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Post - ML-IHJCM

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Le altre discussioni / Re:Le vignette che vi hanno fatto più ridere
« il: Venerdì 28 Mar 2025, 11:43:32 »
il sincretismo del buddista che proferisce benedizioni in nome di Allah
Considerato che il buddista in questione e' Paperino, piu' che di sincretismo parlerei di ignoranza. Comunque quell'auspicio "lo porti in paradiso al piu' presto" ha implicazioni (di notevole valore umoristico, seppure un po' macabro) che Paperone sembra non cogliere, preso com'e' dai suoi pensieri.

A proposito: quel "chi mi dice tutto" e' un orribile crimine di leso congiuntivo. Strano trovarlo in una vecchia storia: mi chiedo se sia dovuto ad una correzione in una ristampa recente (non so da dove tu abbia preso l'immagine).

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Sfide e richieste di aiuto / Re:Numero Uno...magica ?
« il: Venerdì 28 Mar 2025, 00:14:42 »
Segnalo questa storia, dove il potere della monetina appare enormemente superiore a quello di arricchire il suo proprietario: sono anni che non la rileggo, ma ricordo che la Numero Uno vi opera una vera e propria magia .
Spoiler: mostra
 Piu' precisamente, opera un controincantesimo: non sono del tutto sicuro sui dettagli, ma, all'incirca, Paperone tira fuori di tasca la Numero Uno chiedendo che si metta in funzione e questo basta per annullare le stregonerie di  Amelia.
E' da qualche decennio che ogni volta che penso a quella scena provo un certo fastidio, per l'eccesso di carica magica che viene dato alla moneta.

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Sfide e richieste di aiuto / Re:Due Fun Caps 'misteriose'
« il: Lunedì 10 Mar 2025, 20:54:53 »
Shamrock Bondes sembra unire Sherlock Holmes e James Bond. Vedo in Inducks che la sua prima apparizione risale al dicembre del 1952 mentre il primo libro giallo con James Bond è del 1953 (Casino Royale). Evidentemente il personaggio era già nell'aria e il fumetto lo ha preceduto storpiandone il nome. In genere queste cose accadono dopo che un personaggio è arrivato al successo e non prima. Strano   :-?
Molto meno strano se si controlla il nome originale del personaggio: Shamrock Bones (sotto la ragionevole ipotesi che il nome originale sia quello in lingua inglese). La relazione con Bond mi sa che e' una tua invenzione. Non posso escludere che l'assonanza Bond/Bondes fosse stata voluta, ma la cosa mi sembrerebbe vagamente plausibile solo se avvenuta quando 007 aveva gia' acquistato una certa popolarita'. E nelle storie che ricordo di aver letto con questo personaggio, in genere ha il ruolo dell'investigatore eccezionalmente abile e tecnologico, mai  quello dell'agente segreto.

