Una storia di buona fattura e due buone brevi non tolgono un giudizio estremamente negativo a questo Topo, al livello di quello dato dal recensore la settimana scorsa.
Il mistero delle 3 medaglie: fine dei giochi (Marconi/Mazzarello): spiacente di dover usare un certo termine, ma la storia si è rivelata davvero una boiata colossale! Non ci ho riso una volta, non una gag azzeccata, nulla di nulla ci ho trovato che possa invogliarmi a rileggerla. E poi vogliamo parlare del triplice "andazzo a metà della fine"? Mancavano le idee per riempire le pagine con un racconto solo che fosse anche un po' più originale (il secondo poi pare palato da un'avventura del vecchio
Pistillo che probabilmente conosco solo io, ma tanto è)? Veramente deludente. Esageratamente deludente, forse è pù appropriato dire. Mazzarello fa il compitino con diligenza, sistemando un po' certi eccessi del suo tratto. Vale quanto detto sin qui: la strada è giusta, anche se non è ancora tutta percorsa, e la definitiva consacrazione è ancora lontana. Però, se i segnali di evoluzione sono questi, con becchi proporzionati, ben posizionati e senza occhi incrociati, qualcosa bolle in pentola, e nel migliore dei modi!
Zio Paperone e la vacanza a costo zero (C. Panaro/Ferracina): ecco, per esempio questa è una buona storia, non epocale, non trascendentale, non capolavoro, ma sicuramente ci regala una trama almeno divertente. Manierista se vogliamo ma ben fatta, buona sotto l'ombrellone, e non male, capiamoci. Ma praticamente da sola, dato che non è un capolavoro assoluto, non può salvare un Topo dallo sfacelo. Bella sorpresa i disegni di Ferracina, credo alla prima prova lunga se non alla prima in assoluto: pur rispettando i personaggi, ha già qualche idea piuttosto originale, mentre la vignetta si legge senza problemi, ed anche le chine sembrano ben date. Sono sue o di altra mano? Comunque bella scoperta: continui così!
W lo sport: il tennis (Bosco/O. Panaro): come sempre, breve simpatica, con gli ottimi disegni di O. Panaro.
Doubleduck: agents of the Agency - Head H contro tutti (Panini/Pastravocchio): altra buona breve a tema, col Pastro sempre grandioso. Unico appunto, anche stavolta Kay è vestita con colori troppo simili a quelli di Lyla in PKNE. Davvero non si possono un po' differenziare? Capisco la moda, ma non è che gli stilisti vadano seguiti a tutti i costi, eh...
Paperi nel labirinto (Figus/Dalena): anche qui, dobbiamo forse ridere? E se sì, perché? Nessuno spunto inedito, e nessuna gag degna di nota. Più che buono invece Dalena, che non vedevamo da un po' ma torna più che bene.
Topolino e l'invasione delle ODRA (Camerini/Baccinelli): ed anche qui non posso che ripetere come la storia manchi veramente di spunti. Trama vista e rivista, che non è neppure un buon giallo dove Topolino mette insieme indizi per arrivare ad un colpevole: solo deve fermare un pazzo con un congegno assurdo, sospettato sin dalla prima apparizione. Davvero mediocre. Belli invece i disegni di Bacci che, come il Farracina di cui sopra, dimostra già di padroneggiare bene il tratto, le espressioni, la dinamica e gli sfondi. Unico problema: qualche china un po' pesante attorno ai volti dei personaggi. Secondo me, un ripasso più "sottile" avrebbe giovato, per quello che concerne i personaggi meno "toposi", come Manetta, Basettoni o lo stesso antagonista.
Mediocre, ecco l'aggettivo per questo numero. Peccato che segua ad un altro mediocre. Speriamo che Bosco e Sciarrone sul prossimo risollevino la china.