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Post - Cornelius

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Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2025
« il: Oggi alle 17:41:59 »
"Terravento" sarà una saga di cinque episodi
Dal nome l'avrei messa più nel palinsesto pomeridiano di Canale 5 che su Topolino...   :innocent:

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Le altre discussioni / Re:La rubrica "Fumettando"
« il: Oggi alle 16:52:17 »
Per le prossime lezioni, io vedrei bene questi abbinamenti personaggio/autore:

Cornelius Coot / Ivan Bigarella

Ottimo abbinamento!   ;D


3
C'è da riconoscere che il marketing Panini/Topolino è in grado di suscitare interesse e mantenere viva l'attenzione nei quotidiani grazie alle varie iniziative (dialetti, incursioni regionali in Italia) e senza bisogno di ricorrere a VIP.
Questa poi che il Topo delle "ricette lombarde" sia stato presentato a Palazzo Lombardia dall'Assessore alla Sovranità Alimentare (sic...) ha quasi del dis-TOPICO.



In effetti questo post di Tang Laoya e l'ultimo editoriale di Alex Bertani (in basso, in uscita nel prossimo Topolino 3619) mi fanno ulteriormente riflettere sul fatto che le frequentissime incursioni (anche 'dialettali') di paperi e topi nel nostro paese coinvolgono poi vari settori: enti locali, pro loco, comitati, istituzioni accademiche (come riportato dal direttore) e anche la politica con l'assessore alla Sovranità Alimentare (nell'articolo del quotidiano Libero). "Più se ne parla meglio è" e se i vari media italiani parlano di Topolino o del fumetto Disney in generale, ciò accade quando questo interagisce in qualche modo con il nostro paese.

Se le 'interazioni' in passato erano sporadiche (legate più che altro a Sanremo, al calcio, a sceneggiature specifiche o altre situazioni mediaticamente più 'appetibili') adesso sono molto più frequenti, come oramai si è capito. Fino a che queste incursioni desteranno l'attenzione di stampa e tv (e magari dei social, media più vicino ai giovani) un numero potenzialmente più elevato di possibili nuovi fruitori del fumetto potrà avvicinarsi allo stesso.

Se in futuro Alex Bertani ci dirà che effettivamente il numero di lettori è aumentato (collegandolo alle storie 'italiane' del Topo) a questo punto anche certe mie (e non solo mie) 'ritrosie' verso i settimanali viaggi di paperi e topi in Italia diminuiranno. Se questo sarà l'unico modo (fra i tanti escogitati in questi ultimi decenni dai vari direttori del libretto) per riavvicinare vecchi lettori e, soprattutto, conquistarne di nuovi, mi 'adeguerò' alle nuove narrazioni 'nazionali' senza polemizzare più di tanto. Di fronte a numeri in rialzo (se mai compariranno ufficialmente) accetterò la nuova 'italianità' dei personaggi Disney, sperando che non diventi anche 'residenziale'.


4
Vedendo la seconda foto sembrerebbe uno di quegli albetti pocket che uscivano negli anni '30 (ma è sicuramente più piccolo visto che parli di un possibile portachiavi: potresti dirci le misure esatte?). La copertina, al contrario, sembra più o meno 'attuale', per quanto il disegno non so se sia mai uscito in una delle cover del libretto. Comunque strana questa 'incoerenza' fra una copertina 'moderna' e un interno molto vintage, di quasi un secolo fa.

5
Allego un confronto fra la mia edizione storica dove ho letto e amato Storia e Gloria e l'edizione Giunti disponibile anche in versione Kindle: immagino che quest'ultima, più ruvida e diretta nelle espressioni romanesche, sia quella più vicina all'originale
In effetti l'edizione della Giunti, una delle più recenti (2016), riprende i testi originali del 1970 mentre una delle prime, il piccolo cartonato Mondadori delle Grandi Parodie (1987), aveva già dei dialoghi modificati. Lo stesso editore, a distanza di quasi vent'anni, riprende e 'corregge' una delle sue opere disneyane più grandi alla fine di un decennio, gli anni '80, che aveva visto nascere e crescere il fenomeno del politically correct arrivato oggi al suo apice.

