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Sfogo: una speculazione indegna

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Piumo Anatracci
Giovane Marmotta
PolliceSu   (12)

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PolliceSu   (12)
    Sfogo: una speculazione indegna
    Lunedì 2 Nov 2015, 19:00:40
    Scrivo qui perché in casa c'è un sentimento di insofferenza verso i sacramenti che sto lanciando da un paio di giorni. Scusate la prolissità e la poca pertinenza del tutto, ma quando scrivo infuriato poi mi rilasso. Uso il forum come terapia.

    Dall'inizio: io lavoro con i migranti. Ed è un lavoro che mi piace perché sono consapevole di una cosa, ossia che io ho avuto una certa fortuna, che è quella di essere nato in Italia. Ovviamente avrei avuto molta più fortuna se fossi nato in Canada o in Svezia, per questo comprendo perché uno che ha avuto meno fortuna di me e si è ritrovato nato in Nigeria o in Mali o in Bangladesh voglia andarsene. Voglia cercare qualcosa di meglio per sé. Lo fecero anche dei miei zii, cento e rotti anni fa, fuggendo negli Stati Uniti. Oggi ho dei cugini americani esauriti. Lo fecero altri parenti, andanddo in Argentina: non ho alcun cugino argentino perché la fattoria in cui trovarono lavoro venne messa a ferro e fuoco da banditi che sterminarono tutti, dal primo all'ultimo. Così va, quando te ne vai.
    E' vero, come Italia (e come Europa, almeno una parte), siamo al brevo come dicono a Bologna. La domanda cosa venite a fare qui? ci sta. Non è il Canada con milioni di chilometri quadrati di risorse e una popolazione che non copre le necessità lavorative. O l'Australia.
    Ed è anche vero che non tutti sono brave persone: seguo una ventina di ragazzi personalmente e ne conosco almeno una cinquantina degli altri duecento che formano il gruppo di rifugiati presenti in città e che sono sotto la nostra associazione. Alcuni li prenderei a calci anche subito perché ambiscono ad una vita fatta di due settimane dietro le sbarre, qualche espediente non proprio legale, un altro paio di settimane di sole a scacchi e così via. Altri meritano il permesso di soggiorno permanente domani, anche se non sono scappati da alcuna guerra, carestia, persecuzione. Perché vorrebbero raccogliere pomodori e zucchine e vivere una vita onesta. E basta. Ciò che sogna ogni uomo, no? Una casa, una donna, un lavoro (Nomadi, Uno come noi).
    Ci sono quelli che hanno addosso i segni delle torture. C'è quello che conosce Martin Luther King e proprio per questo non aveva più posto a casa sua. C'è quello a cui il deserto ha rubato il suo miserabile appezzamento. C'è quello cristiano, laddove i musulmani sono maggioranza. C'è quello musulmano, laddove i cristiani sono maggioranza. E sono dei laddove in cui essere minoranza non è una gran cosa.

    Non tutti vogliono rimanere e mi è capitato di aiutarne qualcuno a proseguire il cammino, verso quel fratello, quell'amico che vive in Francia o in Belgio. Ore al telefono alla ricerca di un'associazione che potesse dar loro aiuto. Ore al telefono con i fratelli, che hanno mandato soldi a scatola chiusa per un biglietto ferroviario. Di soldi ne ho messi anch'io, soldi miei. Perché mangiassero lungo questo cammino.

    E poi guardo in alto. Guardo verso il vertice. Gente spostata di appartamento in appartamento, o in un'altra città, perché ci sono rifugiati di serie A e rifugiati di serie B. C'è sempre l'antropologo o il mediatore culturale che ha studiato culture dell'Asia anziché dell'Africa, e quindi se un appartamento deve chiudere, saranno gli africani ad andarsene. O vicevera. Dovrò dire domani a cinque ragazzi che dovranno cambiare città per esigenze logistiche: arrivati prima di altri, gli altri rimarranno perché sono di una nazionalità amica al mediatore di cui sopra. E io vorrei dirgli che dovranno andar via perché il mediatore è un ignobile razzista. Ma tanto si fa tutto per ragioni umanitarie, no?

