà una roba tipo DoubleDuck (cosa che imho ha già provedduto a tirare Paperino fuori dai soliti schemi ma non snaturandolo), un filone di storie a sé che vedranno Topolino alle prese magari in un'agenzia investigativa. Non penso che si darebbe una svolta tale ai fumetti Disney inserendo un elemento così forte di continuity, ma poi chissà.

Ricordo sul Topo dedicato ai 70 anni di Mickey, all'intervista, la domanda al sorcio: "Cosa vuoi fare da grande?" "Sogno di aprire uno studio mio da detective", o roba simile. :)

C'è qualcuno che la pensa come me?

Qui non è questione di "vecchiaia" o "giovinezza", è questione di riaccostare i personaggi a quella che è la realtà odierna della società italiana.

La "sfortuna" (Paperino), la "stupidità" (Pippo), il "male" (Bassotti), l'avidità e la scorrettezza (Paperone) di certo non potrebbero essere di nuovo partorite, il sigaro di Manetta è per puro miracolo che compare ancora in qualche vignetta.  ;D

Come insegna la storia di capodanno a bivi di Zio Paperone dove per arrivare in fondo bisogna comportarsi esattamente nel modo opposto in cui lui avrebbe fatto, è ora di cambiare completamente (leggasi: appiattire) il messaggio topoliniano.

E' inaccettabile ed osceno che vi possano essere dei difetti (la stupidità di Pippo), del dolore (la sfortuna, la pigrizia, la stupidità, l'incapacità di Paperino), della cattiveria (Bassotti), dell'avidità (Paperone), della scorrettezza (Paperone), delle autonome scelte (il sigaro di Manetta).

E' inaccettabile che Macchia Nera abbia una dignità propria, il nemico deve essere svilito e ridicolizzato, come potrebbe essere altrimenti, come pensare che vi possano essere altri che la pensano diversamente e che lo stesso siano ancora rispettati? Sarebbe follia!

Come ci insegna Orwell, la storia la (ri-)scrivono i vincitori e di certo la cultura segue a ruota. Tirare avanti dei segnali di ciò che fu (il sigaro di Manetta) è inaccettabile, viene fatto solo perchè ormai ridicolizzato, svilito, innominato, più spesso contraddetto (ormai l'eccezzione che Paperino non è sfortunato è la regola).

E per ultimo ovviamente cancellato.

E' tempo di dare una bella lavata alla lavagna, di aggiornare i personaggi, renderli vuoti come scatolette vuote, per potergli far recitare il teatrino della giustizia dinamica.

Giustizia che per sua definizione non può essere che statica, ma come ci insegna Napoleon quella scritta sul muro è sempre stata così, il presente è il passato, fosse altrimenti significherebbe che un passato c'è stato e questo in una società (e quindi in un fumetto) che pretende di avere la verità assoluta su tutto è inaccettabile (nel passato detta verità era diversa e la verità per definizione non può che essere una), per l'appunto osceno.

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Topolino / Re: Topolino 2784
« il: Venerdì 3 Apr 2009, 21:34:16 »
Scusa, è che vedendo quotato il mio testo e i toni provocatori che hai assunto, mi sono sentito anche offeso e paragonato all'italiano che guarda il tirapacchi su Raiuno tutte le sere...

Ah... tu eri quello che avevo quotato inizialmente? Non me ne ero accorto.

Comunque, per quanto valga la mia opinione, secondo me la trasmissione che citi ha senso e significato, il Topolino no.

Quindi io non ti paragono a chi guarda i pacchi, io penso che tu sia "indietro" (non che si possa mettere le persone in una classifica, ma è tanto per intendersi, viste le condizioni inenarrabili di questo numero di Topolino sarebbe difficile pensare che chi pensa che non sia pessima mediocrità sia "avanti". Questo modo di pensare non mi è proprio, a differenza di te io non penso certo che "intelligenza" e "cultura" siano valori assoluti) rispetto a chi guarda i pacchi.

Se offenderti o no questo stà a te, l'offesa non viene mai dall'offendente, ma sempre dall'offeso.

