(parlo da sedicenne, sono cioè dentro il famigerato target di riferimento)
Secondo voi le rivoluzioni si fanno in un giorno? Penso che la De Poli stia facendo tutto il possibile per risollevare la situazione. Prendete il topo di quando è arrivata e prendete uno degli ultimi numeri. Notate anche voi che si siano fatti balzi da gigante a livello di qualità.
Si volevano le storie "serie"? Ecco i "made in Casty", il Dracula di Enna/Celoni (gigantesco), le lunghe di Panaro, eccetera.
Si volevano i "grandi ritorni"? Oplà: Artibani, Leoni, Pezzin (anche solo una storia), pochi cameo di Faraci.
I recuperi dei personaggi? Casty sta lavorando con Atomino Bip-Bip, Salati ha scritto un ciclo di brevi "con rimpatriata", grazie al lavoro di Vitaliano nel 2006 poi molti più autori usano Dinamite Blà.
Una ventata di novità? DoubleDuck, Darkenblot, eccetera.
Storie divertenti? Non dimentichiamoci che è in questi tempi che è esploso (nel senso buono
) Gagnor.
Insomma, di sicuro la colpa non è della redazione.
Ricordiamoci inoltre della crisi globale, che è cosa non da poco. E che leggere Topolino persino a 11/2 anni non è la cosa più normale e ti ridono dietro se a 16 anni dici che non lo fai per divertimento ma sei appassionato di sceneggiatori e disegnatori. Quelli a cui interessano gli autori sono i "maturi", ovvero la fetta più piccola dei compratori. Quindi la colpa non è degli autori.
Un'altra cosa: si può dire che dopo la nidiata dei 1960-primi 70 sul topo c'è il vuoto oltre a Gagnor e Salati, e l'unico giovane nel senso del termine è Venerus, che se non sbaglio è un 87. Una cosa che penso tutti mi accorderanno è che manca la sperimentazione. E questo può essere, speculando, una causa della "crisi", più che una conseguenza.
Ma soprattutto,
i tempi sono cambiati. Topolino non è l'unico giornalino in edicola e deve vedersela con le nuove entrate, manga e non, e considerare che leggere un fumetto non rientra nella normalità delle abitudini di oggi.
Che bambino non preferirebbe guardare la televisone al posto che leggere un fumetto con un nome scemo come Topolino? Che poi anche gli adulti reputano scemo pensando ai numeri di quando hanno smesso di comprarlo con l'avvento della Muci?
Insomma, io penso che non si sappiano più che pesci pigliare. Se non importano le storie né gli autori bisognerebbe cambiare la mentalità di oggi. Ma in che modo?
Questo se lo stanno chiedendo tutti. Io aspetterei e poi vedremo. Insomma, la crisi passerà e solo allora potremo comparare i dati di vendita a quelli di una volta. Con tutte queste nuove tasse è logico che ci sia un calo di vendite di beni accessori.