Ciao a tutti,
ho letto i post di alcuni di voi che hanno mosso degli appunti alla mia storia e vorrei farvi conoscere il mio pensiero quando ho scritto la sceneggiatura.
Il gesto di Paperone va inquadrato nell'ottica dei cercatori d'oro di un tempo, tipi tosti, la cui parola valeva (è proprio il caso di dirlo)
oro e con un forte senso dell'onore!
Zio Paperone è, appunto, uno di questi, come del resto Bankett/Buffet: ha un grosso debito di gratitudine ed aspetta l'opportunità per pagarlo. Il momento giusto arriva proprio nel contesto della storia: è la
prima volta che i due miliardari sono appaiati, perciò lo zione può finalmente chiudere la partita concedendo,
per una volta sola, come gli aveva chiesto il giovane Bankett, di batterlo (cosa che lui aveva promesso) diventando
il più ricco del mondo!
Questa io non la considero una umiliazione per Bankett. Innanzi tutto non è messa lì per far risaltare il "buon cuore" di Paperone, quanto piuttosto il suo senso della lealtà, della correttezza che, come sapete, ha scoperto gradualmente nella sua vita, dopo aver affrontato asprezze ed avversari di ogni genere.
Paperone è un onesto, un tipo con una sola parola e lo dimostra.
Bankett, d'altra parte, sa di avere un
credito verso di lui e, togliendosi davanti al mondo la soddisfazione di essere il numero uno, si sente appagato. Forse non nell'intimo, sa che lo zione l'ha lasciato vincere, ma sa anche che questi è suo debitore perchè, senza di lui, sarebbe miseramente perito nello Yukon e non sarebbe mai diventato "il plurimiliardario Paperon de' Paperoni"!
Non lo vedo, quindi, svilito nella sua dignità, ma ripagato secondo un antico patto tra cercatori.
Se vogliamo, allora, anche il Buckfeller della "Fondazione de' Paperoni" potrebbe sentirsi umiliato: è amato ed ammirato da tutti per meriti non suoi, visto che, dietro le quinte, è il tanto vituperato Paperone a sovvenzionarlo con palate di dollari, altrimenti la sua fondazione sarebbe fallita da un pezzo! Eppure, io trovo la storia scarpiana bellissima, proprio per l'umanità dei personaggi: l'avevo ben presente quando ho scritto la mia sceneggiatura che, però, ho sviluppato con una trama nuova, ben diversa, anche se con piccole strizzate d'occhio sul rapporto fra i due miliardari, inizialmente conflittuale ma con un diverso risvolto nel finale.
Un saluto e alla prossima storia!