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Topolino / Re: Topolino 2784
« il: Venerdì 3 Apr 2009, 20:36:13 »
Simpatico. Chi ti credi di essere?
A me quella storia è piaciuta. Non so cosa dirti se non ti vanno bene i miei gusti e se sono uno dei tanti italiani anestetizzati da televisione, videogiochi, consumismo, truzzaggine e chi più ne ha più ne metta.
Dal momento che non posso accedere alla tua categoria di persone pure, illuminate e senza macchia, persone che hanno il cervello domiciliato sul più alto gradino della scala culturale da cui possono permettersi di scagliare fulmini e incenerire con la loro inarrivabile saggezza quei poveri, piccoli, umili sporchi e viscidi esseri relegati a un'esistenza nei più infimi meandri della società dove si crogiolano nella loro ignoranza, tolgo il disturbo.
D'ora in avanti eviterò di rilasciare commenti scomodi a voi saggi e sapienti, non vi preoccupate, mi esprimerò come voi esprimerete e la penserò come voi la penserete, in modo da eliminare ogni forma di espressione personale la quale potrebbe interferire coi vostri dettami assoluti e indiscutibili.

Non parlavo mica di me, buttarla sul personale su internet serve a poco...

Anche se certo, a me queste Topolino non è piaciuto.

Macchia Nera non è una "macchietta" ma è un vero cattivo con tanto di pistolaccia.

Anche senza aver letto la storia in questione è chiaro che dati i tempi non potrebbe che essere l'opposto e cioè che non è Macchia Nera che è una macchietta, sono tutti i personaggi che sono macchiette.

La complessità del carattere e dei comportamenti darebbe adito ai famosi dubbi e questo come sappiamo non è ben visto.

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Topolino / Re: Topolino 2784
« il: Giovedì 2 Apr 2009, 20:16:25 »
Invece negli altri Paesi "acculturati" tipo gli USA leggono sicuramente tutti Dostoievskij, vero?

La "cultura" c'entra relativamente, la superiorità del mondo anglosassone è comunque innegabile, altrimenti in Italia la gente non avrebbe quei tristi primati che tutti dovremmo conoscere (acqua minerale, visione di olimpiadi, ecc...).

Poi che la lettura dei fumetti, e soprattutto in Italia, sia oggi considerata seppur vagamente culturale è una palla clamorosa. Cla-mo-ro-sa. Semmai è vista come ancor più infantile, visto appunto l'abbassamento generale del target presunto e la sentita necessità di creare testate per un pubblico di "nicchia" (relativamente).

Sul fatto che sia una balla sono d'accordo, se no non l'avrebbe pronunciata la Nostra.

Avere difetti è SEMPRE stato motivo di vergogna.

Non a caso questa frase è scritta da "EGO". ^_^

Suvvia, non sottovalutiamo il passato attribuendogli le miserie del presente, fino a qualche tempo non c'era nulla di male a stare male, solo oggi questo è diventato tabù.

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Topolino / Re: Topolino 2784
« il: Giovedì 2 Apr 2009, 19:23:34 »
Topolino e il dilemma parabolico (Enna - Cavazzano): bellissima. Originale, scorrevole, mai noiosa e con un duello finale incalzante e strepitoso. Ottima, rispetto alle precedenti illustrate da Cavazzano, questa è indubbiamente la migliore.


Paperino, Amelia e il mitico Numero Uno (Sarda - Dalla Santa):
bella, in tema con la celebrazione. Nulla di estremamente speciale, ma sicuramente una bella storia.

Ciccio e i sogni da guardia (Ambrosio - O. Panaro):
carina, molto simpatici i sogni paralleli alla realtà. Bene.
...
Come? È di Ambrosio? DAVVERO?! Argh! Ma che dico: orribile un'altra cagata di questo autore che dovrebbero sbattere fuori a pedate dalla redazione.

Eh, eh! Ovviamente scherzo! ;)
Dopo l'orrenda storia della settimana precedente che proponeva realtà improbabili e persino deprimenti, questa l'ho trovata gradevole davvero. Belli anche i disegni di Panaro.
Più che altro una delle tante cose che non mi piacciono di Ambrosio è che ricorre troppo agli equivoci che, alla lunga, stancano.
Lo ha fatto in questa storia, lo ha fatto in quella dell'altra settimana e lo ha fatto in WoM, quando, ad esempio, Clarabella si scordò di avvisare Topolino e non facendolo lo salvò. Vabbè... comunque promuovo questa storia. Mi sono piaciuti davvero i sogni di Ciccio.

