Questa è la storia di Vito cui, personalmente, sono più legato (insieme alla recente
Ultima Avventura di Reginella) e pensavo fosse giusto, da parte mia, aprire un topic a lei dedicato per parlare di quanto mi piacque (e mi piace tutt'ora) in fase di lettura.
L'ho riletta proprio stasera e posso affermare senza dubbio che non ha perso per nulla tutta la freschezza e la bellezza che mi aveva restituito quando mi sono approcciato per la prima volta a questo fumetto.
La storia parte innanzitutto da un'idea che trovo veramente intrigante, la possibilità cioè di creare un apparecchio (vale a dire la
Stampasogni del titolo) che sia in grado di leggere, in maniera profonda, la mente di colui che la indossa, restituendogli un'immagine che rappresenta il sogno (per alcuni nascosto, per altri ben conosciuto) della sua vita, quello che da sempre avrebbe voluto realizzare.
L'invenzione della Stampasogni, ad opera del buon Archimede, rende grandi guadagni al nostro Zione ma, di contro, produce la classica dose di invidia e risentimento nell'animo di Rockerduck, stufo di essere sempre considerato il "numero due" dietro all'apparente invincibile Paperone.
Proprio su questo punto, lo stesso Rockerduck riuscirà a provare profondamente lo stato d'animo dello Zione, gettandolo in una serie di turbamenti inaspettati e che lo inducono a riflettere sulla sua natura più profonda, se abbia veramente inseguito il suo sogno più grande o se, di contro, abbia scelto una strada sbagliata per la sua vita.
La storia, oltre al tema dei sogni, ruota anche attorno a due aspetti davvero degni di nota: la
felicità e la
coscienza.
La prima emerge prepotentemente nelle riflessioni di Paperone su sé stesso e sulla sua vita ed è emblematica, in questo senso, la scena in cui si volta (quasi per un'ultima volta) verso il suo caro Deposito, donandogli uno sguardo pieno di nostalgia e di incertezza su un futuro che chissà se lo renderà davvero felice... -
Già, felice....
Ma il tema della felicità emerge anche nel personaggio di Rockerduck, l'altro grande protagonista di questa storia, ed è strettamente connesso all'elemento della coscienza che citavo poco sopra.
Il papero in bombetta, infatti, una volta riuscito nel suo intento di allontanare il suo rivale dal mondo degli affari, dovrebbe sentirsi felice, magari anche "realizzato"...
Eppure, la sua (buona) coscienza gli rimorde dentro e il rimorso si fa lentamente strada tra i suoi pensieri, inducendolo a pensare in maniera più profonda all'azione che ha commesso e ai turbamenti che adesso percepisce vivi e palpabili nel suo animo.
La storia presenta poi, oltre alla stessa Stampasogni, altre trovate molto piacevoli e graziose, come l'olofante scovatraccia, o il bizzarro modo con cui Archimede, all'inizio della storia, riesce a farsi venire delle buone idee o ancora la battuta di Battista che accosta il "talento affaristico" di Paperino a quello di uno scaldabagno...
Ma, al di là di questi momenti piacevoli e che trovo genuini, sono tutte le riflessioni compiute dai personaggi (Rockerduck e Paperone in primis) che sono presenti in questa storia ad avermi riempito la lettura di bellezza, di profondità e di una maturità che non potrò mai dimenticare.
Una storia resa, a mio modo di vedere, in maniera splendida dalla matita fluida di Ottavio Panaro (particolarmente bravo nel descrivere, graficamente, i turbamenti interiori e le riflessioni profonde dei personaggi) e che conservo teneramente nel mio cuore di appassionato come una delle storie con protagonista lo Zione che mi ha più emozionato e, sinceramente, riempito di bellezza...