Però, nel caso di "Storia e Gloria", il 'buon senso' sembra aver prevalso nella stragrande maggioranza delle 13 ristampe.
In Inducks è scritto che solo 3 hanno subito dialoghi censurati e modificati: quella fatta vedere da Tang e, successivamente, il volume Disney Time del 2003 con editore Disney Italia, uscito a sua volta in due ristampe. Tutte le altre hanno mantenuto i dialoghi originali, sia le prime con i colori anch'essi originali che quelle post 2000 con una nuova colorazione.

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Le altre discussioni / Re:La rubrica "Fumettando"
« il: Domenica 30 Mar 2025, 19:37:07 »
Ottimo lavoro Samu.

Ad oggi sono 22 i personaggi 'sezionati' (14 di Paperopoli e 8 di Topolinia, solo 3 femminili) e i prossimi potrebbero essere Brigitta, Nonna Papera, Clarabella, Trudy, Paperetta, Miss Paperett (le donne sono in 'credito') ma anche Battista, Pico, Basettoni, Manetta, Rock Sassi, Anacleto, Jones....

Queste lezioni potrebbero non finire mai anche perché ogni personaggio ha determinate caratteristiche fisiche e di postura, oltre che di espressione. Gli umani canidi con il classico naso tartufato non sono ancora stati studiati e mi aspetto che prima o poi arriveranno.

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Commenti sulle storie / Re:Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
« il: Sabato 29 Mar 2025, 14:27:58 »
Buon 55° a "Storia e Gloria" (esattamente il 5 aprile, data di pubblicazione del primo episodio su Topolino 749) ricordando che tre anni fa è uscita una nuova ristampa (ad oggi sono 13) della mitica saga mondadoriana con allegata la nona moneta storica, quella di un personaggio importante come  Petronius Paperonius, ex Pah-Peh-Rheo, che all'epoca non ebbe tale onore in quanto Zio Paperone era già stato coniato come astronauta nella prima moneta uscita, oramai anch'essa 'storicizzata'. Un riconoscimento 'postumo' dovuto visto che il primo dei vari alter ego paperoniani di questa saga copre il secondo e il terzo episodio, collegando l'Egitto con Roma, agganciandosi al quarto dove, nella Scozia medioevale, una statua in suo onore venne edificata nella piazza principale di Edimburgo.
                                                                               
                                                                                                                                                           

La nona moneta è collegata al nono episodio, quello 'extra' (II bis) uscito nel 2005 (Petronius Paperonius e la calata dei Barbari), scritto da Alberto Savini e disegnato da Andrea Freccero (con un tratto decisamente diverso da quello attuale, invero). Vi troviamo nuovi alter ego storici di personaggi mai coinvolti prima, facilmente 'intuibili' come Amelya, Gennarinius, i Barbari Beoti (con la 'novità' di Nonno Bassotto al comando), Ottofurotto, Gastonius (in questo caso Gastone fa il bis dopo Fortunio Gastonete, nel V° episodio ambientato in Spagna) affiancati ad altri personaggi già visti negli episodi egiziani e romani II e III.
                                                                               
                                                                             
Peccato che a quell'episodio 'inserito' nel 2005 non siano seguiti altri 'innesti' che avrebbero ulteriormente arricchito il racconto. Cosa fra l'altro plausibile se quel famoso cofano pieno di monete antiche, finito nelle profondità dell'Oceano Pacifico, fosse stato successivamente recuperato, magari con dei mezzi idonei frutto delle nuove tecnologie in materia. Quante storie (e glorie) avrebbero potuto essere (e potrebbero essere ancora) raccontate, magari in luoghi non toccati dalla serie originale come Babilonia, la Persia, la Grecia, Cartagine (seguendo la classica linea geo-storica delle nostre scuole) ma anche la Cina, l'India, il Giappone, il Perù, il Messico...

