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Topolino 2764

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PolliceSu
    Re: Topolino 2764
    Risposta #165: Sabato 15 Nov 2008, 23:22:47
    Non ho capito bene la questione dei contatti, ma se c'è un sistema per far leggere "topolino poliziotto..." a chi non l'ha mai letta, mi metto in fila fin d'ora!

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    Quaquarone93
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    PolliceSu
      Re: Topolino 2764
      Risposta #166: Domenica 16 Nov 2008, 12:25:06
      Arrivo anch'io ad esprimere le mie impressioni sul numero della settimana:
      Topolino in L'ultimo caso: molti altri amici più esperti di me hanno detto tutto il bene possibile su questa storia e anche io nel mio piccolo non voglio essere da meno, perchè mi va di celebrare una storia che da sola è riuscita (forse) a ricordare in maniera forse non plateale, ma certamente preziosa e unica gli ottanta anni del topo. Tito Faraci come ci ha sempre abituati con le sue opere di più grande valore, mi sorprende ancora una volta con un'avventura dal carattere initimistico e umano come poche volte sono riuscito a leggere, soprattutto con un protagonista come Topolino. Gli avvenimenti di vera azione della storia sono probabilmente solo funzionali a spegare i pensieri e i sentimenti del protagonista, che si rivelano essere difficile, ingarbugliati, malinconici e persino dolorosi, ma tutti legati a doppio filo con quelli del suo compagno Pippo, contraltare insostituibile della razionalità topolinesca e la cui caratterizzazione ha un che di sublime, praticamente perfetta. Leggendola mi sono sentito quasi come di fronte ad un romanzo di alta qualità, che scava a fondo nella psicologia del personaggio, scandagliando la sua anima e facendocelo sentire vicino, umano, amico. Ed è quello che Tito è riuscito a regalarci ancora una volta con questo capolavoro che ha la sua punta di diamante nel finale, senza parole, solo contornato da pregnanti didascalie e che lascia nelle ultime due vignette al lettore il senso di estrema nostalgia e tristezza che in quel momento prova Topolino. E' questa la forza inarrestabile della narrazione in genere e della letteratura: far sì che il lettore riesca a provare le stesse emozioni del protagonista; e se è difficile in un romanzo, è complicatissimo in un fumetto. Quindi sia lode a Tito Faraci e a Giorgio Cavazzano, lussuoso interprete di questa avventura!
      Topolino e la rapina del millennio: il terzo mini-episodio ci trova alle prese con Topolino e Trudy che cercano di provare l'innocenza di Gamba comportandosi da criminali. La storia per quanto indubbiamente divertente, specialmente sul piano grafico, fatica a decollare e mi dà l'impressione di non arrivare mai da nessuna parte. Tuttavia non mi sento affatto deluso, ma anzi continuo a sperare in una rapida impennata nei prossimi capitoli.
      Il grande viaggio di Paperino e Papernova Cap.3: questa specie di storiella continua ad annoiarci con la sua trama scialba e insignificante, che si rialza appena in questo episodio pur restando nel limbo della mediocrità. Spazio rubato ad altri.
      Paperino e la soluzione al parcheggio: altra storia sommamente noiosa per via della trama pluriutilizzata ed insipida in sè stessa. Filler che purtoppo non si bea neanche di buoni disegni, quali sono quello di Lucci che mi lasciano sempre insoddisfatto.
      PP8 e l'invisibile mostro cappotto: le storie di Paperino Paperotto che si leggono in questo periodo non sono mai da buttare ed anche questa, per quanto dotata di una trama molto semplice e non troppo originale, convince per la dolcezza e la spensieratezza della trattazione, come dovrebbere essere tutte le storie di PP8. Mi lascia contento.
      Zio Paperone e la scomparsa istruttiva: uff, l'ennesima scaramuccia affaristica ZP vs RK che sembra dover comparire necessariamente ogni settimana. Tuttavia questa storia, non troppo bella nè troppo brutta, ha una trama abbastanza singolare e mette bene in risalto le innate capacità affaristiche dello Zione che ha la capacità di tenere sempre tutto sotto controllo. Non male i disegni di Soldati per una storia sulla sufficienza.
      Per quanto riguarda la copertina, io, pur nella sua semplicità, dato che riprende pur sempre una vignetta interna della storia d'apertura, l'ho trovata magnifica ed evocativa, riuscendo ad ottenere in quel semplice disegno diverso significati, primo su tutti quello della scoperta.
      Non mi è piaciuto granchè il Che Aria Tira... della settimana, troppo semplice e banalotto, mentre mi ha ben colpito la ciak conclusiva di Coppola.
      "A man who wins is a man who thinks he can" - RF my hero...

