Tendenzialmente si sono pompate troppo le aspettative, c'è da dirlo. Mi sarei aspettato un numerone indimenticabile da come era stato pubblicizzato in giro, ma così non è stato. Ciò non toglie che sia un buon numero, tutto sommato, e che non mi sia pentito di averlo comprato.
La cosa di cui sono più soddisfatto? Le brevi di Sio. Ma andiamo con ordine.
La storia di Casty e Faccini ha un grande difetto: è una produzione di Casty e Faccini; e da questi due autori ci si aspetta sempre il capolavoro. Personalmente mi ha deluso un po' considerandone gli autori, ma è comunque una buona storia sopra la media abituale con setting da fiaba nera e un'incursione dell'elemento tecnologico in un'ambientazione gotica che è molto interessante. Può essere voluto o meno che in quest'atmosfera fiabesca Topolino sia solo uno spettatore, come il lettore che sta semplicemente seguendo lo svolgimento della favola:
è Mina che risolve tutto, ma a me personalmente questo elemento e l'inutilità del Topo nell'economia della trama non hanno disturbato. Una cosa che ho detestato però è la reintroduzione di Bruto in questo modo un po' gratuito: quando mai ha avuto un tale rapporto con Pippo? Inoltre un po' mi fa storcere il naso che il suo ritorno dopo anni consista in un ruolo così poco incisivo e con poca personalità.
Molto carina e divertente invece "Zio Paperone e la ghiaia filosofale", anche se arrivato al termine non ho potuto fare a meno di pensare "ah, finisce così?", rivelandosi dunque un contenitore per diverse gag riuscite ma lasciandomi una strana sensazione di incompletezza. Ottimi davvero i disegni molto espressivi di De Lorenzi.
Le 3 di WoM le ho lette per completezza: detesto la serie e i personaggi ma ho cercato di non avere pregiudizi. Mi sono parse un po' deboli, purtroppo non mi hanno strappato mezzo sorriso e il finale dell'ultima in particolare mi è sembrato davvero imbarazzante.
La storia di Bosco ho avuto problemi a leggerla. Anzi, più che problemi, fastidio: assai probabilmente è un mio limite ma non riesco a ridere di gag che avvengono nella più completa oscurità per così tanto tempo, facendo risultare la situazione monotona e noiosa indipendentemente da quello che accade in ogni singola vignetta.
Il prologo a Il Raggio Nero... è un prologo, gente! Ho letto in giro cose da pazzi, tipo che "non ha sviluppo narrativo"... da mettersi le mani nei capelli. Per me fa anche fin troppo, riuscendo sia a stimolare curiosità al lettore per gli sviluppi futuri (quello che un prologo dovrebbe limitarsi a fare, ndr) sia a mettere una pezza alle piccole incongruenze degli Argini del Tempo (dichiarazioni di Angus e colata di cemento sul sito della Ducklair Tower). Ce n'era bisogno? Secondo me no, ma non è male che ora sia tutto un po' più coerente, con buona pace dei puristi.
Arriviamo alle storie di Sio, che giudicherò solo per quanto riguarda la qualità e non tanto per la retorica del "fa aumentare le vendite di Topolino". Io non sono un suo grande fan, anzi! C'è stato un periodo in cui detestavo il suo umorismo e anche oggi trovo molte sue cose che non mi fanno ridere nemmeno per sbaglio (Scottecs Magazine, il cui primo numero era desolante, o in generale diversi suoi webcomics). Devo ammettere che qui invece mi ha sorpreso: le prime due storie (Superpippo e Zio Paperone) secondo me sono spassosissime, anche perché i personaggi bene o male si prestano a quel tipo di comicità (no, non mi dite che Paperone è out of character; avete mai letto la Stella del Polo di sua maestà Carl Barks? Quello che il personaggio l'ha creato, sapete). Ho riso di gusto, cosa che non mi accade praticamente mai nelle brevi, Faccini a parte; sinceramente ci metterei la firma per avere su ogni numero brevi del genere, demenziali e innovative dal punto di vista dell'umorismo disneyano, anziché cose del calibro delle brevi di WoM.
Unico appunto: la terza storia mi ha lasciato un po' perplesso, ma non perché non fosse divertente quanto perché mi è sembrato che Sio abbia scelto male i personaggi. Sarebbe stato semplice sistemare le cose: avrebbe potuto imbastire la storia con Pippo chiamato a dover badare a Pluto, che in seguito avrebbe potuto incontrare Manetta. Topolino mi sembra fortemente snaturato, mentre nel modo da me suggerito la stessa storia con le medesime battute l'avrei accettata con più naturalezza. La questione è che non si tratta di un Topolino preso in giro o decostruito alla Faraci - amo quel tipo di Topolino - ma proprio di un Topolino rincoglionito, che pare essere costantemente sotto botta di ganja e che a me pare pesantemente fuori da suoi panni abituali.
Insomma, Sio promosso ma con riserve: se per questo esordio si fosse dedicato a personaggi più congeniali al suo stile di comicità (Pippo, Paperoga, Sgrizzo, Manetta, Rock Sassi) la promozione sarebbe stata a pieni voti. Aspetto di rivederlo presto sul settimanale, perché questa è stata la prima volta da non ricordo quanto tempo che mi sia capitato di leggere con piacere delle brevi.