Storia vera:
per motivi vari il Topolino acquistato Mercoledì è rimasto da me abbandonato e non letto fino alla Domenica. Nel frattempo è riuscita a leggerlo mia figlia, e Domenica mattina mi chiede "Mamma, lo hai già letto quel Topolino?" "No, Elisa." "Allora leggiti la prima storia. È molto carina."
Al di là che mi manda in brodo di giuggiole il fatto che mia figlia venga a suggerirmi di leggere le storie che secondo lei sono carine
*, ci siamo prese il Topo e ci siamo lette insieme
il caso Parallax, con lei che faceva le voci di Topolino, Mister X, il giudice, il direttore, e io che facevo Gambadilegno, Basettoni, Manetta e comprimari vari. Probabilmente se aveste avuto anche voi modo di godervela in questo modo la considerereste un capolavoro
Capolavoro non è, ma "una storia molto carina", per citare Elisa, quello sì. Un "giallone" con qualche dettaglio in più rispetto al "minimo sindacale", qualcosa che cattura l'attenzione. Mia figlia è una grande fan di Casty, anche se non lo sa.
Non lo sa, perché lei non fa caso al nome dell'autore di una storia; ma è un dato di fatto, ogni volta che c'è una storia di Casty, lei la rilegge, la approfondisce, ne immagina il seguito, ne discute con me qualche dettaglio ("mamma, tu lo avevi capito che il colpevole era lui? Io all'inizio pensavo che...", "mamma, ma secondo te Pippo ha fatto bene a lasciar andar via il gattino?", "mamma, ma perché non tutti gli animali sono tornati dal mondo di Tutor?", "mamma, ho disegnato il Buzz Pappapianeti"). In questo caso mi ha chiesto cosa fosse quella strana macchina che si vedeva verso il finale, e mi è toccato spiegarle il concetto di "gioco d'azzardo" e "videopoker". Con altri autori non le capita. Io non lo so cosa sia quell'"ingrediente speciale" che ha Casty che scatena tutto questo: ma spero che non tralasci mai di metterlo nelle sue storie.
La Bussola del Magico Wilbur non è affatto male. L'introduzione iniziale mi ha incuriosito al punto giusto, il personaggio del "ciarlatano" Wilbur è simpatico. Brigitta è usata bene, fa piacere vederla ogni tanto al di fuori dell'ormai ripetitivo schema della "premiata ditta Filo e Brigitta". Mi stupisce un po' scoprire che Paperone, che fa tanto lo schivo, poi alla fine sorvegli Brigitta con il binocolo ed arrivi a leggerne le parole con il labiale... ma io quello lo denuncio per stalking!!!
Mi ha deluso un pochino il finale, ma questo è per una debolezza mia: da sempre ho detestato i finali in cui la "formula" o il "tesoro" cercati vengono deliberatamente nascosti o distrutti perché "l'umanità non è degna" oppure "l'umanità non è pronta" o cose del genere. La decisione del capo indiano mi ha ricordato un po' questo ben noto cliché, ma ripeto, è una debolezza mia.
L'Inno del Poliziotto è una riempitiva e nulla più, fa il suo lavoro ma non lascia troppo il segno.
E poi c'è
l'appetito spaziale, scombiccherata, delirante, quasi fantoniana nello svolgimento, ma che si salva grazie ai disegni che esaltano la demenzialità comica del tutto e lo rendono divertente e sopportabile. E pensare che quando avevo visto la tavola di apertura sull'INDUCKS mi era parsa veramente brutta... ma con una storia così folle le stramberie grafiche di Andersen sono l'unico approccio possibile.
Spendo infine due parole sul resto. Di solito, lo confesso, salto a piè pari i redazionali. Stavolta mi è cascato l'occhio sul "test"
"Che tipo di lettore sei?" e mi sono trovata a leggere le risposte.
Allora, so benissimo che un test su Topolino non è un trattato di sociologia e simili. Sono giochetti abbastanza trasparenti, con tre risposte per domanda, ed è abbastanza chiaro quali siano le risposte che ti portano verso il profilo a, b, o c. Anche se espresso in parole diplomatiche, i tre profili alla fine sono ""lettore scrauso", "lettore passabile" e "lettore ganzo". Ed ecco che già alla prima domanda mi girano un po' le scatole:
D: Perché è importante leggere? 1-
Perché apre la mente (lettore ganzo)
2-
Perché si imparano tante cose (lettore passabile)
3-
Perché è un passatempo divertente (lettore scrauso)
Eh no, qui non mi va giù. Il lettore ganzo non è quello che legge perché "leggere apre la mente". Certo, la apre (oddio, non sono neppure convinta al 100% che
qualsiasi lettura apra la mente: mi è capitato di leggere certa roba e di sentire il rumore dei neuroni che si suicidavano mentre lo facevo): ma non è il motivo per cui si legge. Un lettore che dice di leggere perché "apre la mente" secondo me è un intellettualoide con la puzza sotto al naso. Il lettore
vero, quello che legge tanto e bene, lo fa
perché si diverte. IMHO.
(è come se chiedessi ad uno "perché vai in palestra" e lui ti rispondesse "perché così do un impulso all'economia nazionale". La gente va in palestra perché vuole perdere qualche chiletto, perché gli piace sentirsi in forma, perché vuole baccagliare la biondona della sala pesi... Poi magari, a fine anno, quando guarda quanto ci ha speso, si rende conto di aver anche dato un impulso all'economia, ma non è quello il motivo per cui si fa!)
Proseguo il test e trovo un'altra domanda:
D: Stai leggendo un libro e lo trovi noioso. Che fai? 1-
lo molli (lettore scrauso)
2-
leggi solo le parti più interessanti (lettore passabile)
3-
lo finisci ad ogni costo (lettore ganzo).
Ora, io rientro nel gruppo 3, ma sono
assolutamente convinta che sia un grosso errore. La vita è troppo corta, e ci sono troppi libri degni di essere letti, per perdere tempo con libri che non fanno per noi invece di passare a qualcosa di meglio. Sempre IMHO. Ne sono fortemente convinta. Poche volte sono riuscita ad applicare questa mia intima convinzione: nella realtà vado sempre avanti fino alla fine, e puntualmente me ne pento.
Altra domanda:
D: Quanti libri leggi in un anno? 1-
più di 15 (lettore ganzo)
2-
meno di 5 (lettore scrauso)
3-
non li conto (lettore passabile)
E uno che li conta, e ne legge 9? Non esiste?
E ancora:
D: dove ti piace leggere? 1-
sul divano (lettore ganzo)
2-
al tavolo (lettore passabile)
3-
in un prato (lettore scrauso).
No, questa davvero me la dovete spiegare. Perché leggere in un prato è da scrausi e sul divano da ganzi? Boh. E in quale categoria rientra il (diffusissimo) fenotipo del tipo che legge al cesso?
Le altre domande non me le ricordo. Ripeto, sono consapevole che un test di due paginette su Topolino è solo un modo di passare tre minuti senza troppi pensieri, ma mi ha indispettito lo stesso.