E anche questa serie, credo, arriva il venerdi (almeno da me
) e quindi, come gia' avvenne per Topolino Story, tranne casi particolari, leggero' con alcune ore d'anticipo il volume.
Questo secondo volume contiene non due ma tre storie.
Le gia' note
- Paperodissea - Dalmasso e Martina/Bottaro
- Paperiade - Martina/De Vita Sr.
e la terza,
- Topolino e il ritorno del Cavallo di Troia - Langhans/Ferioli che poco c'entra, se non per il suo ritrovo da parte dei nostri (e a questo punto, allora, andava bene anche la storia di Barks e Van Horn)
Il volume, copertinato da Fabio Pochet (che non e' male, ma i personaggi sono troppo bamboleggianti), contiene due interventi di Claudio Riva sulle opere originali e sul suo autore, mentre Simona Foti fa una mini-biografia (vorrei dire copiata da altre fonti, ma non ho le certezze non avendo io confrontato) su Gian Giacomo Dalmasso.
Il volume e' sempre buono e valido ma uno, senza malizia e senza rancore, si chiede se veramente c'era bisogno di una nuova edizione delle Parodie Disney e non di un proseguimento, con gli anni 80 e 90 di Topolino Story.
Sembra, dalle scelte editoriali attuate ultimamente dalla dirigenza, ci sia la voglia di settorizzare il piu' possibile le storie affinche' vengano, nel tempo pubblicate solamente su una testata ben specifica delle molteplici attualmente in edicola.
Cosi' il Paperino ristampa se stesso, Paperinik cult ristampa Paperinik, i Gialli ristampano Topomistery, gli Astromondi ristampano Paperfantasy, Pocket Love ristampa Minni, i Classici della letteratura ristampa le Parodie, il Mega ristampa il Mega, PK e X-Mickey peggio che andar di notte...
Ora... considerazione personale... dato che gran parte (non e' un segreto) delle testate sopra citate sono in gestione ad altra azienda e questa azienda e' la stessa che negli anni passati gestiva Paperinik, Topomistery, Paperfantasy, il Mega ed altro, non e' che il problema delle ristampe non risieda tanto in Via Sandri, quanto in altro luogo? Certo, se questi possono fare cosi' un motivo ci sara'.
Mi sembra, pero', che le soddisfazioni maggiori, per i lettori, arrivino grazie al coinvolgimento di personalita' importanti nell'ambito del fumetto, non solo Disney. E mi sembra che le soddisfazioni maggiori arrivino quando dietro ad un'uscita c'e' una scelta editoriale fatta con buon senso e un minimo di conoscenza della materia.
Con questo non sto dicendo che testate fotocopia di quelle di dieci anni prima non debbano esistere, sto solo dicendo che il lettore Disney un po' piu' anziano e scafato (come possiamo essere noi di questo forum), attualmente si sente preso un po' in giro da scelte editoriali che non sempre si riescono a comprendere...
Questo per colpa del fatto che noi, da veri appassionati, ragioniamo per emozioni e per gusto (spesse volte migliore di coloro che materialmente compilano i sommari) e non attraverso complicati calcoli di marketing che vogliono questa, quella o quell'altra cosa...
Per esempio... perche' ci deve essere un divario spropositato sia in testate che per numero di storie tra paperi e topi?
Scusate l'off topic ma sono cose che mi porto dentro da un po' e ho approfittato di questa ennesima bufala per esternarle.
Ciao.