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Studenti analfabeti?

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Juro
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    Re: Studenti analfabeti?
    Risposta #30: Martedì 23 Mar 2010, 18:19:39
    Di recente, però, hanno cominciato a dilagare errori di ortografia anche fra gli italiani (tipo il diffusissimo "un pò"  al posto di "un po' ", o "daccordo" scritto tutto attaccato invece che "d'accordo)

    Tò,fischiano anche le mie di orecchie....ero convinto che d'accordo si potesse scrivere anche come una parola :-[ Bè,grazie a te in futuro eviterò di fare questo strafalcione :P

    Comunque concordo con quanto hai scritto,se oggi ci passano per modelli dei cafardi che si scannano a vicenda,delle oche che fanno proprio stendardo il non sapere manco il presente del verbo essere,non possiamo poi andare a lamentarci che nella scuola dove stavo,al 5° anni di superiori c'era uno che non sapeva leggere.Ce la creiamo stà situazione.

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    ML-IHJCM
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      Re: Studenti analfabeti?
      Risposta #31: Martedì 23 Mar 2010, 19:43:22
      Una cosa che ad esempio noto, e che mi infastidisce, è come l'ignoranza oggi non sia più guardata come un difetto. Ho sentito persone vantarsi delle proprie ignoranze, con frasi tipo "oh, io di matematica non capisco nulla", come se fosse un vezzo. Una volta, se eri un asino in qualcosa eri un asino e non te ne vantavi.

      Non so se l'esempio sia ben scelto. Come matematico professionista, posso dire che nel mondo accademico le lamentele contro chi si vanta "oh, io di matematica non capisco nulla" sono quasi un luogo comune, e da molti anni (almeno nei paesi occidentali - in particolare quelli di lingua inglese). In parte e' il problema delle"due culture" (nel senso di C. Snow   http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Percy_Snow,  http://en.wikipedia.org/wiki/The_Two_Cultures ), che supporrei particolarmente forte in Italia a causa dell'influsso di Croce e Gentile.
      Poi la matematica e' generalmente vista come ostica da tutti (incluso, in un certo senso, chi la pratica sul serio, che trova in questa difficolta' parte del fascino della materia) e quindi dichiarare "oh, io di matematica non capisco nulla" ha spesso il senso di "sono una persona normale"; personalmente trovo molto piu' fastidioso l'uso smodato (in genere sostanzialmente ingiustificato) di termini come "genio dei numeri".

      Mi sembrerebbero piu' interessanti esempi di chi si vanta della propria ignoranza in quello che dovrebbe essere "cultura generale". E mi  chiedo (per non perdere di vista i temi portanti del forum ;) ) se al giorno d'oggi una scena come lo scandalo dei paperopolesi quando Zio Paperone e Rockerduck dichiarano rispettivamente che il Partenone fu scolpito da Leonardo da Vinci e da Giulio Cesare sarebbe ancora possibile. Forse no: si veda "Romolo e Remolo".