    E sempre per ragioni umanitarie gli stessi vertici tagliano, nonostante sia la prefettura a pagare (e quindi l'UE), perché possano speculare. Speculare su questi ragazzi, che non sono tutti santi e sono il primo a riconoscerlo, speculare su ciò che hanno vissuto. Perché i 35 euro menzionati da Salvini sono veri, ma in tasca ne finiscono 2.50; il resto è cibo, affitti, gestione, spese mediche, prodotti per la casa, anche i nostri (miserabili) salari. Giocano sui 32.50 rimanenti perché possano tenerne in tasca il più possibile. Mi manda in bestia e non solo perché potrei tranquillamente avere due o trecento euro in più in busta paga a fine mese, cosa comunque su cui non si sputa sopra, ma perché devo spiegare perché dalla prossima settimana il pane è dimezzato ed al massimo si può dare un litro di latte a testa per sette giorni. Devo mentire, ovviamente. Così come devo mentire perché nei nuovi contratti di lavoro a salire sono soltanto quelli dei lacché da ufficio. In sostanza devo spiegargli un po' come sarà la loro vita se e quando otterranno il permesso permanente ed entreranno in questo mondo del lavoro.

    Non resta che tenere per me vittorie di una partita in cui nessuno tiene il punteggio: "grazie per quello che hai fatto per mio fratello" quando infine il fratello è arrivato in Belgio due mesi dopo aver lasciato il Burkina Faso... è quella sensazione di aver fatto il giusto, di aver contribuito alla concretizzazione di un diritto umano fondamentale. E di aver tolto qualcosa a chi specula su quei 35 euro per farsi il nuovo treno di gomme e i cerchi in lega...
    Grunf.
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    feidhelm
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    PolliceSu

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    PolliceSu
      Re: Sfogo: una speculazione indegna
      Risposta #1: Lunedì 2 Nov 2015, 19:06:27
      Ma non si può fare proprio niente? :'(
               
      In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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      MiTo
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      PolliceSu
        Re: Sfogo: una speculazione indegna
        Risposta #2: Martedì 3 Nov 2015, 02:17:33
        Piumo, a te va tutta la mia comprensione e la mia ammirazione per il lavoro che svolgi con dedizione e, a quanto ho capito, non molto remunerato.
        Agli speculatori sulle difficoltà invece va ttutto il mio disprezzo e il mio biasimo. Sia a coloro che lucrano economicamente sui fenomeni di immigrazione, sia a quelli che cavalcano notizie fuorvianti per raggranellare qualche voto in più.
        Del resto sembra che in Italia tutti vogliano risolvere il problema migranti, ma ho l'impressione che in realtà vada bene così a tutti.
        Alle varie coop (non di rado abbiamo sentito intercettazioni del tipo "fortuna che ne arrivano altri, soldi facili a go go) e ai politicanti che disprezzano chi arriva in Italia, ma senza i quali sarebbero condannati a percentuali da "zero virgola".
        E anche l'Europa ha la sua fetta di colpa, nella misura in cui si è totalmente disinteressata al problema per anni, salvo poi scoprire l'acqua calda e accorgersi che i migranti sono tanti e da qualche parte devono pur andare.
        In un mondo bisognerebbe agire sui teatri di guerra, cercando di sedare i conflitti, in modo da non dare agli abitanti di quelle zone il bisogno di fuggire. Ma del resto le guerre si combattono per interesse, e quella delle armi è un'industria fiorente.
        Quasi quanto quella dei profughi. Altro che traffico di droga... gestire la povera gente è molto più redditizio.
        Che mondo di m...

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        Piumo Anatracci
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          Re: Sfogo: una speculazione indegna
          Risposta #3: Martedì 3 Nov 2015, 06:02:07
          No, dubito possa essere fatto qualcosa perché l'intero sistema di assistenza alla persona (che sia un richiedente asilo, un anziano ospitato in una casa di riposo o assistito dal servizio domiciliare, di un disabile in un centro diurno, ecc.) ormai è parte del mondo del lavoro in appalto, laddove vi sono reggenti di cooperative o di srl che si tengono la fetta maggioritaria della torta ricevuta da chi richiede il servizio e i vari caporali (lacché) collocati appositamente per far sì che gli ordini vengano eseguiti e i lavoratori tacitati.
          Le cooperative - vergognoso adeguamento di ciò che nacque con intenti solidali laddove il lavoro bisognava crearlo e il cui fine era una pagnotta a testa, senza distinzione - di qualunque colore esse siano (non vi sono solo i mostri rossi: le coop sono ecunemiche e policromatiche) sono il mezzo attuale impiegato per disintegrare decenni e decenni di lotte sociali. Un lavoro retribuito in maniera vergognosa, diritti del lavoratore trasformati in carta straccia ben prima che venisse annichilito l'articolo 18, il ricatto utilizzato come arma in cui di lavoro ve n'è ben poco. Perché se l'azienda che appalta scrive una lista di proscrizione di lavoratori sgraditi, la cooperativa (o srl, o associazione di promozione sociale) ne prende atto e lo liquida in quattro e quattr'otto. Uno dei casi più noti fu quello dei facchini di Granarolo, qualche anno fa.