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Testate Straniere / Re:Fumetti Disney in Arabo
« il: Lunedì 3 Mar 2025, 00:58:07 »
Nella traduzione araba Pietro e Trudy sono sposati
Ci ho creduto per anni (e il fatto che vivano nella stessa casa ha contribuito a renderlo più credibile) finché per caso ho scoperto la verità e una rapida ricerca l'ha confermata
L'informazione e' interessante.
Domanda: i lettori in lingua araba perdono qualcosa da questa modifica? La mia opinione e' "ni", piu' precisamente, "si', ma non troppo".
La convivenza "more uxorio" di Gambadilegno e Trudy era stata concepita per far risaltare il loro status di criminali che vivono fuori delle regole della societa' civile.
Pero', da un lato, con i cambiamenti nella nostra societa',crederei che qui in Italia nemmeno il piu' bigotto e conservatore tra i lettori percepisca davvero tale aspetto, tanto piu' che i due mostrano sincero affetto e reciproca fedelta' (da quanti decenni non vediamo Pietro mostrare un qualche interesse per una femmina che non sia la sua colombella?): da questo punto di vista, la traduzione infedele diventa quasi irrilevante.
Dall'altro, se anche in Egitto (e/o altri paesi per cui e' pensata questa traduzione) la convivenza di adulti non sposati risultasse tuttora trasgressiva o addirittura scandalosa (ma non so se sia cosi', si tratta di societa' che conosco solo per sentito dire), l'edulcorazione di tale fatto mi appare non piu' grave di modifiche fatte decenni fa dai traduttori italiani alle storie arrivate d'oltreoceano.
In particolare, sto pensando alla lingua parlata da delinquenti come Gambadilegno, negli originali inglesi molto piu' rozza che nelle versioni nostrane. Era stata una perdita? Si', in fatto di realismo; ma la scelta di un livello lessicale medio-alto (nel parlato) per tutti i personaggi e' uno dei fondamenti dell'arricchimento culturale che la lettura di "Topolino" ha portato a generazioni di lettori italiani e questo mi sembra compensi ampiamente la perdita di realismo (d'altronde non cosi' importante in un fumetto sostanzialmente umoristico).
Puo' valere qualcosa di simile per il cambiamento nello status coniugale Gambadilegno-Trudy? Non sono in grado di rispondere, pero' propenderei per il si': considerato che mostrano ben altrimenti di essere una coppia di criminali, se questa piccola modifica ha l'effetto principale di rendere piu' facile l'accettazione dei fumetti di cui parliamo (fumetti il cui messaggio, valore educativo, etc., insomma le cose per cui riteniamo che meritino di essere letti e conosciuti da un ampio pubblico), non vedo perche' condannarla. In Italia il fumetto Disney ha sviluppato specificita' diverse da quelle che ha negli USA, in Brasile, in Francia, in Olanda, nei paesi scandinavi, etc., e per quanto posso giudicare questi paesi hanno a loro volta le loro tradizioni, a me generalmente solo parzialmente note: ma se apprezzo le particolarita' della mia tradizione, non vedo perche' dovrei essere a priori ostile a quelle altrui.

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Topolino / Re:Topolino 3611
« il: Giovedì 27 Feb 2025, 01:34:19 »
Un merito di Newton Pitagorico e il baule dei malandati, che mi sembra nessuno abbia esplicitamente notato, e' il richiamo alla statua della liberta' nella prima vignetta. E' un tratto tipico delle vedute paperopolesi di Leoni e personalmente lo apprezzo tantissimo: a differenza delle citazioni che usano altri autori, che percepisco spesso come fin troppo usate, manieristiche e quasi false nel volersi ingraziare un certo tipo di lettori, questa mi appare assai piu' sincera nel rivolgersi a quei pochi che la sanno apprezzare (ho usato espressioni  eccessive, per tacere il fatto che, facendo presente la cosa in pubblico, finisco, secondo il mio stesso ragionamento, con lo svilire  la citazione di cui parlo; ma e' un po' che ho nel cuore quest'osservazione e mi son preso un piccolo sfogo).
Piu' seriamente, questa statua della liberta' fa parte della coerente costruzione, da parte di Leoni, di un suo mondo paperopolese (un altro dettaglio che mi viene in mente e' il capo della polizia nelle sue vecchie storie di Paperinik, sempre lo stesso; e sono abbastanza sicuro che ce ne siano ancora, ma dovrei rileggere con cura un po' delle sue storie per ritrovarli).

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Testate Straniere / Re:Disney in Cina
« il: Mercoledì 26 Feb 2025, 11:32:28 »
Lo scorso gennaio Fantomius è arrivato in Cina con la prima storia del ladro gentiluomo “Il Monte Rosa” e con la storia-prologo “L'ombra di Fantomius” (dalla pagina fb di Marco Gervasio)
Stando a quanto scritto qui , si tratta dell'agosto 2015. In effetti, mi sembra di ricordare che l'albo in questione mi fosse passato fra le mani vari anni addietro.

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Off Topic / Re:Auguri a tutti i Paperseriani!
« il: Mercoledì 25 Dic 2024, 11:05:31 »
Buon Natale a tutti!