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      Zimm
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        Re: Topolino 2764
        Risposta #167: Domenica 16 Nov 2008, 13:57:38
        Mi dispiace non potermi unire all'entusiasmo per la storia di Faraci, che si, mi è piaciuta ma non la ho trovata eccezionale.
        Mi spiego meglio, è senza dubbio sceneggiata benissimo, è anche molto divertenete, eppure... non so... manca quel qualcosa in più, quel qualcosa che ti rende davvero soddisfatto appena finito di leggere una storia veramente bella come quelle di casty (tanto per citare un autore contemporaneo) o anche la vera storia di novecento (tanto per citare una storia recente dello stesso autore).
        Forse uno dei motivi è che non mi piace molto che una storia si appoggi totalmente su un'altra, questa è troppo legata a Topolino poliziotto, è difficile trovare idee che devono per forza essere collegate a un'altra storia e finisce così per crearsi una trama che sinceramente mi ha detto poco nulla.
        Molto bella le tavole finali e il concetto che esprimono, ma secondo me non salva una storia che mi ha detto poco.

        E' una storia non lunga, ma che ha una sceneggiatura solida, un buon ritmo, una narrazione equilibrata, che appaga il lettore. Da manuale. Eppure anch'io non l'ho trovata eccezionale. Mi sembra una storia in pieno stile Faraci, ma un po' di maniera; avverto una riutilizzazione non sempre riuscita di vecchi schemi dell'autore, se una volta mi affascinava, ora mi sembra più un autocitazionismo.  Abbiamo  Topolino e Pippo nostalgici al ricordo della loro agenzia investigativa, mi ha ricordato MM, ma lì anche grazie ai colori di  Cavazzano era più trasognante, pure il finale sembra ripreso da quelli di MM; i flashback con Topolino in calzoncini corti l'abbiamo già visto in Topolino e il fiume del tempo , ma volendo fa anche piacere che ritornino, come i nani da giardino. Si vede che Faraci ha lavorato anche per Dylan Dog, Pippo è un Groucho sottotono, e Topolino un Dylan Dog che non ha penna d'oca e calamaio, ma una bellissima macchina da scrivere. Manca però quel qualcosa in più, sembra una parata di topoi dell'autore, senza un superamento di questi, manca la scintilla di originalità che l'ha sempre contraddistinto. E' arrivato il momento che Faraci faccia un passo ulteriore, magari azzardato, altrimenti rischierà di sedersi per terra, compiacendo il lettore con belle storie di un Faraci che imita Faraci.  
        « Ultima modifica: Domenica 16 Nov 2008, 13:58:31 da Zimm »

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        Gingerin_Rogers
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          Re: Topolino 2764
          Risposta #168: Domenica 16 Nov 2008, 17:58:28
          Eresia del giorno: visto che Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante è un po' difficile da reperire, avete il rifacimento che forse dà meno difficoltà...