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      Nebulina
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        Re: Studenti analfabeti?
        Risposta #32: Martedì 23 Mar 2010, 19:50:48
        Io posso solo raccontare la mia storia. Non so se scrivo bene o meno, penso debbano essere gli altri a giudicare. Ho frequentato le elementari in una scuola in cui ai tempi del maestro unico (ho 32 anni....) ne ho cambiati tre in cinque anni. Arrivata al liceo classico non ero in grado di fare nè  l'analisi  logica nè quella del periodo e mi sono imbattuta nel greco e nel latino con la difficoltà facilmente immaginabile. Non ho avuto dei genitori che pretendessero niente da me, "basta che ci sia il sei" era la parola d'ordine di mia madre. Però...c'è un però sono cresciuta respirando l'odore dei libri, mio padre, con la quinta elementare ha coltivato un suo sogno, nato da chissà quale meandro del suo codice genetico: la bibliofilia.
        Forse non tutti sanno cos'è; la bibliofilia è l'amore per il libro come oggetto e non come contenuto, la ricerca del'edizione particolare, del volume introvabile, ma un bibliofilo non è un bibliomane, non accumula, soltanto, libri, ne favorisce lo scambio e ne adora il tatto, l'odore... in questo clima sono cresciuta senza che nessuno mi imponesse niente, coltivando una passione che da sempre esisteva in me che ha fatto da faro per tutta la vita... finchè quella luce l'ho conquistata. Tutto questo per far capire che è l'esempio di chi c'è intorno a tutti i livelli a far nascere il desiderio di conoscere, di imparare, di scoprire. Non esiste una cultura di seria A e una si serie B in cui conoscere la letteratura russa sia più elevato che conoscere la storia di tutti i club di calcio inglesi. Io non credo che il livello medio della cultura in Italia sia diminuito, solo è messo più in luce, si percepisce di più. Credo si perda di vista un fatto importante, fino a una cinquantina d'anni or sono studiare non era obbligatorio, non esisteva questa masnada di laureati in non si sa che cosa, chi non voleva studiare andava a lavorare sì, è vero tra quest'ultimi c'erano persone che erano obbligate a farlo, ma la maggior parte non avevano voglia di studiare e giustamente si cercavano un lavoro. Oggi non è più possibile, non si può andare a lavorare a quattordici anni e non perchè la legge lo vieta, ma perchè il lavoro non c'è!!! Pensate un attimo a tutti coloro che consideriamo ignoranti, pensateli ad un certo punto  smettere di frequentare le scuole e cercare un lavoro, un esercito di nullafacenti a giro per le strade italiane. Credo che la scuola, ma l'università in particolare sia una specie di ammortizzatore sociale in cui vengono parcheggiati tutti coloro che hanno disperatamente bisogno di un fine in cui credere per mandare avanti le loro esistenze...  

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        Pidipì
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          Re: Studenti analfabeti?
          Risposta #33: Martedì 23 Mar 2010, 19:59:22

          ,fischiano anche le mie di orecchie....ero convinto che d'accordo si potesse scrivere anche come una parola :-[ ,grazie a te in futuro eviterò di fare questo strafalcione :P

          Tanto per restare IT. :P

          Non è "tò" ma bensì "to'", in quanto è l'abbreviazione di "toh".
          Non è "bè" ma bensì "be'", in quanto è l'abbreviazione di bene, o quantomeno di beh (che rigira sembre sull'abbreviazione di bene).

          Ho semplicemente attaccato quanto meno perché nella frase mi suona di più. Tra l'altro tutte e due le forme (sia staccato che attaccato) dovrebbero essere corrette.
          « Ultima modifica: Martedì 23 Mar 2010, 20:04:29 da Filippo »
          Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

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            Risposta #34: Martedì 23 Mar 2010, 20:10:14
            Non esiste una cultura di seria A e una si serie B in cui conoscere la letteratura russa sia più elevato che conoscere la storia di tutti i club di calcio inglesi.

            Trovo molto apprezzabili vari punti del tuo intervento. Questa frase pero' non mi sembra del tutto difendibile. Il punto, mi sembra, e' che conoscere la storia di tutti i club di calcio inglesi richiede certo uno sforzo intellettuale anche considerevole, studio ed impegno, ma difficilmente va oltre il mero nozionismo (tranne forse per un allenatore di calcio, che si studia tutte le tattiche praticate in passato per capire meglio il proprio mestiere; oppure per uno storico del costume, che da li' puo' capire meglio aspetti della societa' umana); mentre conoscere la letteratura russa puo' si' essere ridotto ad aver imparato a memoria i nomi di autori ed opere, le trame dei romanzi e magari un po' di poesie; ma dovrebbe implicare invece una certa conoscenza della psicologia umana come e' espressa in queste opere, o la riflessione su fondamentali temi attinenti alle "grandi questioni dell'esistenza" (e' odioso usare queste formule, ma spero si capisca cio' che intendo dire); o anche semplicemente aver imparato abbastanza il russo da leggersi qualche originale, con tutto l'arricchimento alle nostre possibilita' di comunicazione che una seconda lingua puo' dare.

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            Juro
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              Risposta #35: Martedì 23 Mar 2010, 21:07:34

              Tanto per restare IT. :P

              Non è "tò" ma bensì "to'", in quanto è l'abbreviazione di "toh".
              Non è "bè" ma bensì "be'", in quanto è l'abbreviazione di bene, o quantomeno di beh (che rigira sembre sull'abbreviazione di bene).

