Risulta impossibile, o meglio:senza senso, fare paragoni con Don Rosa,
in quanto Martina non poteva ovviamente conoscere nè la Saga nè la concezione donrosiana, per un semplice fatto di tempo. E per fortuna don non si è ispirato alla tradizione martiniana.
In effetti il Paperone di Martina è particolarmente carico, avido e spesso truffatore, sfruttatore di nipotame e unpolitically correct: è proprio figlio dei tempi, ma anche dello spirito dello sceneggiatore, più corrosivo e senz'altro con meno freni morali. Proprio per questo Martina non passa inosservato, e la cosa può piacere o meno.
Non si è neanche ispirato tantissimo a Barks, dal quale prende solo la taccagneria e gli aspetti più primordiali del personaggio, tralasciando gli altri. Storia e Gloria è un esempio più che evidente, ma si può riscontrare benissimo in altre storie di Martina: se ti capita leggile, e vedrai questa diversa visione dei personaggi, di Paperone come anche di paperino.
Interessante l'appunto di Boschi, anche se è inutile piangere sul latte versato.
Quoto in pieno Piccolobush, dove è vero che si dovrebbe raggiungere la perfezione, mentre invece si fan le cose all'italiana.
Comunque non possiamo neanche lamentarci, perchè gli ideali sono alti e nobili. Però, queste storie andrebbero analizzate da cima a fondo, per essere pubblicate in maniera perfetta...