Ok, ragazzi. Buttiamo giù due cifre, d’accordo?
Se i conti li facciamo bene si.
Per esempio il numero del 1° luglio, facente parte del conteggio, è quello precedente al gadget. I conti sono da rifare scorporando la tiratura (e le vendite) di questo primo numero. Tutto ciò porterà la media vendita più in alto.
Inoltre, devi tener a mente una base, non so quanto alta, di stampato ma non consegnato alla distribuzione (per problemi di stampa, per bisogno di archivio, per la gestione degli arretrati, dei non consegnati dai postini, per problemi dati dal gadget, per eventuali rabbocchi seguenti e per le spedizioni all'estero) e dei numeri mandati in fumetteria perchè, a quanto riportato anche qui, la Panini ha distribuito i Topolino anche tramite quel canale.
Inoltre ci sono anche gli errori di distribuzione. Lavoro in un'edicola e le copie del Topolino terminavano, quando andava bene, al giovedì. E come noi tante altre edicole della zona. Poi, magari, al mare, erano invasi da Topolino e non li riuscivano a vendere tutti. Ma questo, d'estate, è un problema di tutti i periodici. Le distribuzioni continuano a credere che le ferie degli italiani durino tre mesi, il fatto che ormai durino 3 settimane quando va molto bene, è una cosa che non è stata ancora recepita appieno.
Infine, pochi giorni dopo l'uscita del secondo numero del gadget hanno fatto uscire il gadget completo in un fascicolo a parte. Chi stava comprando due Topolino perchè ha due figli cui dare il gadget, ovviamente, ha smesso e ha acquistato lo speciale (che infatti è andato esauritissimo ovunque in brevissimo tempo!); stessa cosa ha fatto chi era interessato al gadget e non al Topolino stesso.
Il conto che hai fatto è semplicistico e quindi pieno di buchi e di errori: togliendo tutte queste variabili i risultati sono diversi, non so quanto, ma lo sono.
Senza dimenticare il fattore meno tangibile di tutta la faccenda: hanno dato agli autori e ai lettori una enorme speranza per il futuro. Il che, in questo periodo, è una gran cosa.