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Sfide e richieste di aiuto / Re:Fumetti Disney e politica
« il: Martedì 24 Dic 2024, 01:32:02 »
nella storia "Zio Paperone e il centenario(+ uno) bullonario" (di Concina/G.B.Carpi) ci dovrebbe essere una comparsa/parodia di Berlusconi.
Ma all'epoca della pubblicazione della storia, nel 1990, lui non era ancora sceso in politica ed era noto soprattutto per il suo ruolo di imprenditore.
Ci sono sia Berlusconi che Agnelli, nel ruolo di controparti italiane di Paperone e Rockerduck. Vale a dire: bisogna radunare alcuni degli individui piu' ricchi, avidi e/o avari del mondo (ah, la soddisfazione del vederli tutti incrodati sulla torre Eiffel!) e, tanto per internazionalizzare il cast, si prendono le ovvie parodie di miliardari nostrani, assieme ai due paperopolesi. La politica non ha alcun ruolo (eravamo nel 1990); il magnate lombardo ha le antenne sul cappello ed e' accompagnato dal fido Mike Buonasera, a sottolineare che il suo ruolo e' pensato soltanto come "Sua emittenza" (anzi, forse nella storia lo chiamavano proprio cosi').

le divergenze parallele

"... convergenze parallele, nella misura in cui ..." Cito a memoria le parole in bocca ad un politicante peraltro abbastanza anonimo qui. Per quanto posso giudicare, si voleva semplicemente fare una caricatura della lingua "politichese". A quanto ne so, le convergenze parallele furono introdotte nella lingua italiana da Aldo Moro, ma non mi sembra che il tuzio della storia fosse disegnato con l'intento di assomigliargli.

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Topolino / Re:Topolino 3587
« il: Martedì 24 Dic 2024, 01:17:19 »
Lessi questo numero ormai vari mesi fa, ma solo ora trovo il tempo per un commento. E tuttavia mi sento obbligato a farlo, almeno limitatamente alla seconda puntata di Sandopaper, visto che mi ero espresso con una certa forza sulla prima. In particolare, voglio correggere una parte del mio giudizio precedente, cioe'
Salgari parlava di pirati, cosa che non sembrano essere davvero ne' la ciurma di questo Sandopaper ne' il loro capo, a differenza della versione del '76. Il primo Sandopaper mi sembra molto piu' fedele a cio' che dovrebbe essere Sandokan.
La seconda puntata conferma che la ciurma di Sandopaper non consiste di pirati, dando peraltro a questo fatto un'apprezzatissima (almeno dal sottoscritto) spiegazione, perfettamente compatibile sia con la logica interna della storia che con l'universo dei paperi. Pero' si mostra fedele al Sandokan salgariano su un altro aspetto fondamentale, seppur meno noto, del personaggio: le sue origini. Sandokan era diventato pirata perche' era l'unico modo che aveva di lottare contro il colonialismo occidentale, colpevole di avergli espropriato il regno (e trucidata la famiglia). Questo Sandopaper diventa pirata perche' rovinato dal neocolonialismo della Compagnia delle Isole (vabbe', si tratta di Paperino e la rovina e' stata forse colpa piu' sua che dell'aggressivita' dei mercanti, ma il succo resta; e il fatto che la conquista avvenga per via puramente commerciale e' perfettamente in linea con la logica del cosiddetto neocolonialismo).

Dato che in un precedente intervento avevo sottolineato come la trasformazione di Yanez in Paperoguez tradisse uno dei temi piu' originali dello spirito salgariano, cioe' l'anticolonialismo, mi sembra doveroso riconoscere che dando a Sandopaper un passato (caratteristica del tutto assente nella versione precedente) Sisti e' riuscito a riprendere (e modernizzare) questo stesso tema.

Poi Yanez mi manca comunque, era molto piu' interessante e divertente di Paperoguez; ma questa e' un'altra faccenda. Sia la storia del 1976 che quella del 2024 hanno vari punti a favore, la censura moderna e' asfissiante, etc., pero' qui non ho nulla da aggiungere a quanto gia' detto da me e da altri. Ed e' doveroso che esprima il mio apprezzamento agli autori per una storia comunque ben realizzata.

