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Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)

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    Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
    Risposta #15: Giovedì 31 Mag 2012, 15:25:40
    Sicuro?

    Ecco, l'importante è avere delle sicurezze nella vita

      Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
      Risposta #16: Giovedì 31 Mag 2012, 16:11:14
      Forse il riferimento era a Pkfrittole... ;)

        Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
        Risposta #17: Giovedì 31 Mag 2012, 16:16:23
        Forse il riferimento era a Pkfrittole... ;)

        Sei un ottimista :)

          Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
          Risposta #18: Venerdì 1 Giu 2012, 09:29:08
          Ho comprato questo saggio al Salone del Libro sotto consiglio di camera nove: per ora  l'ho solo sfogliato e leggiucchiato e mi sembra davvero bello e interessante... Conto di leggerlo presto (o meglio, a fine esami.. :() e passeró di qua a recensire!

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          Toplino
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            Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
            Risposta #19: Venerdì 1 Giu 2012, 13:24:36
            Assolutamente, sì!

            La fine di un personaggio ha il seguente sviluppo, codificato e dimostrato:

            1. Il personaggio entra in crisi (calo delle vendite).

            2. Si attua un restyling che in genere stravolge il personaggio (vedi sopra) e le vendita calano ulteriormente.

            3. Si ritorna al personaggio prima versione, ma le vendite non si risollevano.

            4. Chiusura della testata e fine del personaggio. Amen.



            La storia della Disney, ovvero di Topolino, in Italia andrebbe suddivisa così:


            Anni 50                                     Gli inizi

            Anni 60-primi anni 70                 Il boom  

            Seconda metà anni 70                La flessione (piuttosto marcata)

            Anni 80 prima-metà anni 90        La rinascita  (Capelli, Marconi, Carpi)

            Seconda metà anni 90-oggi         Il crollo (di Topolino) e il flop   
                                                             (delle testate extraTopolino)


            Tosti invece fa l'apoteosi dell'ultima fase, dedica uno spazio relativo al periodo del boom e recensisce in maniera neutra il periodo capelliano.

            L'intero libro sembra costruito con l'idea di salvare gli autori e i redattori della fase del crollo da un giudizio che in realtà non può essere positivo. Libro IMHO non troppo professionale e, sempre IMHO, di parte.
            « Ultima modifica: Venerdì 1 Giu 2012, 18:03:15 da toplino »

              Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
              Risposta #20: Venerdì 1 Giu 2012, 14:02:21

              L'intero libro sembra costruito con l'idea di salvare gli autori e la fase del crollo da un giudizio che in realtà non può essere positivo. Libro IMHO non troppo professionale e, almeno un po', di parte.

              Io credo che sarebbe utile un’analisi capace di tenere conto di quella che è stata ed è la situazione dell’editoria italiana (anche extraDisney) degli ultimi vent’anni.

              Il quadro che va da Disney a Bonelli è quello che mostra un calo costante dei venduti con una perdita di lettori assolutamente regolare. Quello che la Disney ha fatto (e ancor più la Bonelli) è stato reagire a questo stato di cose proponendo nuove serie, cercando di intercettare il gusto di un pubblico eccessivamente mutevole.

              Quello che viene indicato come disastro è una fase di difficoltà indubbia ma in questi anni ci sono stati anche esempi virtuosi come è stato per PK e per le Witch: l’editore fa il suo mestiere mandando in edicola cose diverse nella speranza di azzeccare la soluzione giusta.

              Citi sempre le stesse cose (PK, MM, X-Mickey, Kylion) ma sarebbe giusto ricordare anche pubblicazioni come PP8, l’esperimento del Buena Vista Lab, Speed Loop, Mad Sonja (e la lista diventa ancora più lunga se aggiungiamo altre cose come Disney Channel Magazine e cose così).
              “Monster Allergy” è durato per 29 numeri e ha chiuso con un venduto per il quale oggi molti editori metterebbero la firma.

              Quello che per te è un disastro a mio parere è solo la normale attività di un editore che intende stare sul mercato. “Witch” agli inizi degli anni Duemila superava le 200.000 copie in Italia ed era tradotto in tutto il mondo; con quella rivista la Disney ha trovato un segmento di pubblico che fino ad allora non aveva raggiunto. È vero che dopo più di dieci anni quel segmento si è ridotto (per distrazione, per stanchezza, per un mancato ricambio e per altre cento ragioni); le vendite di “Witch” oggi non sono più quelle degli inizi ma non vedo in questo dato il segno di una catastrofe.
              Il movimento del gusto e del giudizio segue mode e tendenze e parlare di ascesa e declino mi sembra eccessivo; la produzione disneyana ha presentato cose eccelse e cose orride in ogni epoca. Quelli che viviamo e quelli appena trascorsi sono stati tempi ricchi di proposte ed estremamente vitali e, tanto per restare sul settimanale, mi pare che su “Topolino” si stiano facendo grandi sforzi per realizzare un giornale di qualità capace di sostenere la sfida attuale presentata dalla crisi del venduto.

