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Le altre discussioni / Re: Tiratura Topolino
« il: Marted́ 25 Set 2012, 17:28:06 »
sono un lettore di vecchissima data di Topolino. Ho iniziato nel 1974 e diciamo smesso verso il n. 1600, anche se occasionalmente ho letto qualche numero successivo. L`ultimo numero che ho comprato e` stato il 2000, dopodiche` non ho piu` comprato nessun albo. La gestione Disney purtroppo ha fatto calare la qualita` sensibilmente.
In questi ultimi mesi pero` mi son fatto prestare un po` di albi erecnti (diciamo degli ultimi 3 anni) per vedere un po` come stavano andando le cose.
Devo dire purtroppo che la qualita` e` crollata a caduta libera. I disegni sono tutti deformati e practicamente tutti i disegnatori italiani hanno lo stesso stile esageratamente grottesco e deformato alla Cavazzano (artista che gia` dal n. 1600 non ha disegnato piu` una tavola decente che sia una). le storie sono estremamente buoniste e innocenti. manca la cattiveria, il cinismo e la satira sociale che era tipica della meta` anni settanta. Ormai autori come Martina non esistono piu`.
Insomma il nuovo Topolino mi ha dato l`idea di un prodotto il cui target e` identificabile coi bambini di 5-12 anni. le storie "universali" ovvero apprezzate anche dagli adulti sono ormai un ricordo del lontano passato.
Lo dico spassionatamente perche` ormai questo nuovo Topolino non ha piu` niente a che vedere con quello storico e classico che leggevo negli anni 70. Le storie epiche, mature e indimenticabili sono andate. i disegnatori con il loro tratto personale, unico e riconoscibile sono stati rimpiazzati da mestieranti che praticamente copiano -malamente- l`ultimo Cavazzano, quello piu` inguardabile e cialtronesco. 1000 volte meglio un Giuseppe Perego o un Giancarlo Gatti qualsiasi (il primo con un segno unico e italianissimo e il secondo con un interessantissimo tratto molto pop e psichedelico) che questi disegnatori-fotocopia di oggi.
Le storie poi sono di un perbenismo e un PC-ismo irritante. Mancano di nerbo, consistenza, riferimenti all`attualita` con sarcasmo come solo Martina sapeva fare. Mancano di pathos e -si diciamolo- di una certa patina di cattiveria. Ricordo che una delle storie piu` memorabili era quella dove Paperone produceva sigarette. Ora manco si puo` far vedere una bottiglia di vino nelle tavole. Ma dove siamo andati a finire? Il politically correct ha danneggiato Topolino molto piu` che internet e l`aumento dei prezzi di stampa. Un lavaggio di cervello abissale.
Considero tutta la produzione italiana dagli inizi fino alla fine della gestione Gentilini come la sola e unica fase collezionabile di Topolino.
Tutto cio` che e` venuto dopo e` fuffa e robetta senza merito e senza valore.
Non sono un lettore recente, che ha scoperto Topolino solo negli ultimi anni, e che magari avra` letto solo un centinaio di albi. Ho cominciato nel 1974 e mi son visto il suo apogeo (fino al 1981-82) un momento bellissimo e irripetibile nella storia del fumetto italiano e mondiale, e il suo lento declino e snaturamento (dalla fine dell`era Gentilini fino alla disastrosa e deleteria gestione Disney).
Se continua cosi` non c`e` da stupirsi se le tirature sono sempre in calo.
In questi ultimi mesi pero` mi son fatto prestare un po` di albi erecnti (diciamo degli ultimi 3 anni) per vedere un po` come stavano andando le cose.
Devo dire purtroppo che la qualita` e` crollata a caduta libera. I disegni sono tutti deformati e practicamente tutti i disegnatori italiani hanno lo stesso stile esageratamente grottesco e deformato alla Cavazzano (artista che gia` dal n. 1600 non ha disegnato piu` una tavola decente che sia una). le storie sono estremamente buoniste e innocenti. manca la cattiveria, il cinismo e la satira sociale che era tipica della meta` anni settanta. Ormai autori come Martina non esistono piu`.
Insomma il nuovo Topolino mi ha dato l`idea di un prodotto il cui target e` identificabile coi bambini di 5-12 anni. le storie "universali" ovvero apprezzate anche dagli adulti sono ormai un ricordo del lontano passato.
Lo dico spassionatamente perche` ormai questo nuovo Topolino non ha piu` niente a che vedere con quello storico e classico che leggevo negli anni 70. Le storie epiche, mature e indimenticabili sono andate. i disegnatori con il loro tratto personale, unico e riconoscibile sono stati rimpiazzati da mestieranti che praticamente copiano -malamente- l`ultimo Cavazzano, quello piu` inguardabile e cialtronesco. 1000 volte meglio un Giuseppe Perego o un Giancarlo Gatti qualsiasi (il primo con un segno unico e italianissimo e il secondo con un interessantissimo tratto molto pop e psichedelico) che questi disegnatori-fotocopia di oggi.
Le storie poi sono di un perbenismo e un PC-ismo irritante. Mancano di nerbo, consistenza, riferimenti all`attualita` con sarcasmo come solo Martina sapeva fare. Mancano di pathos e -si diciamolo- di una certa patina di cattiveria. Ricordo che una delle storie piu` memorabili era quella dove Paperone produceva sigarette. Ora manco si puo` far vedere una bottiglia di vino nelle tavole. Ma dove siamo andati a finire? Il politically correct ha danneggiato Topolino molto piu` che internet e l`aumento dei prezzi di stampa. Un lavaggio di cervello abissale.
Considero tutta la produzione italiana dagli inizi fino alla fine della gestione Gentilini come la sola e unica fase collezionabile di Topolino.
Tutto cio` che e` venuto dopo e` fuffa e robetta senza merito e senza valore.
Non sono un lettore recente, che ha scoperto Topolino solo negli ultimi anni, e che magari avra` letto solo un centinaio di albi. Ho cominciato nel 1974 e mi son visto il suo apogeo (fino al 1981-82) un momento bellissimo e irripetibile nella storia del fumetto italiano e mondiale, e il suo lento declino e snaturamento (dalla fine dell`era Gentilini fino alla disastrosa e deleteria gestione Disney).
Se continua cosi` non c`e` da stupirsi se le tirature sono sempre in calo.