Mi si perdonino i vari pleonasmi ma copincollo la rece direttamente dal Sollazzo, dove nessuno sapeva nulla del cambiamento:
Perchè dedicare un thread al Mega e non relegarlo al solito topic cumulativo per le testate antologiche? Ma ovviamente per la rivoluzione operata in questo numero 596 in cui questa testata parrebbe volersi elevare dal basso rango a cui era progressivamente scesa verso quello ben più alto di testata filologica. E pensare che il Mega aveva una storia gloriosa dietro di sè: iniziato col nome Almanacco Topolino, in cui venivano proposte storie italiane su quattro strisce secondo il modello delle storie americane, la testata aveva ospitato alcune storie di tutto rispetto come Il Ritorno di Reginella. Ma le storie nostrane furono ben presto sostituite da storie estere, per lo più danesi e brasiliane e il titolo del giornale cambiò più volte. Divenne dapprima Mega Almanacco, poi Mega 2000 e infine Mega 3000. Proprio quest'ultima incarnazione fu la più ingloriosa. Scomparsa la produzione brasiliana erano rimaste le storielle danesi, quelle di poco conto visto che le poche decenti se le accaparrava Zio Paperone. Le storie inoltre venivano proposte in versione rimontata a tre strisce per pagina. Negli ultimi mesi inoltre la testata non faceva che ristampare sé stessa, non pubblicando che cose già apparse pochi numeri prima e snobbando la produzione estera che intanto procedeva normalmente.
C'era bisogno di una svolta. E la svolta è finalmente avvenuta, grazie al forum del Papersera che (nella persona di New AMZ) più volte aveva esortato la Disney a trasformare la testata per renderla il contenitore ufficiale e definitivo del Disney d'importazione. Come recita lo slogan in copertina, adesso il Mega conterrà "storie nuove dal mondo": danesi, brasiliane, spagnole, americane, francesi, olandesi e giapponesi, sia attuali che d'annata. Il titolo ha perso la storica cifra rimanendo semplicemente "Mega" e il formato adesso è lo stesso di Zio Paperone, sua testata "gemella". E all'interno ecco informazioni sulle storie, finalmente credits decenti, e soprattutto il formato corretto di quattro strisce per pagina. Insomma: ogni cosa al suo posto. E adesso il posto per infilare la produzione estera e spesso sconosciuta c'è. Il problema è che non sembra esserci ancora un produzione non italiana degna di nota. Attualmente una produzione americana non sussiste più, come anche la brasliana, le cui deliranti storielle sono finite da tempo. A far la parte del leone rimane dunque la Egmont, che - eccezioni donrosiane a parte - non brilla per lungimiranza, dal momento che continua ad esortare i disegnatori a seguire il modello barksiano, e le sceneggiature si limitano a storielle brevi. Insomma, il contenitore c'è, manca solo il contenuto, che per il momento non è affatto all'altezza. Si spera ovviamente che nei prossimi numeri si possano scoprire produzioni Disneyane misconosciute ma soprattutto valide. Ma passiamo alle storie:
Paperino e la Vacanza in Grecia (Laban/Lopez): Una danese in due tempi risalente al 2004. E la cosa mi fa abbastanza ridere, cioè sarebbe questa la concezione che in Danimarca hanno delle storie lunghe? Queste cosucce ce le sorbiamo su Topolino in mezzo al giornale. 16 tavole di scaramucce tra Paperino e Paperina. L'intellettualismo snob di Paperina viene posto a confronto con l'ottuso divertimento omologato proposto da Paperin...un momento ma chi se l'è inventato questo lato del carattere di Paperino? La storia poi si colora di avventura quandi i due trovano un' antica civiltà (che novità!) nascosta tra le isole, e la attualizzano. Banale e portatrice di valori sbagliati ma disegnata ottimamente.
Zio Paperone e il Patto del Vulcano (Fratelli McGreal/Massaroli): Paperone alleato di Amelia? per loro sarà anche una grande novità ma qui da noi è una cosa che succede un numero sì e uno no. Un altra "lunga" di 16 tavole e in due tempi tratta da un Anders & Co del 2004. Gradevole, ma niente di che.
Paperino in Dove Osano le Anatre (Halas/Fecchi) altra danese del 2004, questa volta però a un tempo. Un'onesta, breve di otto tavole con le giovani marmotte, arricchita dai disegni di Fecchi, disegnatore italiano ma attivo alla Egmont. Sinceramente i suoi disegni mi piacciono ma mi sembrano molto standardizzati...
L'Invisibile Pippo (Crosby/Urtiaga-Saavedra): La prima storia non danese dell'albo è un Pippoparodia d'annata, risalente al 1980. E dico subito che mi è piaciuta. E molto. Sia per l'originalissima impostazione delle tavole, che per le gag al suo interno. Oltre a Pippo Griffin e Topolino Kemp è presente un variegato cast di comparse, caratterizzate in modo simpatico, che portano avanti la storia per 43 tavole senza annoiare. Insomma approvata, vi appare un Topolino assai poco simpatico, ma approvata.
Topolino in Destinatario Sconosciuto (Markstein/Van Horn): Oh che bello il Topo in braghette corte! Si ritorna in danimarca con una tenpages del 2003. Dio mio quanto sono retrogradi alla Egmont, Basettoni e Manetta hanno ancora le sembianze che avevano nelle storie di Gottfredson, però bisogna dire che i calzoncini conferiscono a Topolino un dinamismo e una simpatia che da tempo non si vedeva. Poi ovviamente c'è la trama che...non c'è. O meglio, c'è ma non mi va di offendere la narrativa chiamandola trama.
Paperino Salvatore del Monte Duckmore (Gilbert/Vicar): 11 tavole con Paperino che combina pasticci distruggendo faccioni scolpiti sui monti, ricalcando una nota storia di Barks. Leggibile, ma che malinconia. Anche questa danese.
Paperino e i Giochi all'Aperto (Iris/Alfondo): Una storiella Olandese di quattro tavole. Perfetta per un cortometraggio.
Sonp presenti anche una tavola enigmistica con Topolino (non accreditata) e una scheda su Paperino, presente anche in copertina con un disegno di Cavazzano preso pari pari da un suo vecchio ciclo di copertine per una testata francese.
Delusione? Naaa. Insomma, è ovvio che prima di acquistare una simile testata bisogna sapere a cosa si va incontro. Del resto si sa che la scuola italiana è la migliore. C'è però da dire che la Egmont ha una politica a dir poco grottesca, e spero bene che certe cose scompaiano ben presto da Ziopaperone per approdare qui. E per poter così godere finalmente dei piaceri della raccolta differenziata.