In questo numero spiccano in particolare le Superstar: Topolino e l'iceberg fantasma è una classica avventura di altri tempi piena di situazioni scorrette, a comiciare dal fatto che i "buoni" sono dei cacciatori di balene! Straniante è, infatti, il finale dove Topolino esclama: “Ormai tutto è sistemato e gli onesti marinai potranno tornare al lavoro tranquillamente!“
Per questo motivo, principalmente, è rimasta irristampata per parecchi anni, (senza contare un buon numero di scene "violente") un peccato, perchè, nonostante lo schema abbastanza prevedibile (sfogliando le pagine senza leggerle già si capiva la trama in generale), la storia è comunque capace di appassionare. In alcune vignette, poi, ho quasi rivisto il Topolino di Gottfredson.
La versione qui riproposta è quella da Toposhow, e quindi presenta anche un intervento di Perego. Lodevole aver pubblicato la prima pagina del secondo tempo, benché in formato “francobollo“, nell’articolo introduttivo.
L’altra superstar è Topolino e il mistero degli abeti, una buona storia americana con i morbidissimi disegni di Murry.
Una storia semplice ma ben costruita, che una volta finita lascia soddisfatto il lettore.
Oltre alla bontà della storia, è da sottolineare che anche questa è una chicca: irristampata ben da 1961.
Il resto dell’albo non è invece così imperdibile come inizialmente pensavo.
Tra un Siegel spiazzante, un Cavazzano che disegna una Brigitta insolita, un gialletto “usa e getta”, una caccia al tesoro insulsa e un’abbastanza alto numero di storie straniere, si chiude questo albo, da acquistare se non altro per le storie Superstar e, cosa non meno importante, il cambio di rilegatura!