Note prelettura dell’ottavo volume.
Antico Futuro: sperimentalismo allo stato puro, nel senso che Paperinik viene catapultato in un mondo da
Signore degli Anelli, che parrebbe in totale contrasto con la saga ipertecnologica alla quale siamo più che abituati. Ma tutto, alla fine, tornerà nei ranghi. Cordara ci regala, finalmente, una storia gradevole. Non oso dire un capolavoro, ma almeno si lascia leggere senza intoppi o buchi particolari. Soprattutto, ri-finalmente, Cordara si ricorda che Paperinik è un eroe a tutto tondo, non uno squinternato di passaggio, ben armato e capace di risolvere le situazioni. Comunque approvato. Esordisce alle matite Marco Forcelloni, con assist alle chine di Gianni Gatti. Disegni piacevoli,
anche se non trascendentali ci stanno. Esordisce anche la serie
Starring the great Burton La Valle, di Salvagnini e Mottura. Serie senza particolare lode quanto alla trama, vede tornare lo stravagante, egocentrico e presuntuoso attore che avevamo visto comparire in
Ritratto dell’eroe da giovane, alle prese con situazioni assurde del cinema del XXIII secolo. Non trascendentale, anzi. Ma lo sperimentalismo dei disegni e dei colori motturiani è da menzionare e da apprezzare, perché è qui che il disegnatore rivela, studiando queste tecniche, il potenziale che oggi tutti gli ammiriamo. Nell’originale erano state pubblicate tre pagine di foto di action heroisti, approvati e non. Segnalo le seguenti:
Bella ragazza con accappatoio nella cabina telefonica: - Non ho ne sci, né canotto...
Pkteam: - Fidanzati?
Foto di Max Monteduro in muta da sub con pesce a fianco da Sharm el Sheik (non approvata): - Questo [...] è un tonno.
Pkteam: - Sii preciso, Max: sono due!
Zero Assoluto: torna la coppia “traumatica” con aiuto alle chine di Gian Marco Villa. Buoni quindi i disegni di un Pastrovicchio standard su una buona trama, non indimenticabile, di Faraci, che riprende in fondo il tema trattato in
Trauma, e approfondisce la psicologia del nostro papero extradimensionale preferito. Ma c’è spazio anche per scoprire qualcosina in più di quanto era emerso nelle
Sorgenti della Luna... E lo spessore di Lyla si fa sempre più ampio. Tutto nella media di un periodico la cui media era stratosferica. Quindi godetevela lo stesso e alla grande! Seconda mini di La Valle: vedi sopra, nulla da aggiungere. Nell’originale si inizia a parlare dell’allora sito ufficiale di PKNA, agli albori della diffusione di Internet in Italia e nel mondo!
Mekkano: capolavoro assoluto. L’esordio di Bruno Enna su queste pagine non poteva essere migliore, con citazioni continue, calibratissime ed estremamente gradevoli al
Piccolo Principe di Saint Exupery. Poetico come solo Enna sa essere, tutto il racconto s’incentra su un certo Evroniano con le treccine, che già avevamo conosciuto ed apprezzato in un precedente numero capolavoro a sua volta! Da leccarsi i baffi la trama intricatissima, che ci riporta alla storia per antonomasia in un mix di azione, sentimento e divertimento tra alieni e improbabili geniali meccanismi ( ;)ih ih...) terrestri. Freccero sperimenta a sua volta, come un po’ tutti in questa serie, ed il suo stile è agli albori ben diverso da quello che vediamo oggi. Secondo alcuni forse il comparto grafico sarebbe un po’ il punto debole di questa storia, perfetta nella trama, ribadisco: secondo me no. I disegni la completano in fondo bene, non sono totalmente inadatti alla situazione. Certo, forse uno Sciarrone avrebbe reso meglio, ma... ne riparliamo la prossima settimana, ok? Da segnalare come lo scudo Extransformer venga chiamato per tutta la storia Extrasformer: perché?
Ormai eravamo avanti con i numeri, e uno svarione del genere è proprio intollerabile! Ripeto: che ci stava a fare il Sommo Simone Stenti? Sulla mini di Burton La Valle vale ancora quanto già detto sopra.