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Sfide e richieste di aiuto / Re:Cerco parodie disney non italiane
« il: Venerdì 6 Dic 2024, 01:11:35 »
Me n'e' venuta in mente un'altra, sempre inedita  in Italia, che credo si ispiri al film "Il ladro di Baghdad", di cui dovrebbero esistere varie versioni (questa forse la piu' famosa). Non ho visto nessuno dei film; la storia l'avevo letta molti anni fa e non ne ho un ricordo troppo preciso, quindi non saprei dire se sia sufficientemente vicina alla trama del film (come riassunta da wikipedia) per poter contare come sua parodia. Ma mi sembra non abbia troppa importanza: il film stesso attinge dalle "Mille e una notte" e da quanto rammento la storia si basa sullo stesso immaginario, riprendendone i temi in maniera sufficientemente ampia da garantirsi un posto in questa discussione.

Zio Paperone e la dollarallergia è una parodia del romanzo Orizzonte perduto di James Hilton, e del film diretto da Franmk Capra che ne è stato tratto.

Ottima osservazione.  Mi chiedo pero' perche', quando penso a questa storia, non mi viene mai in mente che sia una parodia, pur avendo letto (sia pur molto frettolosamente)  il romanzo. Forse perche' non ne riprende molto della trama, limitandosi a usare come ispirazione l'idea di un'idilliaca comunita' isolata dal mondo; e forse anche perche' a vivere quest'avventura sono i paperi nella loro vita quotidiana, non loro incarnazioni in un qualche passato o in un altro universo, cosa che toglie un po' il sapore "esotico" che sono abituato ad associare al termine "parodia". O forse soltanto perche' ho appreso del romanzo solo molti anni dopo aver letto la storia di Barks.

In effetti, se penso a parodie barksiane, mi vengono in mente piuttosto storie come quella di  Atlantide o del  vello d'oro, dove i miti parodiati sono piu' facilmente riconoscibili. Ma pensate ora a Paperino sceriffo di Val Mitraglia: pur senza ispirarsi ad un'opera in particolare, non e' forse una parodia di tutto il genere western, cosi' come si era affermato a Hollywood nei decenni precedenti la sua pubblicazione?

Qua ricadiamo sul problema di cosa dobbiamo intendere per "parodia". Un problema a cui non saprei formulare una risposta soddisfacente in poche parole e che preferisco non affrontare direttamente (a dire il vero, non sono nemmeno sicuro di avere in mente una nozione ben definita: semmai solo un po' di idee piu' o meno confuse e un po' di esempi per sostenerle).

una parodia è una versione comica di qualcosa.

Definizione troppo restrittiva (anche se il concetto di "comico" potrebbe essere inteso in senso'  molto largo). Per dire: una qualsiasi versione "non-seria" di un'opera esaltata dalle convenzioni culturali in cui viviamo dovrebbe essere, ipso facto, una parodia. Purtroppo ora non ho il tempo per cercare di spiegarmi meglio.

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Sfide e richieste di aiuto / Re:Cerco parodie disney non italiane
« il: Sabato 30 Nov 2024, 20:52:25 »
Come parodia straniera, mi ricordo anche questa, però non ho letto "Il prigioniero di Zenda", quindi non so se sia una vera e propria parodia.

Il prigioniero di Zenda io l'ho letto, motivato in gran parte dall'aver appreso (non ricordo dove, forse nell'introduzione a Gli anni ruggenti di Topolino) che ha ispirato una delle mie storie preferite.  In effetti, posso assicurare che il romanzo (o forse il film derivatone a Holywood negli anni '30, ma il film non l'ho visto) e' oggetto di un'illustre parodia gottfredsoniana, Topolino sosia di re Sorcio (che potrebbe contare per due, visto che ha avuto un rifacimento qualche anno dopo, sempre negli USA).
Quanto alla storia citata da Claudia8, non la conosco e quindi non posso giudicare. Di primo acchito (dalla pagina INDUCKS) mi da' l'impressione che parodizzi soltanto il titolo, ma potrei sbagliarmi. Comunque il punto fondamentale del prigioniero di Zenda e' la straordinaria rassomiglianza, e lo scambio cosi' possibile, tra un re ed un uomo comune (che finisce per mostrarsi un sovrano migliore di quello legittimo); inoltre il re viene rapito da un aspirante usurpatore (e' tenuto prigioniero nella cittadina di Zenda) e l'uomo comune si innamora della promessa sposa del suo sosia. Tutti elementi poi ripresi da Gottfredson, con le opportune modifiche; se qualcuno ha letto la storia citata da Claudia8, puo' dirci se ci sono anche li'.