              Ho semplicemente attaccato quanto meno perché nella frase mi suona di più. Tra l'altro tutte e due le forme (sia staccato che attaccato) dovrebbero essere corrette.


              In verità il tò e il bè invece di to' e be' li scrivo solo per fare prima,lo sò che è un decimo di millesimo di secondo,però...Dai,adesso non stiamo lì a sottolineare ogni mio errore :P

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              alec
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                Re: Studenti analfabeti?
                Risposta #36: Martedì 23 Mar 2010, 21:19:43
                Leggere molti libri dovrebbe essere un piacere naturale, non certo un dovere imposto da altri...
                « Ultima modifica: Martedì 23 Mar 2010, 21:20:43 da alec »

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                  Re: Studenti analfabeti?
                  Risposta #37: Martedì 23 Mar 2010, 22:29:50


                  In verità il tò e il bè invece di to' e be' li scrivo solo per fare prima,lo sò che è un decimo di millesimo di secondo,però...Dai,adesso non stiamo lì a sottolineare ogni mio errore :P

                  XD Guarda, era solo perché era IT e sembrava terribilmente in tema con quello che avevi scritto. Però è sbagliato questo ragionamento del millesimo di secondo, quindi sarebbe giusto scrivere che con solo la K e la e (non riesco a scriverlo, spero almeno di aver reso l'idea) solo perché fa risparmiare tempo?
                  Ah, tra l'altro so non va accentato. :P
                  Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

                  *

                  Florence
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                    Re: Studenti analfabeti?
                    Risposta #38: Martedì 23 Mar 2010, 22:45:06
                    L'ortografia anglosassone è notoriamente una bestia nera, mentre in italiano, salvo rare eccezioni, se si sa come si pronuncia una cosa si sa anche come si scrive.

                    Non credo dipenda da questo. Uno degli errori più comune di quelli di lingua inglese  è scrivere it's  invece di its. Questo si impara con la grammatica di seconda o terza elementare e non ha nulla a che vedere con la difficoltà obiettiva dell'ortografia anglosassone: è un pochino come pò invece di po' (io, ahimè, so come si scrive, ma se non ci penso lo sbaglio... :-[), anzi peggio, perchè il 's si può applicare ai nomi, non ai pronomi, sono proprio serie lacune di grammatica. E le hanno forse l'80% degli anglosassoni con meno di 40 anni, anche plurilaureati.
                    Sospetto invece molto dell'ultima cosa che dice Brigitta: la responsabilità dei genitori, che in qualche modo influisce anche sulla scuola. Una volta - ancora quando ero piccola io - in caso di brutti voti, cattiva condotta etc. i genitori appoggiavano sempre gli insegnanti, oggi al contrario difendono i figli contro l'insegnante.

                    *

                    Florence
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                      Re: Studenti analfabeti?
                      Risposta #39: Martedì 23 Mar 2010, 22:47:58


                      In verità il tò e il bè invece di to' e be' li scrivo solo per fare prima,lo sò che è un decimo di millesimo di secondo,però...Dai,adesso non stiamo lì a sottolineare ogni mio errore :P

                      Veramente anche è sbagliato... ::)
                      Oggi lo scrivono anche gli insegnanti di scuola (davvero!), quando ero bambina mi davano 4. :-[


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                        Re: Studenti analfabeti?
                        Risposta #40: Martedì 23 Mar 2010, 23:01:43
                        L'ortografia anglosassone è notoriamente una bestia nera
                        Ma questo non giustifica i madrelingua dal non conoscerla 8-)


                        Di recente, però, hanno cominciato a dilagare errori di ortografia anche fra gli italiani (tipo il diffusissimo "un pò"  al posto di "un po' ", o "daccordo" scritto tutto attaccato invece che "d'accordo")
                        Aggiungo il terrificante, ingiustificabile "apposto" invece di "a posto" ("Tutto apposto!" "Bravo, dove l'hai apposto?", mi verrebbe da chiedere), e l'inspiegabile "percui" al posto di "per cui" :o