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          Malachia
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            Re: Topolino 2764
            Risposta #169: Domenica 16 Nov 2008, 18:39:37
            Eresia del giorno: visto che "Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante" è un po' difficile da reperire, avete il rifacimento che forse dà meno difficoltà...
            Chi l'ha detto che è difficile da reperire? Non avete "I Maestri Disney" n° 12 (1998) o il libro "Il Meglio di Pippo" (1999) o il bel volumetto "75° Topolino" (2003)?
            Secondo me è più difficile da reperire "Pippo poliziotto e Topolino suo aiutante" scritta da Fabio Michelini (1986) e mai ristampata.
             ;)

              Re: Topolino 2764
              Risposta #170: Lunedì 17 Nov 2008, 09:16:42
              Cos’altro aggiungere su Topolino in L'Ultimo Caso che non sia già stato detto? Innanzitutto un sentitissimo grazie a Faraci e Cavazzano (come al solito in uno stato di grazia, come sempre quando lavora su sceneggiature che lo appagano e lo esaltano) per questa splendida storia e per l’amore che provano per il mondo Disney e per il personaggio di Topolino. Si amore, e non trovo termine più adatto per definire quanto traspare da ogni singola vignetta della storia.

              Una storia che si svolge in un unico tempo, e questo mi aveva inizialmente indotto a pensare che una narrazione in due tempi sarebbe stata più adatta, memore dell’ottimo risultato di Topolino e il Fiume del Tempo e della recente La vera storia di Novecento. Poi ad una rilettura successiva mi sono accorto di quanto, benché in numero inferiore rispetto a quelle delle succitate storie, ogni singola vignetta riesca a trasmettere al lettore; e questo veicolare così tanto in relativamente poco spazio non compromette assolutamente la lettura, che anzi grazie ad una sceneggiatura realizzata con rara maestria risulta sempre fluida, comprensibile, coinvolgente e appagante.

              Bellissima la trama della storia che si ricollega, omaggiandola, direttamente al “Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante” di Gottfredson e De Maris. Ma aldilà della trama, quello per cui questa storia vale l’acquisto dell’albo (e anche di più) sta nel suo valore e nel messaggio che veicola, che a mio avviso si esplicitano nelle tavole iniziali con Pippo e Topolino che ritornano nella loro vecchia agenzia, nella quotidianissima scena al bowling in compagnia degli amici e nelle due tavole conclusive, che fanno della presente una storia simbolo.

              Si una storia simbolo, perché di questo a mio parere si tratta; una storia che si pone come un punto di equilibrio tra le varie anime di Topolino che si sono succedute in questi decenni: da quella di Gottfredson e Scarpa, passando per quella infallibile e saccente di Martina e soci,  sino ad arrivare alla new age che vede autori "storici" come Artibani, Casty, Cavazzano e Faraci, e "nuove leve" come ad esempio Vitaliano, partire dalle origini e dal vero Topolino per riproporlo in chiave attuale seguendo quel “innovare nel rispetto della tradizione” tanto caro al nostro Tito, senza scordare quello straordinario spin-off che è MMMM – Mickey Mouse Mistery Magazine e la sua storia simbolo Anderville (e come non pensare a questa serie leggendo le due tavole conclusive?).

              La storia non nega l’epoca dell’infallibile Topolino martiniano, che giustifica con “una buona dose di fiuto e fortuna”, ma nel contempo ridefinisce e ribadisce, attingendo alle origini, il vero carattere di Topolino: quello di simpatico curiosone che si ritrova, volente o nolente (“saranno i guai a trovare me”), a vivere avventure straordinarie in compagnia di un migliore amico tanto strambo quanto geniale. E tutto questo avviene in una maniera tanto esplicita e commovente che non ha eguali nella produzione faraciana (e in generale in quella disneyana attuale).

              Una storia, quindi, che rappresenta un punto di arrivo per Tito, certo, ma anche per tutti quegli autori che da più di un decennio hanno veicolato i loro sforzi per sdoganare Topolino dall’immagine di antipatico saccente che gli venne, suo malgrado, affibbiata. Un punto di arrivo che io spero possa essere anche un punto di inizio per quella che sarà la produzione topolinesca d’ora in poi.
              Se c’erano tanti modi per festeggiare l’ottuagenario di un personaggio immortale e che non invecchia mai, questo è indubbiamente uno dei migliori. Grazie Tito, grazie Giorgio, e buon compleanno Mickey.

