Devo recuperare un po' di commenti ai libretti, ma partiamo dall'ultimo ovvero da questo, caratterizzato soprattutto dal remake dei piombatori.
Un remake davvero fiacco. Molto bene i disegni e immagino che Pastrovicchio si sia anche divertito a riproporre le inquadrature e le vignette delle strisce originali degli anni '30. Ma i testi... li ho trovati un esercizio di stile di Faraci che ha riscritto pari pari la storia originale, privandola però della profondità dell'epoca per farne un gialletto alla fine un po' banale. Deludono molto gli "aggiornamenti" per ambientare la storia a quasi un secolo di distanza dall'originale: non basta trasformare i piombatori in cablatori o inserire Rock Sassi se poi non si riesce a riproporre lo spirito della storia gottfredsoniana, quel Topolino disorientato di fronte allo strano datore di lavoro o, soprattutto, quel Topolino disperato per avere perso tutti i propri averi e in cerca di un'occupazione, anche la più bassa possibile. E sì che la cornice, unica vera scena nuova della riscrittura faraciana, cerca di recuperare questo aspetto, ma imho, come altre volte è capitato allo sceneggiatore, lascia un po' freddini.
Ah, ultima cosa: capisco che questo tipo di storia sia stata ideata per lanciare il
Tesori 3 di prossima uscita, ma credo che non fosse proprio la scelta migliore per farlo. Il personaggio di Tubi è stato ripreso più volte (e quasi sempre male), ma sarebbe stato comunque preferibile creare un seguito alla storia originale (e sarebbe stata anche una sfida maggiore, visto che in tanti hanno fallito la ripresa dell'idraulico/teatrante/criminale) che fare questo rifacimento depotenziato del capolavoro di Gottfredson.
Il resto del numero: prosegue la saga "olimpica" di Marconi con un episodio un po' deboluccio (al pari dei precedenti); e i disegni di Mazzarello non migliorano la situazione. Speriamo in qualche colpo di scena nel finale... e non mi riferisco al "colpo di scena" già annunciato nei prossimi next che mi sembrava telefonatissimo. Ma magari qualche guizzo potrà far cambiare il giudizio sulla storia estiva.
E poi, Faccini: il suo stile è unico, il suo disegno idem, le sue ripetizioni cicliche mi fanno morire dal ridere e, rispetto ad altre volte, mi ha colpito il finale in cui l'equivoco, invece di crescere ancora, viene interrotto da un pragmatico Paperone che sgrida i suoi nipoti ammonendoli e invitandoli a smettere di perdere tempo in goliardate del genere
Non mi è dispiaciuto neanche il giallo finale di Topolino: una trama articolata, personaggi meno stereotipati di tante altre volte e uno spazio giusto per evitare risoluzioni affrettate.
A quanto pare esiste già un seguito della storia originale: Topolino e il ritorno dei piombatori.
Certo, lo conosco; ma si poteva fare come per gli Ombronauti che azzerano in pratica tutte le storie di Atomino successive al ciclo scarpiano per dare finalmente un seguito all'altezza del personaggio.