                        Una volta, se eri un asino in qualcosa eri un asino e non te ne vantavi. Magari non era colpa tua, ma non andavi vantandotene in giro. Oggi invece vedi gente che ti dà del secchione se appena appena sai quello che sta scritto sul libro di testo.
                        E' quello che accade quando un complesso di inferiorità si sposa con la legge dei grandi numeri. Un po' come i pelati: una volta (per qualcuno ancora adesso) la calvizie era una tragedia da nascondere, adesso invece chi perde i capelli si rasa a zero e trasforma la coccia pelata in una moda e compaiono gli slogan "a qualcuna piace calvo".
                        (nessuna offesa intesa verso i calvi, eh ;))


                        La televisione di oggi ha molte colpe, in questo. Finché il messaggio che si riceve è che una velina che sa sì e no mettere tre parole in croce e non azzecca un congiuntivo neppure sotto tortura, solo perché sa sculettare (e neppure tanto bene, IMHO), diventa un VIP alla pari di un Costantino che manco sa far quello, non è che ci si può aspettare che i nostri ragazzi abbiano tutta 'sta voglia di studiare :(
                        Quello che non capisco bene è che cosa pensano di combinare quando la moda passa, il fisico cede e la velina perde la sua attrattiva e i suoi "utilizzi" presso chi l'ha resa famosa. Penso che l'aumento delle zitelle convinte sia solo dovuto all'aumento di belle ragazze che hanno dato tutto pur di avere il quarto d'ora di soldi e di potere, per poi essere scaricate in favore della nuova arrivata. Purtroppo manca anche la prospettiva del futuro, per cui chiaramente veline e tronisti pensano che arrivare in quella posizione voglia dire essersi sistemati per tutta la vita.


                        Ed è anche colpa dei genitori: mia mamma, se prendevo appena appena un 5 e mezzo, scatenava le sirene di allarme rosso dell'Enterprise. Oggi vedo genitori ridersela per delle sfilze di 3 da far impallidire. Mia mamma, se un mio insegnante mi diceva qualcosa, gli dava SEMPRE ragione, avesse anche detto che la terra era piatta. Oggi vedo genitori difendere ragazzini INDIFENDIBILI.
                        E sono indifendibili anche i genitori; quindi, se gli accusi i figli accusi anche loro, e questo per loro è inaccettabile. Certo però che anche la scuola che ti promuove con certi voti... ::)


                        Non esiste una cultura di seria A e una si serie B in cui conoscere la letteratura russa sia più elevato che conoscere la storia di tutti i club di calcio inglesi.

                        Pensate un attimo a tutti coloro che consideriamo ignoranti, pensateli ad un certo punto  smettere di frequentare le scuole e cercare un lavoro, un esercito di nullafacenti a giro per le strade italiane.
                        Va be' Nebulina, però gente drogata di televisione che non sa chi è il Presidente della Repubblica o quello del Consiglio è peggio che ignorante, non sa neanche che cosa vede in TV (il PdC non puoi non vederlo :P). Per quelli non serve nemmeno il messaggio subliminale, bastano i simboletti sopraliminali sparsi dappertutto (specialmente questo: ) e ti seguono.

                        Poi si dovrebbe smettere di parlare di "cultura" e parlare invece di "conoscenze", in certi casi. Anticamente la "cultura" era praticamente sconosciuta al popolo, eppure ognuno era maestro della sua professione, perciò possedeva conoscenze: limitate, sì, ma che gli permettevano di vivere e praticare un'attività. Quindi esiste un certo corpus di conoscenze che devono portarti a due scopi: 1) adempiere ai tuoi diritti e doveri in modo corretto, 2) non farti fregare dal primo che passa. Quindi puoi anche non aver letto i classici russi e vivere benissimo, ma se non sai chi è il Presidente poi non ti puoi lamentare che il mago dei tarocchi ti ha fregato mille euro. E tra le conoscenze ci deve essere quella della lingua, perché se non sai leggere e scrivere non puoi interpretare messaggi, non puoi comunicare correttamente e quindi perdi informazioni, il che nell'era dell'informazione globale selvaggia non è cosa che ci si possa permettere. Il linguaggio degli SMS, lo scarso interesse alla lettura, il successo di "musica" elementare e primitiva e quello di trasmissioni televisive popolate da trogloditi calzati e vestiti (sull'Isola nemmeno quello ;D) sono tutti fenomeni correlati, eh :)

                        In quanto alla correttezza formale: è permettendo la scorrettezza formale che le lingue si modificano e, col tempo, scompaiono lasciando il posto a quelle successive. Mi pare che molte lingue attuali non abbiano bisogno di rivoluzione, ma solo di aggiornamenti di vocabolario. Perciò conviene preservarle, e perciò me ne frego se la k suona come il ch: "chiave" non si scrive "kiave".

