A partire dalla copertina del grande Faccini, questo numero si presenta molto bello.
Un documentario per Indiana Pipps presenta l'inedita coppia Savini/De Vita. Savini riesce a ricreare una tipica avventura di Indiana Pipps ambientando l'avventura tutta sui lati di un fiordo, grazie alla narrazione in prima persona del regista Quentin Tarantella. Oltre a ripresentarci il bizzarro regista bulb, fa la sua ricomparsa il sordido Kranz, oltre a Pippo, che raramente fa da comprimario alle avventure del cugino. Forse non possiede la forza di certe avventure di Indiana, ma il buon condimento dello humour di Savini, unito ai disegni di Massimo De Vita, la rendono una storia proprio bella.
Niente da dire per Pico de Paperis e il meeting degli intellettuali, tipica storia di riscatto paperinesco, ben scritta da Carlo Panaro e disegnata dal "nostro" Luciano Gatto.
Simpatica la breve di Gianatti/Asaro: Amelia e l'abbaglio anti-aglio.
Forse è Manetta e la banda del commissariato, testi di Antonella Pandini, disegni di Andrea Lucci, a essere l'unica nota stonata del numero, presentando una storia che nella lettura a me è risultata un po' forzata, con una consequenzialità eccessiva e una chiusura che stona (Manetta prima era alle prove e poi "casualmente" passava accanto a villa Soldoni?).
Zio Paperone e il denaro cantante potrebbe essere una storia ciminiana, e poco ci manca, scritta da Nino Russo e disegnata da Giorgio Di Vita.
Gastone e l'amicizia boomerang è una bella storia di Paperinik che presenta una situazione inedita per il papero mascherato e soprattutto per il suo alter-ego sfortunato, grazie ad una buona intuizione di Riccardo Pesce. Ma è da sottolineare soprattutto per i bellissimi disegni di Salvatore Deiana, espressivissimi, pieni di soluzioni grafiche e di inquadrature inusuali, che dimostrano la capacità di caratterista del disegnatore che troppo spesso viene dimenticato.