Ueeee!!! ho sbagliato interlocutore, non Marisa ma Brigitta!
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Non si tratta di essere troppo severi con se stessi, quanto piuttosto di essere il più professionali e obiettivi possibili.
Per quanto riguarda tagli e rimaneggiamenti, bisogna considerare che il settimanale ha un brand e un target di lettore precisi, e ci sono dei limiti invalicabili. E' così e basta. Se un soggetto non rispetta i limiti, è giusto che vada tagliato, oppure va proposto a un altro editore, con altri personaggi.
Il soggetto in discussione era oltre il filo del rasoio, e già così com'è stato pubblicato, sforbiciato di sequenze "disturbanti", è comunque al limite.
Collaborando da vent'anni, ero al corrente del rischio, ma essendomi appassionato al soggetto ho ritenuto di proporlo. La redazione mi ha aiutato ad alleggerire il tono e ha corretto un errore di cui non mi ero reso conto, e in ogni caso ha dimostrato una apprezzabilissima apertura mentale. Quindi non ho avuto alcun fastidio, le osservazioni erano sacrosante e giustificate. Peraltro devo dire che con tutti i membri della redazione succeditisi nel corso degli anni, ho avuto sempre eccellenti rapporti.
L'unica alternativa per storie più "toste", sarebbe una pubblicazione diversa, oppure un supplemento allegato a un quotidiano (come era in effetti in origine la saga di Gottfredson), quindi più spiccatamente adulto. Purtroppo i precedenti di MM e X-Mickey non hanno avuto fortuna, nonostante la qualità.
Per quanto riguarda il Topolino della famosa ultima vignetta: non ho nei topi la stessa esperienza che ho con i paperi. Quindi ho lavorato tenendo rigorosamente sott'occhio alcuni modelli che io ritengo di riferimento, ovvero Scarpa e Gottfredson anni Cinquanta. Infatti molte espressioni di Gambadilegno discendono da "Pippo e i parastinchi di Olimpia".
Non so se il Topolino che ho disegnato sia effettivamente inguardabile: ho cercato di disegnarlo in modo più rigoroso e classico possibile, cioè evitando lo svolazzo stilistico e cercando di costruirlo con un'anatomia più possibile coerente: quindi gli occhi disegnati in rapporto alla linea mediana della testa, eccetera. Magari non ho raggiunto la precisione assoluta, ,a siccome disegno da quando ho memoria, senza spocchia mi sento in diritto di affermare che non mi sembra poi così male.
Io sono di un'idea diversa, e cioè che il disegno Disney è soggetto come tutto il resto a mode, e un disegno fuori da queste mode venga paradossalmente colto come "strano"... mentre potrebbe essere semplicemente "classico".