Che bello vedere un Pippo nella sua versione reporter anni '20-'30 ammiccare dalla cover di "Topolino"! Ti riconcilia con Disney e con le sue politiche editoriali, anche solo per un momento.
Anche perché poi si apre il giornale e si legge la storia,
Pippo Reporter - Il fiuto di Pluto (Radice/Turconi, of course), e si rimane estasiati come ogni volta. Non c'è che dire, i coniugi non hanno più nulla da dimostrare, sanno perfettamente come muovere i personaggi, li conoscono, sanno come interpretarli e questa serie, in cui hanno preso i personaggi topolinesi e li hanno integrati perfettamente in questo scenario americano di inizio secolo scorso è la dimostrazione, storia dopo storia, che i personaggi Disney non hanno segreti per loro.
Parlare di questo episodio è quasi superfluo, basterebbe riguardarsi i commenti relativi alle storie precedenti, in particolar modo la più recente, quella con Eta Beta. Perché ormai le avventure di
Pippo Reporter sono diventate una piacevole routine, il fan sa già che si troverà di fronte a un gioiellino, e qualcosa di sopra la media. Ed è proprio in questo momento di stabilizzazione che gli autori pensano alla chiusura della serie con la storia in due puntate. Ed è sensato, pensando a come questa
Il fiuto di Pluto porti a termine una delle sottotrame principali, quella della corsa di Blackspot a diventare sindaco della città. E lo brillantemente, con la consueta dose di ironia, leggerezza tipicamente pippesca, amore per citazionismo colto e un occhio particolare alla satira sociale (elezioni, colpi bassi tra gli avversari politici, grandi opere per dimostrare chi è il più figo...). Un altro gioiellino da custodire, anche grazie a Stefano che migliora sempre di più il suo tratto, è incredibile la costante maturazione grafica che rilevo di storia in storia, io che già lo apprezzavo negli anni '90.
Il resto del numero presenta materiale buono, seppur altalenante. Divertente la storia dei
Commessi Paperi - Comics & Hobby Store (Panini/Guerrini), parlando di fumetterie e fumettari non poteva che piacermi immagino
E mi ha piacevolmente colpito anche Guerrini ai disegni, ma è pur vero che sul "Topo" lo apprezzavo anche negli anni passati, era su PK che non mi convinceva.
Uff, gli GNAM, ancora esistono?
Agente Speciale Ciccio e il Caso a 5 Stelle (Secchi/Mottura) non è neanche malaccio a dirla tutta, ma di certo siamo lontani da materiale di vero interesse, e la storia guadagna punti grazie ai disegni di un sempre bravissimo Paolo Mottura.
Molto (troppo!) classica la storia della
Cascata di Diamanti (Michelini/Gatto), adeguata nel comparto grafico, mentre segnalo la danese per i bei disegni di Fecchi.