Speciale LuccaSpeed Loop - Numero ZeroSe guardi una cosa da due punti diversi, vedrai due cose. Ricorda nulla? Bè è tornato.
Doveva uscire da tempo. Poi la crisi del Disney di Nuova Generazione, il movimento Frittole, la chiusura di gran parte delle testate, l'inizio dell'età delle ristampe. La chiusura anche di quelle. Pareva proprio un brutto periodo per i cosidetti Disney spillati. Eppure, anche se come rumor, il nome Speed Loop serpeggiava nei forum e nelle chat, anche se ben poco se ne sapeva. Si diceva che doveva uscire, poi si diceva che non doveva più uscire, si diceva che sarebbe stato bello, si diceva che sarebbe stato brutto. Poi un giorno un nerd fuori target, sfogliando un noto periodico femminile, se lo ritrova annunciato. Un fulmine a ciel sereno. Un colpo di scanner, un post su un forum di provincia, ed ecco che l'immagine di una adolescente peperina in tenuta da Lara Croft si diffonde a macchia d'olio approdando ben presto alla capitale del regno di Disney Fandom. E inizia la grande disputa, a colpi di crossposting intervengono le voci più disparate. Vecchi pker emergono dalle nebbie, nuove leve esprimono le proprie curiosità, altri ancora i propri scetticismi. L'ora è giunta perchè scendano in campo i pezzi da novanta che in tempi ancestrali diedero vita al Disney New Generation: Valentina De Poli esce dal frullatore, Vitaliano riprende vita, si apre un sarcofago e ne esce Sciarrone. Siamo tornati, esclamano, vi aspettiamo a Lucca e adesso sono cazzi vostri.
Speed Loop - Episodio Zero (Vitaliano/Sciarrone) è un volume di 94 pagine. E' un cartonato e costa 6.90 €. Il 15 novembre approderà nelle librerie, nelle fumetterie e si spera anche nelle edicole. E' poi chiaro che se ne verrà fatta una serie, questo stesso numero uscirà anche in versione albo spillato. E così sarà anche per i suoi fratellini.
Ma quello che questo volume offre per ora è una superstoria di 64 tavole, corredata da una buona dose di rubriche. La storia ci presenta tre protagonisti, Reno, P.J. e Gilliam, e il setting della vicenda: la scuola di Pool Deeps House. La prima cosa che balza all'occhio è il fatto che questa volta si è fatto a meno dei soliti supergruppi multietnici, in luogo di un ben più gestibile terzetto. Terzetto che, sarà per la sua natura di terzetto, sarà per l'uomo che c'è dietro i dialoghi, è fin da subito assai caratterizzato. Molto si insiste sui personaggi e sulle loro rispettive filosofie di vita, e le loro frasi chiave vengono riportate più volte sia dentro il fumetto, sia dentro le rubriche, sia in prodotti correlati come le cartoline, fatte realizzare apposta per Lucca, o le pagine finali di Witch. Il tutto prende le mosse dall'approdo in un prestigioso college dei tre ragazzi, a ognuno dei quali verrà dedicata una pagina di presentazione con tanto di figura intera. Per primo c'è Reno (che si pronuncia R
ino), un ragazzo intelligentissimo ma cupo e introverso, che osserva con un certo distacco e una certa dose di ironia vitalianica il mondo intorno a lui. Poi viene PJ, degna esponente del tipo rossa, simpatica e peperina, in puro stile Elena Patata. E infine c'è Gilliam, quello alto, bello, ricco e figo. Uno spirito libero, un animo serafico e rilassato con delle punte di filosofia e idealismo. La genialità che sta alla base di questo personaggio è che è uno sterotipo ambulante ed è conscio di esserlo. Dei tre però viene lasciato intuire (e confermato dal vivo) che il vero protagonista sarà Reno, a cui prima ancora che inizi il fumetto viene dedicata una pagina intera con gli ipotetici contenuti del suo blog. Anzi, mica tanto ipotetici visto che a quanto pare
www.myspace.com/reno_albarn esiste veramente. Una piccola sorpresa da parte degli autori che mostra la cura profusa nel prodotto. C'è poi la questione della bellissima mamma di Reno, scomparsa nel nulla il 10 settembre 2001. E' questo uno dei misteri più interessanti di Speed Loop visto il gioco di detto/non detto e le piccole cose che vengono lasciate intuire qua e là nel fumetto. Più di una volta viene fatto accenno a un certo disagio da parte di Sarah Li Albarn nel vivere in famiglia, e si lascia intendere che pure Reno possa aver avuto le sue colpe.
Ambientarsi a Pool Deeps House, una realtà complessa che dentro ne nasconde un'altra non è semplice. Bisogna mostrarne entrambe le facce e possibilmente farlo nello stesso episodio, per incuriosire a sufficenza il lettore. Ecco che quindi vengono dedicate le prime 30 caoticissime pagine al tran tran di inizio scuola, coi rapporti tra i personaggi che iniziano a delinearsi e l'apparizione di qualche figura classica come quella del bullo o quello della bellona spocchiosa. Il tutto rivisitato in chiave plutocratica visto che Pool Deeps è un istituto per ricchi. Può mancare poi l'elemento fantascientifico? Prima ancora di introdurre spettacolarmente l'altra faccia dell'istituto, quella videoludica, si insiste non poco sugli anomali badge, dati in dotazione agli studenti, dall'inquietante capacità di registrare ogni loro passaggio. L'accesso alla realtà virtuale avviene per un incidente, quando Reno decide di taroccarne uno e dà inizio alla prima di due sequenze d'azione che lo vedranno protagonista nelle restanti trenta pagine. E se anche la prima dice poco, sacrificata in tre pagine, la seconda è un florilegio di citazioni esplicite prese in prestito dal mondo videoludico (Mario e Donkey Kong vi dicono niente?) e anche cinematografico (viene citato il surf nella giungla di Tarzan), dove ha modo di apparire Horace, la guida del gioco, che per certi versi ricorda il caro vecchio Uno. E anche in tutto questo c'è spazio per una certa dose di ironia Vitalianica che si prende gioco degli atteggiamenti superficiali dell'addetto alla sorveglianza della scuola, ottimo rappresentante della mediocrità. Un primo episodio fra i migliori visti finora, superiore a
La Casa dei Mostri,
Evroniani e
Colony Six, che però come volume unico non ha molto senso. Va quanto prima inserito organicamente nella sua serie, solo così si avrà modo di capire alcune finezze (avete notato il No Signal che appare in un po' tutti i congegni elettronici visti nelle prime pagine?) nonchè il senso generale di quanto sta avvenendo. E questo un po' è anche il messaggio delle rubriche.