          C'è chi ingrandisce la propria fetta di torta dando in appalto un servizio perché esternalizzare è più conveniente che assumere, c'è che ingrandisce la propria fetta di torta riproducendo il modello cinese. Dalle piattaforme logistiche ciò è divenuto comune nell'assistenza ed è naturale che a risentirne in termine di servizi, di qualità, di dignità sia la persona assistita. Magari un anziano con disfagia parziale a cui viene servito il "pastone" o "frullone", un sublime miscuglio cremoso di pastina, carne tritata, formaggino e purea di patate. L'anziano viene imboccato in cinque minuti e l'operatore passa alla stanza successiva, con un altro pastone, proseguendo il lavoro in catena di montaggio.
          Perché questo anziano non può avere un passato di verdura con addensante come primo e magari un omogeneizzato alla carne con un po' di purea? Perché sono un primo e un secondo, i minuti diventano dieci per "ospite" della casa di riposo e la produttività dimezza. Servono due operatori per farlo, ossia uno stipendio in più. Ed ecco perché ogni giorno, ogni pranzo, ogni cena, il nonno viene nutrito con una poltiglia che nemmeno un cane riuscirebbe a mangiare.

          Io amo il lavoro che faccio: perché ogni giorno conosco, imparo, comunico, scopro. Come faccio però a continuare se devo mentire sul motivo per cui in un appartamento aperto da poco non è ancora stato portato un frigorifero perché mancano i soldi (nonostante un Beko costi 300 euro e dalla prefettura ne giungono ogni mese più di duecentomila)? E come faccio a continuare se devo spiegare ad un ragazzo di una determinata nazionalità che si deve spostare a cinquanta chilometri di distanza perché il suo appartamento serve ad altri ragazzi il cui colore della pelle, la lingua e la cultura sono graditi all'antropologo/mediatore/educatore razzista nonché caporale, inventando una menzogna?
          E' adeguarsi al livello di chi conduce le carovane e degli scafisti. Divenire trafficanti. A me invece piace risolvere un loro dubbio su una cosa che non hanno capito a scuola di italiano, condurli a conoscere la città perché non siano alieni che si rimbambiscono in appartamento tutto il giorno, ascoltare la loro storia e fare del mio meglio perché il giorno della Commissione non cadano in contraddizione e ricevano un "no" solo perché non si ricordano il colore del furgone che li ha condotti in carcere perché di un'etnia differente o perché in disaccordo col presidente/dittatore, ascoltarli quando conoscono una ragazza e sono un po' come ragazzini che chiedono al padre cosa fare la prima volta che vogliono invitare una compagna di classe al cinema e stare al telefono un'ora con un'associazione di volontari che conoscono le strade non pattugliate che conducono al Belgio dalla Francia.
          Grunf.
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          Franka
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            Re: Sfogo: una speculazione indegna
            Risposta #4: Martedì 3 Nov 2015, 08:37:12
            Chi non è "dentro" la questione può solo lontanamente immaginare il marcio che vi regna, e comunque non si avvicina neanche alla realtà delle cose, sempre che non faccia parte di chi non si pone minimamente il problema di provare a capire.

            Grazie di aver espresso il tuo malessere con la sensibilità con cui l'hai fatto, hai permesso di vedere e capire alcuni aspetti di una realtà devastante.

            Chapeau! per te, che continui con passione la tua missione nonostante la grande tristezza che deriva dalla mancanza di scrupoli di chi pensa solo al suo tornaconto. [smiley=dankk2.gif]
            Se i Giusti non si oppongono, sono gia' colpevoli.

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            feidhelm
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              Re: Sfogo: una speculazione indegna
              Risposta #5: Martedì 3 Nov 2015, 13:26:28
              Potresti tenere una sorta di "diario" di tutti questi abusi con nomi, cognomi e tutta la documentazione che riesci ad avere, e poi far aprire una bella inchiestona. Sogno?
                       
              In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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              Mark
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                Re: Sfogo: una speculazione indegna
                Risposta #6: Martedì 3 Nov 2015, 23:11:40
                Per prima cosa, tutta l'ammirazione a chi come Piumo cerca quotidianamente di fare del bene, e concretamente.