                                                                               

Luoghi in parte toccati dai "Paralipomeni della Dinastia dei Paperi", altra serie storica (per quanto breve, 3 episodi, fra l'altro non collegati fra loro) però non 'incastrata' in "Storia e Gloria" ma solo parallela. Quante altre monete potevano (e potrebbero) essere coniate in relazione ad eventuali nuovi episodi. Considerando che personaggi come Archimede, i Bassotti (protagonisti in ogni puntata) e poi Amelia, Brigitta, Gastone, Paperoga, Pico... non hanno mai avuto una moneta 'storica' che li rappresentasse. Ovviamente gli episodi aggiunti potrebbero inserirsi cronologicamente nella saga originale ma anche restare 'alternativi' per lasciare la lunga storia dei Paperi nella forma iniziale degli autori storici quali Guido Martina, Romano Scarpa e GB Carpi.


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Io comunque non capisco il senso delle card allegate. Senza raccoglitore
Un senso lo hanno nell'illustrare le trasformazioni estetiche sia di Topolino che di Paperino (5 card a testa, mi pare).
E' anche vero che alla fine questa decina di card dove si mettono? Magari in un folder con tasche apposite preso in qualche negozio di filatelia (e numismatica, sempre più rari, invero: da me non esistono più).

Io le sto inserendo negli ultimi due folder a 9 tasche rimasti ancora liberi dalle Duck Star Cards tedesche (una serie infinita con i più eterogenei personaggi disneyani del fumetto), preso in un negozio di articoli da ufficio. Folder i cui fori ho inserito nei ganci metallici all'interno del raccoglitore cartonato nero della serie The Disney Decades Coins (preso da solo, senza monete originali allegate).

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Collezionabili Disney / Re:Banconote (cartacee e metalliche)
« il: Venerdì 28 Mar 2025, 12:30:25 »
E' arrivata la settima banconota paperoniana in metallo dorato 'Made in Holland': questa però mi convince meno delle precedenti. Forse la foto non sarà ben riuscita ma la doratura mi pare alquanto opacizzata mentre il bordo sembra avere una irregolarità sul lato destro. Di conseguenza anche il disegno non è chiarissimo, sebbene si capisca che lo 'stampo', in entrambi i lati, proviene da una banconota cartacea italiana, quella della BNL la cui scritta è stata ovviamente tolta.

Ho chiesto delucidazioni in merito (ovvero foto più 'convincenti') all'ormai storico venditore olandese che riguardo queste banconote (visibili pochi post sopra) ha sempre coniato dei pezzi niente male. Pezzi che in America hanno dei prezzi superiori rispetto all'Europa, al di là di spedizioni e dogane varie (quando ci sono). Sebbene anche da noi, dopo un periodo in cui si stava intorno ai 100 euro, negli ultimi anni si è saliti sui 130 circa.





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Collezionabili Disney / Re:Monete
« il: Venerdì 28 Mar 2025, 11:46:45 »
Questo topic si era fermato a settembre con 4 monete americane anni '70 e 'ricomincia' dopo sei mesi sempre con una moneta americana dello stesso periodo, con un Paperino un po' 'fanzine' collegato ad un Mardi Gras del 1978 organizzato da un particolare club di Metairie in Louisiana.

Una delle monete più economiche nel web: solo 6 dollari. Una delle poche ancora acquistabili oltre oceano (considerando le solite spedizioni, eventuali tasse doganali e la più recente Iva - ma non in questo caso). Interessante per il suo look vintage e 'artigianale' (diametro 4 cm)

                                               

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È vero che c'è stata una proliferazione di storie in costume, ma secondo me in questo esempio non vanno annoverate Grandi Parodie come quelle di Verne o TopoPrincipe o Viaggio nella Luna, perché sono presenti da sempre sul Topo.
Ciò detto dubito fortemente che Topi e Paperi prenderanno mai residenza nella nostra penisola, anche perché oggi più che mai gli autori sembrano assolutamente rigorosi nell'inserirsi in continuity con Barks e Rosa.
Certamente ma aldilà della differenza di generi e di qualità del prodotto (che non discuto a livello generale, sebbene qualche storia in particolare non abbia convinto i più per diversi motivi) critico soprattutto la quantità di questi soggetti 'in costume' o in Italia (a volte le due tipologie coincidono).