DoubleDuck - Souvenir de Paris (Bosco - Mangiatordi): se Hendrik trova DoubleDuck in contrasto con PK, io lo trovo in contrasto con la PIA, che è molto più simile. Pazienza. Se dovessi scegliere, comunque, sceglierei DoubleDuck. Quest'ultima storia l'ho trovata veramente bellissima, anzi di più! I disegni sono grandiosi, evviva Mangiatordi e la computer-grafica. La sceneggiatura, poi... si intravede qualcosa di più fine e "adulto" (in un certo senso) rispetto a ciò che il target standard di Topolino prevede, la vicenda si svolge con un ottimo ritmo infarcito di ottime e poco invadenti gag. La storia, di per sé, non è neanche particolarmente eccezionale, ma considerata all'interno dell'intera serie diventa quasi straordinaria: ritorna un vecchio personaggio che ancora desta innumerevoli interrogativi e, addirittura, porta a mettere in discussione ciò che è successo nella prima serie che noi davamo per scontato non importasse più nulla (i tre giorni prima che Paperino perdesse la memoria, per intenderci).
Come non evidenziare, poi, l'impostazione delle vignette: con un tocco di presunzione la storia si concede una gabbia più libera del normale, per meglio interpretare la drammaticità delle scene e distinguersi dalla storia standard di Topolino.
Sono entusiasmato. Forse troppo e si capisce anche da quello che ho scritto, ma la suspense è forte e a questo punto non vedo l'ora di conoscere le nuove vicissitudini di DoubleDuck in una (spero) imminente seconda serie.

Come dice la direttrice (o quello che è) del Topolino oggigiorno la lettura dei fumetti è vista come attività "alta" (visto che normalmente la gente si dà a tv e videogiochi) rispetto al passato dove era vista come un passatempo inintelligente, questo la dice lunga sulla cultura attuale degli italiani.  ;D

Se poi qualcuno incensa "l'originalità" e la "struttura narrativa" di robe ridicole, infantili e autoreferenziali, che scopiazzano male ciò che già è mediocre, non c'è da stupirsi, date a Cesare quel che è di Cesare, il Topolino si limita a riflettere il livello culturale degli italiani che appunto è da asilo nido.

La differenza che c'è fra questo numero di Topolino e le cose che hanno senso è la stessa che c'è fra cattivik che danno ora alla televisione e il cattivik del fumetto.

Ah... comunque sì, Pippo è stupido, lo è da quando è nato e nessuno se ne è mai vergognato, solo oggi che evidentemente avere difetti è motivo di vergogna ci troviamo qualche peones che ci scrive che "Pippo è solo coerente con se stesso", ma questa come al solito è un'altra storia, si chiama realtà e tirarla in ballo all'asilo nido come insegna ogni pedagogo è sbagliato, bisogna aspettare almeno le elementari per farlo e chissà se mai il Topolino ci ritornerà mai a quel livello.


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Topolino / Re: I migliori anni di Topolino
« il: Venerdì 3 Apr 2009, 20:23:59 »
Evidentemente abbiamo posizioni inconciliabili. Il tuo è un discorso che non è difficile definire estremo e che proprio non riesce a guardare quello che c'è di buono nell'era attuale.

Per definizione non si può definire ciò che è estremo, in quanto è un concetto soggettivo.

Dove porre il centro è a discrezione, per tanto lo è anche la posizione degli estremi.

E sinceramente le tue convinzioni (pedagogismo, infantilismo, negazione dell'autodeterminazione) sono tanto difficili da immaginarne il significato, quanto ritrovarle sulle pagine del Topo.

Perchè difficile da immaginare?

Pedagogismo -> scritte sui pacchetti di sigarette, volontà di educare non solo i bambini, ma anche gli adulti (il topolino quindi deve educare mostrando i comportamenti considerati "buoni" e censurando quelli "cattivi"
Negazione dell'autodeterminazione -> vietata la vendita di droga
Totalitarismo -> i diritti (umani) che decido io devono valere per tutti e infatti li chiamo universali (stranamente detti diritti assoluti vengono cambiati ogni tanto...), è vietato esprimere o avere un opinione contraria
Autoreferenzialità -> parlarsi addosso e dirsi quanto siamo bravi prendendo ovviamente in considerazione solo il proprio parere, l'unico che meriti di essere ascoltato
Infantilismo -> non mi ricordo a cosa lo avevo riferito, ma trovarlo nella società italiana non è difficile...