Di gran lunga le mie preferite sono:
https://inducks.org/story.php?c=ZM+012
https://inducks.org/story.php?c=YM+037

Ottime storie, certo, ma in un certo senso fatico a considerarle parodie, soprattutto la seconda: la cornice della recita cinematografica mi impedisce di prenderla come una storia "vera" e mi lascia l'impressione di leggere una parodia non del Robinson Crusoe, ma dei lettori di Robinson Crusoe e del mondo in cui vivono. Critica che per altro posso rivolgere, tale e quale, anche ad un ilustre esempio nostrano, il Paperin Hood di Scarpa.
Alla fine e' un problema di cosa si intenda per "parodia". Senza disquisirci troppo, sono lieto di osservare che l'esempio di Topolino sosia di re Sorcio mostra che Gottfredson sapeva anche scriverne (con ottimi risultati) di piu' vicine alla mia nozione.

Come personale contributo alla lista, aggiungo un'ottima storia che ho spesso menzionato in passato, purtroppo ancora inedita in Italia: Fyrtøjet. La cito col titolo in danese perche' per quanto posso giudicare e' la parodia di una fiaba di Andersen, L'acciarino magico. (D'altra parte, anche gli autori della parodia sono danesi ed il disegnatore si chiama proprio Andersen!) La fiaba l'avevo letta molti anni fa (e tendo a confonderla con un racconto dei Grimm con motivi simili, Das blaue Licht), ma ricordo troppi punti in comune con la storia Disney per non riconoscere quest'ultima come parodia; ed il titolo della versione danese lo conferma ampiamente.

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Commenti sugli autori / Re:Sergio Asteriti
« il: Giovedì 29 Ago 2024, 23:48:43 »
Ecco, questa me l'ero scordata... ma non è quella dove poi, in mezzo alla giungla, incontrano per caso Topolino e Pippo?
No: quella che dici tu e' Topolino e il ferragosto birmano. In Zio Paperone e l'antifurto d'importazione ci sono solo i paperi (e i Bassotti) ed e' ambientata a Paperopoli.

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Topolino / Re:Topolino 3586
« il: Giovedì 29 Ago 2024, 02:06:32 »
Un paio di considerazioni aggiuntive al mio intervento precedente.

Il cornacchione di Carpi era piu' fedele allo Yanez salgariano anche su un punto che credo molti lettori non notino (io stesso ci ho pensato solo in un secondo momento): la questione razziale. Nei romanzi, Yanez e' bianco, europeo, ma Sandokan no, e' un asiatico, un principe del Borneo, che lotta per vendicarsi degli invasori inglesi. Il fatto che abbiano stretto amicizia al punto di chiamarsi l'un l'laltro "fratello" e' un punto molto importante della loro caratterizzazione, soprattutto in un romanzo scritto nell''800, all'apice dell'era coloniale (ed e' un indiscutibile merito di Salgari che il piu' utilizzato dei suoi eroi sia un extraeuropeo in guerra contro il colonialismo). Ovviamente queste tematiche non sono propriamente trasferibili in una storia su "Topolino"; ma l'utilizzare un cornacchione invece di un papero puo' ricordare ai lettori piu' avvertiti che nella storia parodiata la questione razziale c'e' ed e' importante. Un aspetto che purtroppo scompare del tutto con Paperoguez.

