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Domanda/Annotazione: ma qualcuno ha notato qualche somiglianza tra il personaggio che compare a pag.33 con il disegnatore della storia (Lorenzo Pastrovicchio ndr.)?

E, con macroscopico ritardo, commento questo numero.
Topolino e i segreti dell’Area 52 (Casty/Pastrovicchio) dopo un viaggio nella quotidianità di Topolino, Andrea Castellan ci riporta nel genere a lui consono: il fantascientifico. E, se mi posso permettere, non lo fa al top. Non nel senso che sia brutta la storia ma che Casty ha fatto di meglio. La trama non è tra le più originali ma riesce a essere svecchiata e a essere resa intrigante e interessante. Molto bella la caratterizzazione di Pippo che si presenta come un appassionato e non come uno scemo, ricordiamoci che sono tanti quelli che ci credono e che ne hanno fatto una passione, e prende un ruolo importante. Poi c’è il mistero che regna sovrano in tutta la storia, un mistero fitto che si sbroglierà soltanto con il colpo di scena finale, anche se non è veramente l’ultimo perché la vignetta finale è geniale. Ai disegni il grande Lorenzo Pastrovicchio che si auto carica nel personaggio di pag.33, aggiungendo un tocco di maestro a un grande comparto grafico di una storia buona ma non ottima, gli manca quel qualcosa che la possa rendere davvero superba come Casty sa renderle.
Street Soccer Squad: Un mistero da campioni (Episodi 3 e 4) (Ferrari/Pochet) prosegue questa serie e lo fa senza grandi pretese, segue lo schema tipico dei cartoni animati di questo genere e con il classico canovaccio dell’amicizia che passa quasi inosservato tanto è ripetitivo. Per il resto la trama è volata via senza suscitare assolutamente niente, giusto i personaggi sono molto interessanti perché potrebbero essere utilizzati per altre storie in maniera migliore, a patto che il cattivo cambi perché se manteniamo sempre quello diventa  noioso. Insomma una buona occasione sprecata per diventare memorabile me per risultare leggibile lo è. Ottimi i disegni di Pochet che riesce a rendere un tratto lievemente barksiano in un tratto moderno e adatto all’obiettivo di rinnovamento che si era optato per questa storia, peccato che sia l’unica cosa riuscita.
Commessi Paperi: Home Video (Panini/Amendola) carina riempitiva che strappa le giuste risate calcando sullo stereotipo dei fanatici di un genere che dispensano consigli a chi non li vuole, divertente e simpatica ma rimane una riempitiva. I disegni di Amendola rimangono nella recente media.
Zio Paperone e la piuma di Dudu (Pericoli/Chierchini) una bella storia, divertente, simpatica e con ottimi spunti che però non entra nella leggenda di certo. Un cliché ripetitivo che Chantal Pericoli riesce a svecchiare con un espediente molto interessante, quello del Dudu e dell’inversione. Molto complicata la trama ma è talmente ripetitivo il canovaccio che è l’unica via per riuscire e divincolarsi e arrivare e una storia convincente e interessante. Una sceneggiatura interessante corredata da dei disegni che a quell’età sono da premiare, stupendi i disegni di Giulio Chierchini che nonostante sia già un big ci concede ancora dei veri e proprio gioielli da rimirare, fantastiche le espressioni e la proporzione e ottimo tutto il resto, come sempre, due errorini ci sono ma si trattano errori di distrazione nel ripasso a china.
Londra 2012, Caccia all’oro: Berlino 1936, le Olimpiadi di Jesse (Gagnor/Mazzarello) una puntata significativa di questa serie che si attesta nella media di questo numero pieno di storie interessanti ma a cui manca qualcosa per raggiungere il livello di capolavoro. Una puntata che nella prima parte è semplicemente stupenda con la vignette dei “Perché” di Pippo che credo sia una tra le più belle che io abbia letto e purtroppo si conclude in maniera un po’confusionaria con il piano di Macchia Nera che non ho capito fino in fondo. Ripeto che la prima parte penso sia davvero da inserire nel top dell’anno ma purtroppo il prosieguo è inferiore cede. Come cedono definitivamente i disegni di Mazzarello che una volta disegnava splendidamente ma adesso è arrivato a livelli di deformiamo che non sono calibrati in modo giusto, speriamo sia solo una parentesi legata a questa storia che meritava qual cosina di più nel comparto grafico che gli rema contro.
Un numero pieno di storie interessanti che potrebbero risultare splendide se non avessero quel particolare che le rende minori (togliendo Street Soccer Squad).