Sembra di parlare di cose che non c'entrano nulla, ma ovviamente si riflettono pari pari nel Topolino, in una società dove pensarla diversamente è vietato se non nella teoria sicuramente nella pratica è ovvio che ciò che la gente pensa si riflette perfettamente in ogni sua espressione e il Topolino ne è una.

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Topolino / Re: I migliori anni di Topolino
« il: Giovedì 2 Apr 2009, 19:40:33 »
Forse la frequenza di storie eccellenti è calata rispetto a un tempo, ma sono emersi negli ultimi 10 anni o più moltissime opere valide grazie ai vari Casty, Vitaliano, Faccini, Cimino e compagnia che riescono a rendere Topolino un buon prodotto. Certo ci sono anche storie minori ma vogliamo forse dire che prima non ce n'erano. Forse dirò un'eresia ma il Topo odierno riesce talvota a raggiungere medie di qualità superiori ad una volta, soprattutto per quanto riguardà la qualità bassa.

Certamente, contante alla mano la mediocrità non la negano a nessuno.

Oggi ci sono solo storie mediocri, un tempo accanto a storie serie c'erano spesso "riempitivi", storielle senza grandi pretese.

Dotandoci di spirito critico e di apertura (conoscere il passato per guardare al futuro) è possibile trovare nel Topo odierno un ottimo prodotto, soprattutto da quando la brava De Poli ce la sta mettendo tutta per rivalutare un periodaccio. Finora non sono mai stato deluso.

Questo però presuppone non trovare rivoltante la cultura italiana dell'infantilismo, del politically correct, del pedagogismo, della negazione dell'autoderminazione, del totalitarismo, dell'autoreferenzialità.

Presuppone non provare moti di disgusto e/o attacchi di sonno quando qualcuno dice "non vedente" al posto di "cieco".

Roba da italiani insomma, non certo da persone normali.

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Topolino / Re: I migliori anni di Topolino
« il: Mercoledì 4 Mar 2009, 22:35:36 »
Lo ripeto per un ultima volta, analizzare il degrado assoluto del Topolino (e se c'è qualcuno che apprezza le storie vecchie e quelle di oggi allora buonanotte, il degrado è totale, è chiaro a tutti) senza metterlo in relazione al degrado assoluto di certe cose di questa società è come voler parlare del petrolio in esaurimento senza metterlo in relazione con il fatto che quello che c'era prima lo si è usato (tanto per fare un esempio di causa-effetto).

Nel momento in cui non si può parlare di fumo-alcol-morte-cattiveria, in cui ogni attrito e contestazione è mal vista (e qui ne abbiamo un ottimo esempio), in cui parlarsi addosso è la regola e l'autoreferenzialità più che un abitudine è un modo di essere, i contenuti delle storie del Topolino fino agli anni '90 sono da censurare.

E se censuri quelli, in questi nuovi che contenuti metti? Parlarsi addosso e autoreferenzialità? Buonismo? Sai che divertimento...
Se non fosse che probabilmente, tanto vecchio non è, e ciò non mi fa ben sperare.

In una discussione si parla delle idee, non delle persone.

Ancora con i media cattivi che ci comandano tutti?

Perchè cattivi? Cercano solo di vendere per campare.

ho detto che Topolino è carta igienica!

Non ho detto questo, dovresti leggere con più attenzione.
Ho detto che sarebbe meglio se lo facessero a forma di rotolo (nel qual caso potrebbe fungere da scottex per esempio, non solo da carta igenica) e che la carta igenica è portatrice di contenuti più significativi in quanto gli inevitabili errori di produzione la renderanno non perfettamente bianca e dove c'è una piccola macchia o un vago alone c'è più concetto dei dialoghi che possiamo trovare nell'odierno Topolino.

E poi: ancora bisogna spiegare che Topolino non ha il compito di ammaestrare il popolo spiegandogli il bene e il male, bensì distrarre, divertire, appassionare, far sognare? Trovo molto irritante pretendere da un libro, un film, un fumetto, il DOVERE di "insegnare" qualcosa.

Che è infatti quello che ho scritto io (ah, capire, quest'azione sconosciuta...), Topolino non dovrebbe vedersi censurati contenuti che ne hanno fatto la fortuna in più decadi, eppure è così.

Se c'è pedagogismo, o voglia di pedagogismo, è da parte sua.

