Alla fine a vedere questi dati, a parte il calo progressivo, non c'è un valore realmente indicativo. Cioè, si possono fare mille ipotesi più o meno tutte valide in rapporto ad un certo periodo e una certa direzione.
Forse il calo qualitativo una certa parte l'ha avuta, considerando che dppo gli anni di stabilità inizia a scendere parecchio fino al 2007. Si potrebbe anche pensare che la riduzione del target abbia un suo peso : come dicevo, i bambini di 7-8 anni nel 2001-2002 che poi magari hanno abbandonato divenuti più grandi. E quelli più grandi che abbandonavano prima.
Potrebbe essere...però il calo prosegue inesorabile anche dopo questa fase. Quindi ci deve essere anche dell'altro, è evidente.
Qui sono d'accordo con te
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I social network un peso lo hanno, ma mi chiedo quanto sia rilevante. O meglio, bisognerebbe specificare : il loro abuso, è quello il vero problema. I social network di per sè sono utili e molto redditizi per chi ha avuto la bella idea di inventarli.
Forse bisognerebbe spiegare ai giovanissimi di oggi che la vita è anche altro, e che la lettura, di qualunque cosa, è fondamentale. Chissà perchè esiste questa assuefazione maniacale. Io sono iscritto a Facebook da tempi non sospetti, quando c'erano si e no 300.000 profili (oggi sono più di 23 milioni) e ci sto spesso - ogni volta che sono qui on-line ho FB aperto su un atra scheda - eppure riesco a fare anche tutto il resto. Mah.
Anche qui però resta lo stesso problema : il calo inizia prima.
Se tutti fossero come te. Conosco alcuni miei compagni che stanno su Facebook quasi tutta la giornata (Oppure giocano con i videogiochi). E purtroppo di questi soggetti ce ne sono molti, mica due o tre.
Anch'io credo che la crisi c'entri poco per non dire niente. A parte che questa storia è usata più o meno in tutti gli ambiti e quasi sempre a sproposito - in condizione di ristrettezza economica un giornalino di prezzo comunque ridotto si può comprare lo stesso, anche perchè c'è gente che per un Ipad impegnerebbe la casa.
Ma anche qui, siamo alle solite : il calo inizia prima.
Ecco, qui non sono d'accordo. La crisi c'è e non possiamo negarlo. Con tutte le tasse che ci hanno appioppato durante il Governo Monti, con l'aumento del costo della vita, è ovvio che la gente cerca di limitarsi nelle spese, tralasciando cose che servono a poco. Esse potrebbero essere benissimo un giornalino, un giornale ecc.
Il fatto è che un Ipad o un iPhone, un computer o videogioco, sono molto più desiderati di un Topolino (E di qualsiasi altro giornalino o rivista). E allora la gente li compra, facendosi magari dei debiti, oppure pagando a rate ecc. La tecnologia è il settore che sente meno la crisi.
Se hai Internet, serve poco comprare i quotidiani come la Gazzetta, il Corriere della sera ecc. perchè su Internet trovi tutte le notizie che vuoi (Anzi, sei anche più aggiornato!), anche nei siti degli stessi quotidiani!. E poi, purtroppo, è molto diffuso il fenomeno della pirateria:
Un Topolino puoi scaricarlo gratuitamente con pochi MB (E non è il mio caso), a non tantissime settimane di distanza dalla data d'uscita. Un quotidiano lo puoi scaricare comodamente ogni giorno su molti siti (E con pochi MB). E molti i giornali li scaricano da Internet.
Prossimamente quasi tutta la collezione di Topolino la troveremo su TNT Village, in PDF!!!!
Nel 2012 si è verificato un calo di vendite di circa 33.000 copie, il calo di vendite più grosso degli ultimi 6 anni. E questo calo si è verificato proprio nell'anno in cui si è cominciata ad avvertire maggiormente la crisi. Intanto, a partire dal 2006, cominciano a diffondersi sempre di più i computer, i cellulari Touchscreen, Iphone, Ipad, Tablet ecc.
Con Internet, in Italia, esplodono Youtube, Facebook, Twitter, Megavideo (L'attuale Mega) ecc. E, questi sono anni di continui cali di vendite per Topolino (Ma anche per molti altri giornali).
Secondo me la crisi c'entra, così come c'entra molto la tecnologia e molti altri motivi, come dici anche tu, Sergio. Quindi, Io rimango della mia idea (Che ho già espresso sopra in più post)
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