              *

              Paolodan3
              Dittatore di Saturno
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                Re: Topolino 2764
                Risposta #171: Lunedì 17 Nov 2008, 15:50:50
                Ecco il mio parere da appassionato disney ripescato (da circa 6 anni); mi mancano parecchie storie, le più vecchie, e non conosco niente o quasi degli anni '90. Quindi non conosco la storia cui fa riferimento "Topolino e l'ultimo caso"; tuttavia la storia è scrittà così bene che si riesce a superare agevolmente questo limite. Trovo che venga descritto un bel caso, con una trama avvincente e battute poste nei punti giusti, mai di disturbo. Ottima rappresentazione di Topolino che offre una visione di completezza e positività. I miei complimenti, a questo punto, a Tito Faraci!

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                Brigitta MacBridge
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                  Re: Topolino 2764
                  Risposta #172: Lunedì 17 Nov 2008, 15:58:02
                  Ecco il mio parere da appassionato disney ripescato (da circa 6 anni); mi mancano parecchie storie, le più vecchie, e non conosco niente o quasi degli anni '90. Quindi non conosco la storia cui fa riferimento "Topolino e l'ultimo caso"; tuttavia la storia è scrittà così bene che si riesce a superare agevolmente questo limite.
                  Io mi metto a metà: ho letto la storia originale, ma talmente tanto tempo fa che quasi non la ricordavo più, e difatti molti dei particolari citati da Tito (primo fra tutti l'incidente in macchina) proprio non me li ricordavo! Ciononostante mi pare che la storia abbia saputo inserire i riferimenti in modo tale da non far pesare poi troppo questa mancanza. L'effetto principale è stato quello di farmi venire la voglia di rileggerlo, l'originale, e questa è una ottima cosa!

                  Meno ottima sarà spiegare a mio marito cosa ci faccio appollaiata in cima alla scala a frugare fra i volumi dell'ultimo scaffale...
                  I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                    Re: Topolino 2764
                    Risposta #173: Martedì 18 Nov 2008, 09:05:43
                    Topolino in L'ultimo caso: molti altri amici più esperti di me hanno detto tutto il bene possibile su questa storia e anche io nel mio piccolo non voglio essere da meno, perchè mi va di celebrare una storia che da sola è riuscita (forse) a ricordare in maniera forse non plateale, ma certamente preziosa e unica gli ottanta anni del topo.

                    Io sono  il nonno dei veterani, ma Topolino poliziotto non me la ricordo. Ma Faraci non è mica scemo e non scriverebbe mai una storia solo per chi conosce i classici perfettamente. Dunque, a priori, L'Ultima Indagine NON ha quel problema e non si discute.
                    L'Ultima Indagine va, secondo me, letta e commentata come una storia qualsiasi, semplicemente perché lo è.
                    Leggendola così la storia  è carina, come tutta la produzione di Tito (eccellenze a parte). Volendo cavillare potrei dire che non succede molto, che Pippo sembra Grucho (quello di Sclavi) e che il venditore di auto non vedrà più la sua amata macchinina.
                    Poi, ma è davvero un problema tutto mio, a me Topolino che risolve un caso dopo ottant'anni sta un po' sulle scatole. Preferisco da sempre quello pasticcione che sfasciava l'auto del sindaco, per non parlare di quello allibito di Walsh.
                    « Ultima modifica: Martedì 18 Nov 2008, 09:06:58 da quiquoqua »

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                    Vito
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                    PolliceSu
                      Re: Topolino 2764
                      Risposta #174: Martedì 18 Nov 2008, 13:19:48



                      Io sono  il nonno dei veterani, ma Topolino poliziotto non me la ricordo. Ma Faraci non è mica scemo e non scriverebbe mai una storia solo per chi conosce i classici perfettamente. Dunque, a priori, L'Ultima Indagine NON ha quel problema e non si discute.
                      L'Ultima Indagine va, secondo me, letta e commentata come una storia qualsiasi, semplicemente perché lo è.

                      Bravo Zirò, la penso esattamente così, anche a me non ha dato alcun tipo di problema...
                      « Ultima modifica: Martedì 18 Nov 2008, 13:23:51 da Dollarone_89 »

                       

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