Ah, il revisionismo storico.  ;D

> Ma finiscila di rompere le palle con questa storia di capodanno

Il Topolino fa una storia di capodanno a bivi di Zio Paperone in cui in pratica bisogna comportarsi nel modo opposto in cui farebbe lo stesso, in pratica rinnegando i contenuti di cinquanta anni di storia, se ti sembra poco importante...
Insomma, quando uno sceneggiatore dice che il proprio personaggio sbaglia tutto e ha sempre sbagliato c'è qualcosa che non va.  :o

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Topolino / Re: I migliori anni di Topolino
« il: Mercoledì 4 Mar 2009, 20:43:36 »
Non è così, ci sono problemi (non è certo una novità), ma i problemi non dipendono dal fatto che oggi c'è il nulla che domina dappertutto. Non è così. Ci sono molte belle cose anche oggi. E qualcuna anche sul topo.

Belle cose nel mondo ci sono (non tutti sono allineati a quello che dicono i media, per quanto i media vogliano far pensare che è così), ma non certo nel Topolino che in quanto giornaletto per ragazzi era candidato a cadare per primo.

Analizzare ora perchè gli autori del Topolino (che voglio ricordare sono italiani, se volete sapere cosa significa date un'occhiata a un giornale e capirete perchè io a un italiano non chiederei nemmeno l'ora) sono incapaci oggi di scrivere una storiella minimamente significativa implica l'analisi desolante della realtà.

Realtà di cui si possono dire cento cose, ma ne basta anche una: la gente dice "non vedente" al posto di "cieco", ergo la ragionevolezza si è perduta, ergo se contate sul Topolino contate male.

Insomma, di certe cose non si può nemmeno più parlare (sigarette, alcol, morte, il male <- quello vero, non i bassotti che "rapinano" perchè sono delle macchiette, ma perchè sono cattivi).

Lo ripeto, nella storia a bivi di capodanno ci viene detto che bisogna comportarsi nel modo opposto rispetto a quello che farebbe Paperone (rispettando scoiattoli, persone, ecc...).

Ogni periodo ha i suoi problemi, ma che sul Topolino non si possa più scrivere nulla è una forma di censura caratteristica di questo periodo che secondo me andrebbe analizzata, invece di mettere da parte il tutto come dici te e farsi prendere per il naso da autori senza idee.

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Topolino / Re: I migliori anni di Topolino
« il: Mercoledì 4 Mar 2009, 19:34:48 »
> Per sintetizzare ulteriormente il tuo ragionamento, e per uscir di metafora, intendi dire che nel Topolino degli ultimi dieci-quindici anni viene sostanzialmente pubblicata merda? O qualcosa di peggio della merda?
Ho sintetizzato correttamente?

No, la sintesi giusta del mio pensiero è che nel Topolino ultimamente viene pubblicato il niente.
Non che potrebbe andare diversamente, come ho già scritto, il niente ormai dilaga quasi dappertutto, i giornali, la televisione, la pubblicità, ecc...

Dire qualcosa è vietato e/o giudicato male quasi dappertutto, figuriamoci in un giornalino per ragazzi in un periodo in cui si vuol fare del pedagogismo sugli adulti (e quindi figuriamoci cosa si vuol fare sui ragazzi e sui bambini, praticamente non li si vuole esporre a un singolo pensiero che non sia allineato all'intoccabile, seppur mutevole, etica / morale / stile di vita approvato dalla maggioranza (o più probabilmente dalla minoranza chiassona o quantomeno controllatrice dei media)).

> ...... ma hai visto i disegni??? tutti sulla stessa falsariga .... ambienti stondati e leggermente deformati... mah.... no io rimango del parere che stilisticamente il topo è ai minimi livelli....purtroppo

Vero, per non parlare dei muri sfumati e del look infantile di tutti i personaggi.
E' diventata una roba da bambini, nel senso peggiore possibile ovviamente.

> e mediamente si vedono lavori più curati rispetto a quelli del passato (c'erano vignette meno dettagliate, più vuote)

Eh eh, per l'appunto, oggi ci si cura di abbellire il niente, mancano i contenuti e si rimedia con i dettagli sulle vignette.
Roba da terrore.

