Visto che i numeri post 200 sembrano essere tra i più difficilmente reperibili (e più costosi) date le loro basse vendite, posto alcune curiosità circa le polemiche del periodo su vari argomenti.
Nei numeri successivi al 200 la posta non è sempre presente. Trascrivo tre lettere critiche di lettori che si lamentano della nuova bimestralità, del n. 200 in particolare e in generale della piega che la rivista avrebbe preso negli ultimi tempi.
Il fatto che la redazione di ZP scelse di pubblicare questi commenti negativi proprio pochi mesi prima della chiusura può essere interpretata come un voler abituare i lettori alla possibilità del nefasto evento.
Nel n.
208 (già bimestrale) Maurizio Garetto di Torre Pellice (Torino) appare piuttosto critico riguardo al numero tondo specificando tre punti:
"1) pag. 20, commento al n. 103: William Frederick Cody era Buffalo Bill e non Pecos Bill come avete scritto voi! Don Rosa non si sognerebbe mai di inserire nella sua saga un personaggio di fantasia invece di uno veramente esistito;
2) pag. 104: i paperi incontrano di sfuggita un 'grosso' scrittore barbuto che vive a Kay West. Direi che è Ernest Hemingway, ma da parte vostra non vi è una parola di commento né l'invito a indovinare di chi si tratta. Peccato...
2) è il n. 200 di ZP e non ci sono né Barks né Don Rosa! Il giornale è nato e cresciuto come una pubblicazione per collezionisti (e non per bambini). Sinceramente (e lo dico con dispiacere) la fiera delle futilità che va avanti ormai da tanti numeri sta cominciando a stancare. Le storie e gli editoriali di una volta avevano ben altro spessore."
Risposta della Redazione:
"Caro Maurizio, accettiamo le critiche, ma possiamo sempre replicare. Chiediamo venia per aver confuso Pecos Bill con Buffalo Bill (non abbiamo giustificazioni, anche se il lavoro in quel periodo si affastellava allegramente sui nostri tavoli) e ammettiamo che lo scrittore barbuto che appare in 'ZP e il tesoro di Kay West' ricorda molto Ernest Hemingway. Ciò non significa che lo sia perché se è vero che 'Don Rosa non si sognerebbe mai di inserire nella sua saga un personaggio di fantasia', è pur vero che tutte le storie Disney sono anche e soprattutto opere di fantasia (Barks docet).
Contestiamo poi la tua affermazione secondo la quale ospitare storie di grandi autori quali Strobl e Scarpa farebbe del nostro giornale una 'pubblicazione per bambini'.
Perché dici che 'le storie e gli editoriali di una volta avevano ben altro spessore?'
Certo, sulla qualità delle storie si può sempre opinare ma davvero ritieni che i nostri editoriali - in generale e, nello specifico, quelli apparsi sul n. 200 - manchino di spessore? Prova a leggerli con maggior attenzione: non farti scoraggiare dalla quantità di date e di dati contenuti e apprezza le immagini, le curiosità e le 'chicche' che noi, con un grande lavoro di ricerca, abbiamo pubblicato."
________________________________________________________________________________Nella posta del n.
212 Davide Soriente di Baricella (Bologna) - non sarà per caso il nostro Duck Fener? - scrive una lunga lettera dove colgo alcuni passaggi critici (fra complimenti, consigli e auspici):
"Ritengo l'idea di rendere ZP bimestrale una colossale cantonata in quanto aspettare due mesi per leggere 96 pagine non mi sembra proprio una buona trovata"
"Non mi è piaciuto affatto il n. 200 di ZP. Invece di pubblicare storie di Barks e Don Rosa avete pubblicato storie di bassa qualità"
Risposta della Redazione (relativa solo alle critiche del lettore - se sei tu, Duck, ci siamo sgamati a vicenda su ZP a distanza di anni!)
"Per quanto riguarda la periodicità bimestrale nulla possiamo fare, non è potere della redazione fare e disfare la periodicità di un giornale e l'idea di allegare a ZP gadget, Dvd, o quant'altro non ci intriga affatto. Perché? Vedi, ZP resta soprattutto una pubblicazione a fumetti per collezionisti che crediamo debba continuare ad avere una precisa identità.
Veniamo al punto dolente della 'bassa qualità' delle storie sul n. 200: prendiamo atto della tua opinione ma non la condividiamo"
_______________________________________________________________________________Sempre nel n.
212 (quint'ultimo della collana che terminerà mesi dopo col n. 216) Pierangelo Visani di Cotignola (Ravenna) scrive, fra le altre cose, che
"Il bimestrale ZP , quando non pubblica storie di Barks o Don Rosa, sembra vuoto. Vi segnalo che una delle storie iniziali di Don Rosa, forse due, non sono state ancora pubblicate. Allora domando: a quando la pubblicazione? Ho visto su internet copertine e pagine del grande Don Rosa tratte da 'Picsou' e dagli albi della Gladstone. Quando pubblicherete queste meraviglie? La tavola di Don Rosa che già editate bimestralmente è poca cosa! Comunque ciascuna tavola andrebbe almeno completata con titolo, provenienza e storia di riferimento. Un suggerimento: per ridurre un po' il prezzo di ZP, consiglierei di pubblicare le storie di Rosa e le eventuali ristampe di Barks in bianco e nero"
Risposta della Redazione (relativa alle osservazioni del lettore che ho scelto di postare):
"1) L'unica storia di Don Rosa non ancora pubblicata in Italia è 'DuckTales - Back in Time for a Dime', peraltro solo sceneggiata dal Don per la rivista DuckTales Magazine nel 1990.
2) le pin-up di Don Rosa che pubblichiamo sono tratte dal Picsou francese da te menzionato. Con un po' di pazienza le pubblicheremo tutte.
3) ci spiace molto deluderti ma al momento non ci sembra possibile ospitare le storie di Barks e Rosa in bianco e nero."