Pk - Gli argini del tempo di Sisti e Sciarrone. Ed ecco la nuova saga di Pk, attesissima, e che dal primo episodio pare partire molto, ma molto bene. Introduttivo, certo, ma intrigante e avvincente, nulla pare fatto giusto per dare qualche spiegazione. Sul lato grafico Sciarrone è quello che è, certo, e Pk è il suo universo... però, lo posso fare un appunto? Senza che ci si incacchi? Lyla ha quasi sempre, esclusa qualche vignetta, un collo decisamente lungo più della madonna del Parmigianino
A parte questo, tutto lascia presagire una gran bella avventura.
(ah, psst: pag. 41, prima vignetta
Pk è mooolto contento che ci sia di nuovo Lyla)
Topolino e il giallo al college di Panaro e Soldati. Un po' rapido per un giallo. Indagini e risoluzione sono troppo veloci, ma fa niente.
Pico e i rimedi all'insonnia di Mazzoleni e Pochet. Delle gag (un po' prevedibili) ma simpatiche, accompagnate dai disegni di Pochet (che enfatizzano un tantino troppo le espressioni)
Indiana Pipps e i sortilegi di maga Circe di Sarda e Piras. Mi aspettavo un po' di più. Era promettente, ma il doppio ribaltamento di finale non mi ha convinto appieno. Piras in genere mi piace molto, ma stavolta alcuni suoi Topolini erano un tantino strani.
I bassotti dalla rapina alla rapa di Arrighini e Gula. I bassotti sono incapaci, poi capiscono di poter essere buoni, anzi no, anzi sì. Nonna Papera li
cuffea, poi si sente in colpa, poi non li vuole in giro, poi le dispiace.