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Topolino / Re: I migliori anni di Topolino
« il: Domenica 1 Mar 2009, 00:16:47 »
Potrei andare a dare un’occhiata a qualche numero vecchio di Topolino per citarvi i miei autori e periodi preferiti, ma il punto ovviamente non è questo, quantomeno non con quello che è accaduto dalla seconda metà degli anni novanta in poi ovverosia (per chi fosse dotato di un minimo spirito critico e non fosse interessato a vendere il prodotto in questione) un tracollo assoluto dei contenuti e dello stile delle storie (sinteticamente parlando la carta igenica bianca dice di più perché bianco davvero non è mai nulla e una piccolissima macchia nera o un vago alone grigiastro sono sicuramente più significativi delle storie che ci propongono da anni).

Topolino purtroppo riflette, come quasi ogni altra cosa, la società delirante in cui viviamo.

Non ci vuole un genio per capire come stanno le cose: quando la gente zooma su una macchina di formula 1 in curva (non mostrando quindi come questa macchina fa la curva), quando negli sci si preferiscono le inquadrature laterali (non mostrando come lo sciature fa le curve), quando durante una partita di calcio si zooma (mentre il resto del campo è ovviamente più importante del singolo duello fra due giocatori), quando la gente chiama “non-vedenti” i ciechi e dice che la gente “scompare” invece che muore, quando la gente parla di ondata di violenza quando la violenza cala, quando i singoli si permettono di definire diritti (quelli umani) che tutti (anche chi non ha votato) dovrebbero essere tenuti a rispettare, quando i cartoni animati sono fatti al computer (che schifo i filmati al computer, ok il filmato durante il videogioco, ma topolino al computer fa vomitare), quando si vuole essere pedagoghi degli adulti impedendo a un adulto di vedere uno spot che dica che fumare va bene e i salutisti si facciano gli affari loro, quando arrivi al 2000 solo per vedere che qualche autore pregno della rivoltante giustizia moderna (che dice che i gatti non si mangiano, ma i pulcini si gettano vivi nel tritacarne) ti dice durante una storia a bivi di capodanno di Zio Paperone che il modo giusto di comportarsi è esattamente all’opposto di come lui fa, quando nelle storie di Topolino i muri sono colorati in modo sfumato, quando in queste storie la morte non si nomina né si sottointende più, quando in queste storie Paperino è sempre meno sfortunato e sono tutti sempre più fortunati, ricchi e pasciuti, quando stare male è bandito, quando si inizia a dire che di certe cose non si scherza, che anzi non si dovrebbe scherzare di nulla, perché magari qualcuno è davvero scivolato su una buccia di banana oppure ha un parente o un amico o un conoscente o un connazzionale che è scivolato su una buccia di banana e quindi non si può più fare storie in cui la gente scivola su una buccia di banana, allora è il momento, il momento in cui di fare una storia che sia bella o comunque significativa su Topolino te lo scordi.
Perché sì, non tutti hanno messo la testa all’ammasso, ma chi gestisce i programmi televisivi, i giornali e i giornaletti l’ha fatto, oh se lo ha fatto.

Certo, qualche battuta divertente potrebbero anche scriverla, ma non lo fanno e non venitemi a dire che è perché sono cresciuto e che neanche allora erano divertenti, non è così, io apro un Topolino degli anni ottanta e di battute divertenti ce n’è.
Il problema è che le battute e l’ironia sono appannaggio degli adulti, animali rari nella società di oggi, figuriamoci fra gli autoreferenziali bambocci che dirigono oggi il Topolino.
Lo facessero almeno a forma di rotolo sarebbe utile.

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Commenti sugli autori / Re: Don Rosa
« il: Mercoledì 4 Mar 2009, 19:58:28 »
Filo, ti rispondo in modo originale, ossia citando solo l'incipit e il finale del tuo intervento:

Cioè rispondi solo in parte eh? Bell'originalità... ;D

Di metafora in metafora:
con ingredienti già usati e strausati si possono produrre piatti nuovi e deliziosi, se si usa inventiva, maestria nell'arte culinaria. E l'ispirarsi a chef illustri del passato non è certo un male o indice di poca personalità, tutt'altro!

Ma io parlavo di minestra riscaldata, che con il fare nuove minestre simili alle precedenti non c'entra nulla.
Per me Don Rosa non ha preso gli ingredienti (Zio Paperone), ha preso le menate relative (numero uno, deposito in collina, storia della sua vita, stereotipi, ecc..., tutte quelle menate a cui dalla notte dei tempi gli autori che hanno finito le idee o non le hanno mai avute si attaccano pur di sfornare qualcosa che in realtà è il niente) per fare qualcosa di artificioso (che invece tu dici adulto, storico, lirico, emozionale) e talmente verboso da risultare indigeribile e non rileggibile, qualcosa di fine a se stesso, un aeroplano che non decolla, un auto che non parte, ecc...