              Infine, senza polemica, vorrei rassicurarti sul fatto che non esiste una lobby di autori. Io, Faraci e gli altri su cui ti soffermi nei tuoi interventi siamo semplicemente persone che fanno il proprio lavoro. A nessuno sono state negate opportunità e nessuna congiura ha lasciato al palo meritevoli sceneggiatori. Ognuno produce per quelle che sono le proprie possibilità e capacità e l’editore si regola di conseguenza.
              Per quello che mi riguarda collaboro con la Disney dal 1992 e ho lavorato per più direttori (Capelli, Cavaglione, Muci, De Poli e ancora Gnone e De Poli per “Witch”); non avendo capacità ipnotiche per soggiogare queste persone ho dovuto affidarmi solo alle mie storie: se parli di favoritismi vorrei che lo facessi con cognizione di causa e non sulla base di semplici opinioni personali.

              Ho letto anch’io il libro di Andrea Tosti; la sua mi sembra un’analisi interessante e non ci ho ritrovato nessuno spot a favore mio o di altri (i cui eventuali vantaggi sarebbero tutti da dimostrare).

              Il tifo, la passione e l’entusiasmo vanno bene nel calcio come nel fumetto ma sarebbe d’aiuto, ogni tanto, attenersi ai fatti e guardarsi intorno più serenamente per apprezzare la varietà e la bellezza del panorama.

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                Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                Risposta #21: Venerdì 1 Giu 2012, 14:39:51
                Un autore che tratta di fasti e declini dovrebbe invece chiedersi come mai il Topo di Capelli abbia toccato le 500.000 copie, mentre quelli seguenti scesero progressivamente fino alle attuali (mi dicono) 80.000 copie.

                Le 500.000 copie dell'era Capelli (negli anni 80) erano comunque in fase calante se paragonate al milione di copie di 10 anni prima, ultimo periodo della lunga era Gentilini. Personalmente preferisco le storie di oggi piuttosto che quelle degli anni 80 (il vero decennio buio in cui le vendite crollarono del 50% come testé scritto).
                Facendo un paragone cinematografico, un ottimo film italiano di oggi avrà sicuramente molti meno spettatori nelle sale rispetto ad un qualsiasi filmetto uscito negli anni 50 e questo perché in quegli anni era normalissimo, quotidiano, andare al cinema (costava anche poco) così come oggi è normale accendere la tv che all'epoca muoveva, in Italia, i primi passi. Non c'era Internet, i dvd, e la gente andava al cinema anche più volte al giorno, vedendosi due o tre films.
                Per il fumetto si può fare lo stesso discorso: i primi forti cali nelle vendite del Topo si ebbero alla fine dei 70 quando nelle tv private comparvero una marea di nuovi cartoni dal Giappone e dall'America. Poi i videogiochi, i dvd, Internet hanno fatto il resto: un fantastico numero odierno del Libretto venderà molto meno che un ipotetico mediocre albo uscito in passato. Il problema vero è, dunque, non la qualità delle storie presenti (che c'è) ma il far riavvicinare i ragazzi e le famiglie al fumetto: se la tv con i suoi innumerevoli canali dedicasse spazi adeguati alla settima arte forse la linea delle vendite potrebbe ricominciare a salire (nonostante questi anni di grande crisi).
                « Ultima modifica: Venerdì 1 Giu 2012, 14:43:38 da leo_63 »

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                  Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                  Risposta #22: Venerdì 1 Giu 2012, 15:14:52
                  Nella seconda metà degli anni 70, le vendite di Topolino scesero a 150.000 copie (nella seconda metà degli anni 70!!).

                  La gestione Capelli le portò a 500.000 in un periodo in cui già abbondavano i manga in televisione e si avevano i videogiochi anche se non raffinati come gli attuali.

                  Per questo, la gestione Capelli è l'unica che può essere chiamata "della rinascita" (dati alla mano) ed è la dimostrazione che se offri un prodotto che incontra il gradimento del pubblico si può risalire la china in qualsiasi campo e in qualsiasi epoca. Per fortuna!
                  « Ultima modifica: Venerdì 1 Giu 2012, 15:15:22 da toplino »

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                    Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                    Risposta #23: Venerdì 1 Giu 2012, 15:49:51
                    Nella seconda metà degli anni 70, le vendite di Topolino scesero a 150.000 copie (nella seconda metà degli anni 70!!).

                    Assolutamente falso! Nel 1975/76 le vendite erano di un milione a settimana e negli anni seguenti ci furono perdite considerevoli di 2/300.000 copie (dovute come dicevo ai giapponesi) che portarono il Topo a vendere sulle 700.000 copie nel 1979 per poi continuare a scendere negli anni 80 assestandosi sul mezzo milione per tutto il decennio e quello successivo.
                    Oltretutto passare da un milione a 150.000 copie in pochissimi anni sarebbe matematicamente quasi impossibile.
                    Sotto Capelli ci fu una rinascita (in parte anche nel venduto)quando nel 1988 si passò dalla Mondadori alla Disney e molti autori ebbero la possibilità di fare cose prima negate (tipo Scarpa e le sue strip-stories).

