Attenzione agli spoiler.
La prima storia mi è sembrata...una normale storia in costume, dalla trama alquanto semplice, dove, a mio avviso, Topolino pecca di hybris più di Gambadilegno. L'utilizzo dei personaggi, inoltre, pensa sia un pochino sprecato (abbiamo un Orazio in costume, del quale si ha anche uno stringato background, e poi si lascia lì, sullo sfondo della storia, come un comprimario?). Tuttavia la storia è gradevole e scorre in fretta.
Le storie di PK, ribadisco, non sono in grado di comprenderle fino in fondo. Tuttavia, questa qua si basa di meno su dei richiami precedenti (o almeno credo), e devo dire che, nonostante la serie non sia fra le mie preferite per quel poco che ho letto, mi è piaciuta. Una buona breve.
Le due storie sui supereroi vedono, nella seconda, uno sgraditissimo ritorno di quello che per me è il personaggio più insopportabile dell'intero universo Disney. Le storie non le ho trovate così brutte, la prima in particolare è stata carina nel finale.
La serie dell'E-Blog non mi ha mai particolarmente preso, ma questa storia si è rivelata interessante dopotutto, con un personaggio che non so se sia nuovo o meno, ma che fornisce uno spunto un po' forzato (la nipote di Amelia amica con le nipote di Paperina?) che manda la trama avanti. I disegni non mi sono invece piaciuti.
La storia di zia Topolinda è quello che io definisco un'enigma bucolico. Il mistero è semplice e non inquietante, la trama telefonata (in difesa del plot, posso dire che la storia fugge allo stereotipo che il colpevole più ovvio non è il vero colpevole. Non so quanto sia una cosa buona, però...). Zia Topolinda di Panaro non mi è piaciuta, mentre io, che amo i gatti, ho adorato le vignette con ''Randagio'' (a proposito, era mai apparso?), che devo dire che sono le punte in una storia moscetta ma non brutta.
Nell'opera lirica del primo '800 anche ai personaggi minori, talvolta, era riservato un pezzo solistico (anche da prima, in verità, solo che a quel tempo i numeri musicali erano per metà, e ancora prima praticamente tutti, arie, quindi è logico che qualcuna dovesse capitare anche ad un comprimario) chiamata ''Aria del sorbetto''. Ciccio è un personaggio che perfettamente si può abbinare a questo tipo di arie (=storie), che sono brevi e dalla struttura semplice. Qui invece vediamo Ciccio immesso in un ambiente più grande, dove è evidenziata la natura comprimariesca del personaggio. Infatti Ciccio, alla faccia delle unità aristoteliche, è il personaggio titolare, ma non è il più attivo, ed interviene drammaturgicamente solo alla fine, rimanendo sullo sfondo per quasi tutto il tempo. Non è una critica, ma ritengo che sia un ottimo esempio di un comprimario posto in dei costumi...troppo grandi per lui. A parte questo, la storia segue un canovaccio semplice, gradevole e scorrevole (oserei dire alla 'Racine'), ed va bene così.
Un numero oscillante fra il bene e il male come Tiberio sotto Seiano (vedi Svetonio), con storie solide nello scheletro ma deboli nella corporatura. La piccola e compatta di PK è, incredibilmente, quella che ha meno pecche.