Insomma, io le storie di Barks le ho rilette tante volte, le storie di Don Rosa dopo che le ho lette una volta devo prendere del bicarbonato e di certo non ho voglia di rileggerle.
Certo, c'è caso e caso, ma la Saga è veramente indigeribile.

Più tutto quello che ci sta in mezzo, tutto quello che, grazie alle nostre singole esperienze e ai nostri personali ricordi, evochiamo. (Sì, sono un fan di TR!)

Ricordi che per l'appunto non c'entrano nulla con i vecchi episodi della Nostra. Sinteticamente parlando, per non andare off-topic, converrai con me che i nuovi Tomb Raider con i vecchi (i veri n.d.r.) c'entrano solo per via del nome e che per quanto essendo cose diverse contano i gusti, ci sono gusti più gusti di altri e che quindi i nuovi Tomb Raider sono molto peggiori.

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Commenti sugli autori / Re: Don Rosa
« il: Domenica 1 Mar 2009, 00:08:08 »
Premetto che non ho letto le settantaquattro ( :o) pagine del topic, spero di non dire qualcosa che già altri hanno detto.

Le minestre riscaldate, si sà, sono meno buone di quelle appena fatte.

Lo strascicarsi di telefilm, film e serie di ogni genere ce lo dimostra. Quante cose sarebbero dovute terminare alla seconda o alla terza stagione e invece sono alla decima? Quanti gruppi dovevano fermarsi al primo album invece di pubblicarne altri quindici?

Certo, durante questo strascicarsi sono numerosi i fan che non hanno o preferiscono non usare il loro spirito critico e il loro gusto per sentire ciò che a tutti gl'altri è chiaro: il telefilm è morto e inizia pure a puzzare, lo possono truccare in modo diverso tutti i giorni, ma la puzza si sente pure per televisione.

E' semplice, si prende qualcosa di vivo e dinamico e (avendo esaurito le idee) pur di trascinarla in avanti (e generalmente incassare un pò di soldi) la si rende morta e statica e invece di lasciarla riposare nella tomba la si inizia a girare e rigirare, ci si attacca ai particolari, si appiattisce il carattere dei personaggi rendendoli delle macchiette, si inizia con i prequel, ecc...
Insomma, quelle che erano storie originali, vive, che non deliravano su cose come "la storia dei paperi e relativi dogmi", la "continuità", la ricerca di "nuovi aspetti del carattere", diventano qualcosa di autoreferenziale, qualcosa di fatto a tavolino, un atto masturbatorio insomma.

Certo, se cinquant'anni dopo si rifà il remake di un film con mille volte il suo budget qualcosa di qualità si farà anche.
Se prendiamo un innegabilmente competente narratore e artista come Don Rosa e lo mettiamo lì a tempo pieno a cercare di cavare un pò di sangue da questa rapa, qualcosa farà, sicuramente rispetto alle bambinate infantili che fanno ora qualche concetto "adulto" o almeno "serio" lo tirerà fuori, ma parliamoci chiaramente, non è coi mattoni indigeribili e coi manierismi che si tiene viva la baracca.

La saga dei paperi l'ho letta due volte e ovviamente rientra nello  schema dello strascico.
Un blob inutile e indigeribile, qualcosa che il buon Barks non si sarebbe sognato nemmeno nei suoi incubi peggiori.
Sì, il dialoghino carino e quasi sensato magari lo tira fuori, il disegnino belluccio pure, la battuta divertente non manca, ma questo cosa c'entra.

Non violentiamo ulteriormente, vi prego, un innocente personaggio dei fumetti, attaccandogli addosso cose come la "continuità", la "storicità" e tutto quell'accanimento terapeutico che assistiamo su telefilm, musica, ecc...

Zio Paperone appartiene a un'altra società, nella nostra non trova spazio (basta vedere la storia a bivi di capodanno dove ci dicono che bisogna comportarsi esattamente nel modo opposto di Paperone), non ci potranno essere nuove storie.

I nuovi Tomb Raider con i vecchi hanno in comune solo il nome e lo stesso si può dire delle nuove storie di Zio Paperone.

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