                E ora una considerazione generale. Purtroppo il mondo dell'assistenza è spesso marcio. In tanti, anche se solo marginalmente, anche se solo per un nonno o una nonna invalida, ci hanno avuto a che fare e sanno come il profitto sia l'unico interesse. E se già questo non è bello in generale, quando si tratta di solidarietà è addirittura disumanizzante. Ma non siamo ipocriti: il problema è un mondo fondato sul soldo, sul profitto, sull'egoismo. Sia chiaro: l'egoismo è parte della natura umana, così come la generosità. Il fatto è che noi questo "difetto" umano l'abbiamo reso la base della nostra società, ed è qui l'abominio. Mi spiace, ma il resto vien da sé, è diretta conseguenza di come abbiamo impostato il mondo.

                *

                Piumo Anatracci
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                  Re: Sfogo: una speculazione indegna
                  Risposta #7: Mercoledì 4 Nov 2015, 07:09:19
                  "Missione", "fare del bene"... ringrazio tutti per la gentilezza delle vostre parole ma non vorrei far pensare che io sia un Gandhi. Anzi, negli ultimi giorni mi collocherei più vicino a Godzilla, un Godzilla idrofobo, poiché l'umore è quel che è.

                  Mark e Franka hanno sintetizzato in poche righe ciò che penso. E Franka ha scritto: Chi non è "dentro" la questione può solo lontanamente immaginare il marcio che vi regna, e comunque non si avvicina neanche alla realtà delle cose, sempre che non faccia parte di chi non si pone minimamente il problema di provare a capire. Aggiungo che c'è anche chi invece comprende benissimo e accetta.

                  Il diario, Feidhelm, lo sto già tenendo: e si arricchisce ogni giorno di dettagli nauseanti. Più che nauseanti. Cose che da un lato sono contento di sapere perché un domani o più probabilmente un dopodomani utilizzerò quando la (mia) catena sarà scesa a tal punto da non consentirmi più di pedalare in questo viaggio. E dall'altro non vorrei sapere perché non possono essere vere. Non si parla solo del contestuale piangere miseria da un lato con la proposta di nuovi contratti al ribasso ad alcuni colleghi (ammetto che a me hanno mantenuto le medesime condizioni e temo che ciò non sia dovuto al fatto che credo di svolgere quotidianamente un buon lavoro bensì al fatto che siano consapevoli del fatto che io non sia uno sprovveduto e che un domani possa usare queste informazioni nelle sedi opportune, che - sia chiaro - non sono Striscia o le Iene) mentre i fedeli alla linea hanno ottenuto ampi aumenti. I maiali sono veramente più uguali degli altri.
                  Grunf.
                  Maledette libellule!

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                  feidhelm
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                    Re: Sfogo: una speculazione indegna
                    Risposta #8: Mercoledì 4 Nov 2015, 12:28:06
                    Fanno bene ad aver paura di te. Ma tu stai attento all'aria che tira, perché visti gli interessi in ballo potrebbero riuscire a montare false accuse su di te per screditarti prima ancora che tu ti sia rivolto alla magistratura. Forse dovresti addirittura cominciare a parlarne a chi di dovere, di modo che comincino a indagare anche ufficialmente, e tu ti accrediti da subito presso di loro come persona onesta.
                    E forse ti direi pure di cancellare il topic, che la prudenza non è mai troppa.
                             
                    In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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                      Re: Sfogo: una speculazione indegna
                      Risposta #9: Domenica 13 Dic 2015, 09:30:45
                      Ti ringrazio per i consigli cautelativi ma sto notando una cosa: in ognuna di queste associazioni potrebbe esserci un Piumo Anatracci che un giorno si deve sfogare, perché l'immondizia che è nascosta - nemmeno troppo bene - sotto il tappeto è pari a quella che galleggia sul Pacifico.
                      Il disgusto aumenta giorno dopo giorno e in realtà non puoi nemmeno dire "quasi quasi ora che ho una certa esperienza vado a lavorare per quegli altri perché è meglio". Può essere leggermente meno peggio ma non meglio.

                      La cosa che mi fa (ulteriore) abbia è il loro senso di impunità: sono riusciti a mettermi in mano le ricevute di acquisto di elettrodomestici per uso personale, pagate con i soldi dell'Associazione, per rimodernare l'appartamento del vicecapo. A meno che il dolby surround non l'abbiano dato a dei burkinabè, cosa che - tuttavia - mi sentirei di escludere...
                      Grunf.
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