                        *

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                          Re: Studenti analfabeti?
                          Risposta #41: Martedì 23 Mar 2010, 23:58:42
                          Mi sembrerebbero piu' interessanti esempi di chi si vanta della propria ignoranza in quello che dovrebbe essere "cultura generale". E mi  chiedo (per non perdere di vista i temi portanti del forum ;) ) se al giorno d'oggi una scena come lo scandalo dei paperopolesi quando Zio Paperone e Rockerduck dichiarano rispettivamente che il Partenone fu scolpito da Leonardo da Vinci e da Giulio Cesare sarebbe ancora possibile. Forse no: si veda "Romolo e Remolo".
                          Lol, è successo davvero?

                          *

                          Pacuvio
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                            Re: Studenti analfabeti?
                            Risposta #42: Mercoledì 24 Mar 2010, 00:00:47
                            Purtroppo sì...

                            [media]http://www.youtube.com/watch?v=0EDvEz8lAyU[/media]

                             [smiley=sm.gif] :-[
                            « Ultima modifica: Mercoledì 24 Mar 2010, 00:03:02 da pacuvio »

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                              Re: Studenti analfabeti?
                              Risposta #43: Mercoledì 24 Mar 2010, 04:18:30
                              ... i danni derivanti dalla sintassi dei bimbominkia (ttt bn? ke frte! cmq nn h vglia di fr nnte)...
                              Comincio da questa citazione da uno dei primi post del topic per un intervento controcorrente. Non sono scandalizzato dallo stravolgimento dell' ortografia, e dal dilagare degli sms : basta guardare un libro o un' iscrizione di circa 4 secoli fa per trovare in abbondanza abbreviazioni ; in fondo l' ortografia serve a facilitare il passaggio dalla parola scritta a quella parlata, e dovrebbe assicurare l' inequivocabilitá del testo. Qui vi voglio... in un paese dove da secoli azzeccagarbugli, legislatori, sindacalisti e oracoli vari hanno fatto a gara per comporre frasi inappuntabili che dicessero tutto, e il suo contrario, o meglio niente del tutto...
                              La cosa terribile, nella frase riportata da Piccolobush, non é la forma, ma quel 'cmq nn h vglia di fr nnte', neanche pretendere che se mi parli devi comunicare in modo che non posso equivocare.
                              É proprio tardi... domani vi dico come, secondo me, la ripulso della matematica elementare va a braccetto con questo atteggiamento

                                Re: Studenti analfabeti?
                                Risposta #44: Mercoledì 24 Mar 2010, 10:25:53
                                Vi posso assicurare che ho visto uomini nascosti in appartamenti bui e colmi di libri di tutte le edizioni e con la vista rovinata dal troppo leggere che erano completamente fuori dal mondo, che non sapevano davvero chi fosse il Presidente del Consiglio, il tutto nel centro di Firenze. Non mi sento di dire che quell'uomo fosse privo di cultura.
                                Allo stesso modo ho conosciuto amici di mio fratello che davvero conoscono la storia dell' Argentina, soprattutto, attraverso le gesta del Boca, non è, secondo me il mezzo con cui si arriva alla conoscenza a dover essere giudicato, ma la conoscenza stessa.
                                A volte, almeno nel mio caso è stato così, si arriva a un punto facendo dei percorsi "alternativi". Io ho imparato ad amare l'odiata matematica attraverso la l'adorata filosofia; c'è un anello di congiunzione tra le due che ai tempi del liceo mai avrei immaginato: la logica. Quando ho cominciato a capirlo mi si è aperto un mondo e così mi sono appassionata ai numeri, perchè ho affrontato la materia attraverso quelle che sono le mie attitudini.
                                Quando parlo di cultura intendo l' insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l'esperienza.
                                Per questo credo che non esista una cultura di seria A e una di serie B, penso che alla base di un accrescimento intellettuale ci debba essere la curiosità e la voglia di essere migliori.

                                 

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