E' vero che la continuity con Barks e Rosa è in questi ultimi anni aumentata (e questo potrebbe essere un 'argine' rispetto a ipotetici 'sviluppi' narrativi futuri) ma la mia ipotesi è collegata ad una eventuale futura decisione 'estrema' della Panini che potrebbe vedere nella 'italianizzazione' dei personaggi Disney (in tutte le sue 'forme') l'unica se non l'ultima possibilità di invertire o frenare il calo delle vendite. Tutti questi viaggi in Italia sono 'organizzati' per questo scopo già da vari anni.

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Premetto che questo nuovo topic, in parte estrapolato da quello del Topolino 3617 (sicuramente non idoneo, nel caso, a sviluppare una discussione inerente un 'mattonata' del genere), è più ipotetico che reale in quanto teorizza uno sviluppo 'particolare' della futura narrazione del libretto per quanto, vista la situazione presente, non così fantasiosa (almeno secondo me). Io posso percepire la cosa negativamente ma è probabile che ai più non dispiaccia.

In questi ultimi anni ho notato la presenza di due fenomeni sempre più incisivi nella narrativa del libretto: l'allontanamento graduale dalle realtà quotidiane di Paperopoli e Topolinia (con sempre più numerose saghe in costume, nel passato come nel futuro, o semplicemente 'alternative') e l'approfondimento delle realtà storico-geografiche della nostra penisola (con viaggi sempre più frequenti collegati alle ragioni più disparate).

I due fenomeni in se non sarebbero male se ben dosati ma negli ultimi anni stiamo assistendo a delle overdosi in tal senso. Dove potrebbero portare, in un futuro non così lontano? Ad una non impossibile doppia rarefazione, sia della quotidianità presente temporale (con gli alter ego storici che soverchiano i character orginali) che dell'ambientazione geografica calisotiana (con una localizzazione più o meno americana West Coast sostituita da una italiana di vario genere)
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Il primo 'fenomeno' ha visto sempre più numerose storie 'alternative', a volte con paperi e topi 'originali', a volte con i relativi alter ego: fra queste ricordo Ducktopia, Circus, Evaporati, 500 Piedi, Capitano Nemo, Isole della Cometa, Viaggio nella Luna, Il viaggio del Pippon Tiki, Cronache degli Antichi Regni, Ciurma del Sole Nero, Topo Principe, Paperin Pigafetta, Star Top, 19.999 leghe, Sir Topleton, Victorian Ladies, l'Isola dei Misteri, Mickey 2.0, i vari What if...? disneo-marveliani... (solo per restare negli ultimi 5 anni) ... in attesa della prossima Terravento.

Vediamo alternarsi riletture di classici a collaborazioni editoriali e a soggetti originali, comunque alternativi alle quotidiane realtà di Paperopoli e Topolinia: è anche vero che le due città sono state 'spremute' parecchio da quando sono state create (80 anni fa Duckburg, circa 90 anni fa Mousetown) ed è 'fisiologicamente' giusto creare dei nuovi 'teatri', delle nuove 'location'. L'unico appunto che faccio è che per le 'grandi produzioni' mi pare che questi siano sempre più scelti rispetto alle città originali, ormai 'relegate' ai soggetti 'minori'.
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Riguardo il secondo 'fenomeno' (quello della sempre maggiore 'italianizzazione' delle storie) non mi sorprenderei di (ri)vedere il simbolo dell'euro sul Deposito dello zione e il 'trapianto' di Paperopoli e Topolinia dal 51° Stato dell'Unione ad una 21° Regione della Repubblica. Cose fra l'altro non nuove fra gli editori europei, forse più nel passato che nel presente, invero. Noi rischiamo, trent'anni dopo, di fare il cammino inverso. O, quanto meno, di cominciare, pian pianino, ad intraprenderlo, senza realmente accorgercene (almeno fra i lettori più 'distratti').

Infatti in passato in vari paesi europei (Germania, Francia, Olanda...) il Deposito di Paperone aveva i simboli del marco e del franco, per poi cambiarli con quelli dell'euro. E le due città di paperi e topi erano localizzate proprio in quei paesi e non in America. Credo che solo nei decenni più recenti questa caratteristica piuttosto diffusa sia stata sostituita dalla $ del dollaro e dalla geolocalizzazione in Calisota (immagino dopo l'incisivo arrivo di Don Rosa alla Egmont).