                      Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                      Risposta #24: Venerdì 1 Giu 2012, 17:59:53
                      Bhe...ognuno ha i suoi dati. A me risulta così, a te diversamente. Facendo la "media" tra le due versioni saremmo comunque sulle 250.000 -300.000 copie a cavallo tra gl atti 70-80. Quello che è inequivocabile è che comunque quella di Capelli è l'unica gestione che ha avuto un incremento rispetto alla gestione precedente. E questo è comunque significativo al di là dei dati precisi sulle vendite.


                      « Ultima modifica: Venerdì 1 Giu 2012, 18:16:02 da toplino »

                        Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                        Risposta #25: Venerdì 1 Giu 2012, 18:25:00
                        Quello che è inequivocabile è che comunque quella di Capelli è l'unica gestione che ha avuto un incremento rispetto alla gestione precedente. E questo è comunque significativo al di là dei dati precisi sulle vendite.



                        Significativo di cosa, esattamente?
                        Che Topolino era più bello? Capelli più bravo? Gli autori migliori?

                        O semplicemente che la gente leggeva più fumetti?

                        I dati per essere compresi vanno interpretati, non basta semplicemente raffrontarli.
                        Mi sfugge un po' il senso di questo confronto/contrapposizione perchè non si arriva a una sintesi.

                        *

                        Gongoro
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                          Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                          Risposta #26: Venerdì 1 Giu 2012, 19:49:32
                          Se ben ricordo, secondo Chendi in Conversazione con Carlo Chendi, le vendite di Topolino erano scese a 250.000 copie alla fine della gestione Gentilini (1980) dalle 800.000 di inizio anni '70.
                          Difficile però stabilire una correlazione precisa tra qualità e vendite e in questo sto con Artibani.
                          Vero che tra fine anni '60 e inizi anni '70 nel sommario di gran parte dei numeri erano presenti Martina e Cimino nel loro periodo forse migliore, nonchè molti altri ottimi autori, ma davvero poi la qualità è scesa tanto quanto le vendite?
                          Non c'è mai stato veramente un restyling che ha stravolto i personaggi: Pk non ha cambiato il "normale" Paperino che compariva su Topolino.
                          « Ultima modifica: Venerdì 1 Giu 2012, 20:28:23 da gongoro »

                            Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                            Risposta #27: Venerdì 1 Giu 2012, 20:01:46
                            Aggiungo un concetto: ieri come oggi non sono gli autori a far vendere il giornale che si vende da solo per la forza dei suoi personaggi - che fortunatamente sono più robusti di qualsiasi sceneggiatore e disegnatore.
                            Detto poi con il massimo del rispetto e della considerazione, non è la storia di Casty a far vendere la copia in più ma la storia dove c'è Vasco Rossi perchè quella va a toccare un personaggio che ha un seguito considerevole in grado di "spostare" realmente dei numeri. Le spesso criticate storie con il vip di turno servono anche a questo, hanno una funzione alimentare che va al di là del fumetto.

                            Nel dirigere un giornale o un'azienda si possono commettere degli errori ma nelle argomentazioni portate avanti dall'utente Toplino mi pare che non si prenda minimamente in considerazione il mutamento del pubblico (nel il libro di Andrea Tosti c'erano delle riflessioni in questo senso da parte di Massimo Marconi).

                            Questa storia dell'ascesa e del declino mi pare che lasci un po' il tempo che trova.

                              Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                              Risposta #28: Venerdì 1 Giu 2012, 20:20:45
                              Sarebbe possibile avere un'idea di quante copie in più ha venduto il numero con Vasco Rossi e magari la probabile età media di questi lettori occasionali (più ragazzini o "vecchi" fan di Vasco ex lettori di Topolino) ?

                                Re: Topolino e il Fumetto Disney Italiano,Andrea Tosti(ed.Tunuè)
                                Risposta #29: Venerdì 1 Giu 2012, 20:25:27
                                Sarebbe possibile avere un'idea di quante copie in più ha venduto il numero con Vasco Rossi e magari la probabile età media di questi lettori occasionali (più ragazzini o "vecchi" fan di Vasco ex lettori di Topolino) ?

                                I numeri esatti non li conosco ma so per certo che se c'è stato un numero capace di portare dentro lettori nuovi è stato proprio quello.
                                Il punto poi è un altro, ossia riuscire a non perdere quei nuovi lettori; a mio parere il nuovo Topolino messo a regime (dal restyling in poi) può riuscire nell'impresa di riedificare e costruire un giornale che funzioni bene, con fumetti e redazionali di buona qualità.

                                 

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