In compenso, riguardando la prima puntata (per la seconda dovro' aspettare ancora qualche giorno), ho notato un pregio che il confronto con la versione del 1976 mi aveva fatto sfuggire: nonostante le limitazioni su quanto gli e' concesso fare, anche questo Sandopaper e' pieno di vita, magnificamente resa dai disegni di Freccero. E' un aspetto che ttroppo spesso manca nelle storie papere degli ultimi lustri. Per dire, si confronti Sandopaper con il Paperino della storia Faraci-Faccini in questo stesso numero: la passivita' del secondo e l'appassionata energia del primo. Ma quanti esempi di un Paperino vivace e appassionato abbiamo avuto negli ultimi anni? Voglio sperare che questa storia sia un passo verso il recupero del Paperino migliore.

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Commenti sugli autori / Re:Sergio Asteriti
« il: Giovedì 29 Ago 2024, 01:34:44 »
il sottovalutatissimo capolavoro https://inducks.org/story.php?c=I+TL++807-DP
In effetti l'ottima Topolino e il mistero del solfeggio e' una delle sue prime storie che mi vengono in mente. Assieme a Topolino e la rapina duplex (i ilineamenti del colpevole di questa storia sono forse quanto piu' associo ad Asteriti), a Topolino e la caccia al pallone e all'insolita Ezechiele Lupo e il conferenziere da caccia.

Un maestro che probabilmente ho apprezzato meno di quanto meritasse, influenzato dal fatto che ha lavorato quasi soltanto col lato dell'universo disneyano meno vicino al mio cuore. Ma ha fatto buone cose anche quelle rare volte che si e' occupato dei paperi: tra le storie che ricordo con piacere e affetto, voglio menzionare ancora Zio Paperone e l'antifurto d'importazione.

Grazie, Maestro, per tutte le ore che mi ha allietato col suo lavoro!

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Topolino / Re:Topolino 3586
« il: Giovedì 22 Ago 2024, 01:59:12 »
Sandopaper (di cui fin qui ho letto solo la prima puntata, temo che per problemi logistici dovro' aspettare a settembre per la seconda): disegni ottimi, sceneggiatura decisamente ben fatta. E non mi e' piaciuta, anzi credo mi abbia indisposto verso il resto del numero.
Il problema e' che si tratta di un rifacimento: e rifare una storia a suo tempo ben riuscita e' qualcosa cui in linea di principio sono contrario. Qualcuno ha recentemente citato La banda dei cablatori come esempio di qualcosa che non si vorrebbe rivedere: direi che siamo li' (e tra l'altro anche "La banda dei cablatori'" era una storia che ricordo come di per se' ben realizzata, ma purtroppo basata su un'idea che non va).

Non voglio essere troppo severo: Sisti e Freccero hanno lavorato bene e sospetto che sarei stato entusiasta se avessero invece realizzato un seguito degli originali di Carpi (seguito che di per se' puo' essere piuttosto libero, le inconsistenze nella "continuity" sono parte integrante della tradizione di "Topolino", quindi non vedo grossi problemi per un seguito delle storie carpiane adattato allo Zeitgeist corrente).

Confermo che questa versione è abbastanza - ovviamente entro certi limiti - fedele al romanzo di Salgari, e certamente lo è di più rispetto alla versione del 1976.

Direi che lo e' di meno. Certo, la trama puo' apparire piu' vicina (niente Bassothugs, che sono una conflazione coi romanzi successivi; e Gastone sta molto bene nel ruolo del baronetto rivale di Sandokan, personaggio assente nella prima parodia; posso anche aggiungere che Sandokan incontra per la prima volta Marianna come ospite di Lord Guillonk, sotto mentite spoglie dopo che la sua nave e' stata affondata in uno scontro con gli inglesi, e poco dopo si distingue in una caccia alla tigre in cu piomba sulla schiena della belva sotto gli occhi di Marianna, tutti episodi fedelmente ripresi in questa parodia).
Ma c'e' una differenza fondamentale: Salgari parlava di pirati, cosa che non sembrano essere davvero ne' la ciurma di questo Sandopaper ne' il loro capo, a differenza della versione del '76. Il primo Sandopaper mi sembra molto piu' fedele a cio' che dovrebbe essere Sandokan. Avete notato che nella storia attuale Sandopaper impugna la scimitarra soltanto in tre vignette (pagina 17), senza peraltro usarla? E' la censura, suppongo, a proibire sia che l'aspetto piratesco della ciurma abbia la benche' minima credibilita', sia che Sandopaper possa utilizzare davvero le armi. Ma quanto ci perdiamo! Ho fissa nella memoria una scena con Sandopaper (l'originale) che in un accesso di furia fa a fette l'abero della nave con la scimitarra: e dalle mie reminiscenze salgariane, e' una perfetta parodia del Sandokan di "Le tigri di Mompracem", che - fin dalla prima pagina, quando si descrive la sua dimora - viene presentato come un uomo capace di furia selvaggia. Come spirito, sospetto che la parodia precedente fosse molto piu' vicina al romanzo.

