Preso anch'io il numero.
La storia di Casty non l'ho ancora letta: la attendevo da troppo tempo, e non ho voluto "consumarla" tutta subito. Penso che aspetterò la seconda parte per gustarmela nella sua interezza. E' presente anche un'intervista mooolto interessante all'autore, nella quale, fra le altre cose, si danno diverse informazioni in merito alla mostra dedicata a Lucca Comics (nella quale saranno esposte tavole provenienti da un sacco di sue precedenti storie), confidandoci anche qualche gustoso retroscena sui suoi precedenti capolavori.
Ho letto invece il resto del numero, e mi ha fatto molto piacere sapere che non ho speso i 2,50 euro che Topolino costa esclusivamente per la storia di Casty:
- La storia con Eta Beta è indubbiamente la migliore dell'albo. La situazione in cui lui e Topolino si trovano è assurda e fantasiosa, e la lettura scorre via che è un piacere.
Bruttini purtroppo i disegni: li ho trovati piuttosto mediocri (non avevo mai letto in precedenza nulla che fosse disegnato da questo artista, peraltro), e i colori piatti non hanno contribuito a renderli migliori.
- L'avventura di Paperino Paperotto è molto classica, con i nostri piccoli amici intenti, come al solito, a "sventare" una cospirazione immaginaria che esiste solo nelle loro testoline fantasiose. Si lascia leggere molto bene, complice un'atmosfera leggera, e la tutto sommato breve durata. L'epilogo "vero" si poteva evitare: penso che lo scrittore abbia voluto introdurre una nota "poetica" per chiudere in bellezza, ma l'effetto finale è quello di un'aggiunta posticcia.
Promossi i disegni della Martusciello: i suoi paperotti sono tenerissimi (molto belli gli occhioni enormi di Millicent e Betty Lou), e fa anche un bel lavoro per quanto riguarda gli sfondi.
Penso di non aver mai sentito il proverbio sul "Generale inverno" di cui parla Paperino.
- Niente da dire sulla breve. Sono peraltro sicuro di aver già letto, non troppi anni fa, una storia che riproponeva esattamente lo stesso canovaccio.
- Molto simpatica anche la storia conclusiva: l'inizio sembra quello tipico di una storia ciminiana, ma la vicenda presto evolve in una serie di trovate assurde e divertenti, con il povero zione che farnetica come un pazzo per tutta la durata della storia. Amendola non varia di una virgola il suo stile, che rimane sempre ben riconoscibile e personale.
In sostanza un Topolino eccellente, da sbattere letteralmente in faccia a chi parla di "declino": è vero, spesso ci sono numeri alquanto mediocri, ma non è affatto una cosa generalizzata, e libretti come questo sono lì a dimostrare che se c'è la volontà si possono confezionare ottimi prodotti.