Due sono le storie che mi hanno colpito in questo numero ed entrambe vengono da lontano.
Lontano nello spazio (Danimarca, credo) dove, ne 'I predatori dell'amaca perduta', troviamo avvincenti atmosfere 'noir' nelle tavole riguardanti la fuga dei paperi dalle bettole malfrequentate della zona portuale di notte e, subito dopo, nel sistema fognario della vecchia Duckburg, dove esiste una sorta di caverna egizia con tanto di altare su cui giace l'amaca di Hammurabi.
Anche i personaggi di supporto sono ben caratterizzati, complici del prof. Ziggu Rat, raro esempio di topo antropomorfo in storie di paperi.
Lontano nel tempo (virtuale). Ed e' la vera sorpresa del 2904: una storia barksiana. Nella forma (a cominciare dalla grafica del titolo che e' 'Paperino e il vegetofono', oltre che nei disegni di Gentina).
Nella sostanza, con una sceneggiatura che scorre disinvoltamente bene, con gags divertenti,protagonista un irriducibile picchio, e con una morale non banale: le tue idee, i tuoi sogni, il tuo modo di essere, possono essere compresi meglio da un popolo primitivo, vicino alla natura, che da uno piu' avanzato, con i suoi pregiudizi culturali e i suoi tabu'.