(P.S. C'e' almeno un punto della trama in cui la parodia di Carpi era piu' fedele al romanzo. A quanto ricordo - e sono abbastanza sicuro di essere nel giusto - Sandokan si innamora di Marianna per sentito dire, quando nel primo capitolo Yanez arriva con notizie della sua bellezza, e decide subito di andare a cercarla. Allo stesso modo, il Sandopaper di Carpi parte per Labuan totalmente cotto, dopo aver visto un ritratto di Paperanna nel bottino che gli porta Yanez. Invece questo Sandopaper parte per Labuan a cercare una perla "gioiello" e non una fanciulla.)

Sandopaper senza Yanez non è Sandopaper...è stata una cattiva idea sostituire quel magnifico Yanez di Carpi con l'anonimo Paperoga.

Pienamente d'accordo. Anche io scherzaccio abituale delle sigarette esplosive (ovviamente inaccettabile con la censura vigente) mi sembra molto piu' consono al rapporto  Sandokan-Yanez dei romanzi (amici per la pelle, tanto da considerarsi fratelli; e anche se in Salgari non ci viene mostrato, e' normale che in un rapporto cosi' stretto ci si faccia qualche scherzo, che in Sandopaper viene amplificato per ovvi motivi umoristici). Paperoga e' spesso un personaggio interessantissimo, ma in questa prima puntata direi che "anonimo" lo qualifica bene.

Come scrivevo, questa prima storia mi ha lasciato indisposto verso il resto del numero. Dove purtroppo non ho trovato molto con cui rifarmi.

Topolino giramondo e' una serie che ho generalmente trovato molto ben fatta, ma questo episodio mi sembra al di sotto del livello cui Zironi ci aveva abituato. Oltre al problema di non essere una storia particolarmente interessante (come gia' rilevato nei commenti precedenti), mi ha disturbato che l'incontro finale avvenga a Manaus: ad occhio e croce, questa citta' si trova a qualche migliaio di chilometri dalle sorgenti del Rio delle Amazzon. Wikipedia conferma la lunghezza di circa 7000 km per il fiume, ma da' anche una distanza di 1400 km tra Manaus e la foce: fate voi il conto. Considerando che il villaggio della gattara e' a cinque ore di cammino dalla sorgente, diventa abbastanza assurdo che la signora dia a Topolino appuntamento a Manaus.

Anche il Faraci delle Ferie di Paperino mi e' parso sotto tono: Tutti i lavori di Paperino mi aveva fatto ridere di cuore, questa mi concede a pena qualche sorriso, con gag che avverto come alquanto trite e una struttura ad episodi di cui non capisco la necessita'  (in particolare, ho trovato la quadrupla introduttiva della parte "Dukea" uno spreco di spazio che poteva invece essere utilizzato per qualcosa di divertente).

I disegni di Guerrini sono sempre un piacere, ma nel numero precedente era stato piu' inventivo o sbaglio?

Dulcis in fundo,: Macchetto e' un autore che generalmente non incontra il mio gusto, ma qui mi e' piaciuto (e il Paperone dell'ultima vignetta di pagina 128 mi ha strappato una sana risata).

Erano anni che non commentavo un numero di "Topolino". Se non altro, Sandopaper mi ha spinto a farlo.

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