Se ho fatto queste ipotesi, avvalorate dalle passate esperienze di altri editori in altri paesi europei, è perché mi sto rendendo conto che per attirare maggiormente l'attenzione dei lettori e aumentare le vendite la Panini spesso si rifà a situazioni 'indigene', con sempre più storie ambientate nel nostro paese e con la 'traduzione dialettica' di interi albi in determinate regioni. Il primo blocco di 4 dialetti ha avuto un riscontro eccezionale, tale da organizzare un immediato bis.

Evidentemente ai lettori italiani piace 'veder parlare' paperi e topi nei loro dialetti e piace vederli interagire in città e luoghi a loro cari, che conoscono bene. Piace al punto da far aumentare le vendite e, ipotizzo, far pensare alla Panini (gradatamente, nel corso dei prossimi anni) una completa riscrittura delle ambientazioni calisotiane, trasfomandole in italiane (magari di una regione creata ad hoc, come in fondo è anche il Calisota). Se in passato lo hanno fatto tedeschi, francesi e olandesi (non ricordo se anche i danesi), perché non potremmo farlo noi oggi?
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Per quanto la cosa non mi garbi (sono affezionato da sempre alla geo-storia nordamericana di paperi e topi) ho la sensazione che si stia arrivando ad una progressiva 'deamericanizzazione' (o se vogliamo 'decalisotizzazione') del fumetto Disney italiano, già iniziata, come scrivevo all'inizio, con la forte diminuzione di plot sulla vita quotidiana in favore di soggetti ambientati sempre più in altri tempi e altri luoghi se non del tutto 'alternativi' e 'atemporali' al classico contesto locale e presente.

Tutto ciò in favore di una 'italianizzazione' dello stesso media (nel sempre più sottile segmento della vita quotidiana) che è comunque diversa da quella iniziata da Guido Martina 75 anni fa. All'epoca e nei decenni seguenti diversi autori 'giocavano' con certe abitudini italiane fermo restando la residenza americana di paperi e topi. E fu proprio quella 'italianizzazione' delle storie soprattutto paperopolesi ad avvicinare molti lettori ad un fumetto che stava passando gradualmente ma decisamente da un autoriato americano ad uno italiano.

In questi ultimi anni si è cominciato con le storie (diventate ormai quasi settimanali) ambientate in vari luoghi della penisola, per proseguire con le varianti dialettali piuttosto ravvicinate, per finire (ipotizzo, ovviamente) con una migrazione 'indolore' e una nuova residenza stabile di paperi e topi nel nostro paese. Senza che nessuno se ne accorga veramente (se non quella nicchia di lettori più attenti e informati come possiamo essere noi del forum) dando poi per scontato il fatto che Topolino e Paperino vivano da sempre in Italia.

Certi 'punti fermi' della narrazione disneyana resterebbero comunque, come la Scozia e il Klondike per Paperone.
Questi non escludono una sua scelta posteriore di stabilirsi in Italia, avvicinandosi pericolosamente (sarebbe il caso di ricordarglielo) ad Amelia, sua storica avversaria vesuviana. Spero solo che queste mie elucubrazioni restino tali sebbene abbia la sensazione che qualche 'progetto' del genere possa essere studiato negli uffici di Modena.

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Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2025
« il: Martedì 25 Mar 2025, 13:40:46 »
Terravento... dal teaser direi ennesima storia fuori tempo e fuori luogo (e con i soliti alter ego)  :indifferent:

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Prenoto una copia del volume su Radice e Turconi.

Spero sarà pubblicata una lista delle cose ancora in vendita perché non ricordo se in passato ne ho tralasciato qualcuna e potrei aver cambiato idea in merito.

Grazie   :-)

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Il sito del Papersera / Re:Premio Papersera 2025
« il: Lunedì 24 Mar 2025, 19:36:39 »
Spero che questo Premio Papersera "20 - 25" (è proprio il caso di dirlo) sia per i vincitori Stefano Turconi e Teresa Radice uno stimolo in più per riavvicinarsi al fumetto Disney.

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