Inizio dal dire che - magari è già stato detto nei commenti sulla prima parte, o magari no - la storia mi ricorda un po' un film visto al cinema di recente, tale
Fantasy Island, che presenta alcuni elementi simili: l'isola particolare, il resort di lusso, strani fenomeni (lì si avveravano i desideri, qui si ritrova la serenità), un mistero dietro tali situazioni, una situazione che sfugge al controllo... insomma, non so se un qualche influsso ci sia stato, ma le similitudini non mancano. Si potrebbe aggiungere - ahimè - che l'ulteriore, non auspicato, elemento in comune è la netta sensazione di "occasione persa" in esito alla visione/lettura di entrambi.
Ma andiamo con ordine.
La prima parte mi aveva alquanto incuriosito, vuoi per l'accostamento al film visto di recente, vuoi per l'ambientazione, vuoi per la fiducia nell'autore; insomma, mi aspettavo molto da questa seconda parte, certamente molto più di quanto non vi abbia trovato!
In tutta onestà, fino al
climax tutto sommato questa seconda parte stava mantenendo le promesse: l'esplorazione della parte abbandonata dell'isola, la scoperta del centro di comando ed il sospetto di strani esperimenti, il senso (molto blando) d'ansia che avrebbe dovuto trasmettere la scoperta del cavo da parte degli "sfarfallati" (escamotage non dei più riusciti per far capire che sarebbero giunti anche loro alla parte abbandonata), ma dall'arrivo del professor Skertz le cose cambiano; il ritmo della narrazione - fino a quel momento adeguato - acquisisce un'improvvisa accelerata, ed il tutto si risolve in poche tavole. Poche e banali, soprattutto.
A parte la necessaria spiegazione da parte del proff., per Topolino basta abbassare una leva e tutto si risolve... no, ma davvero? Tutto qui?
La soluzione alla vicenda, mi spiace dirlo, appare imbarazzante a livelli insostenibili: veramente bastava riattivare il generatore per far calmare gli scalmanati?
E serviva Topolino per pensarci?
L'esimio professore, che aveva scoperto, studiato ed applicato il fenomeno non era mai stato in grado di arrivare ad un così alto colpo d'ingegno?
Non riesco in alcun modo a nascondere e celare la delusione!
Casty, seppur non abbia letto tutte le sue storie, non mi ha mai deluso, non in questi termini!
A questo punto, ho rianalizzato brevemente tutta la vicenda, trovando vari punti critici:
- Innanzitutto, la scoperta delle onde: il patto, implicito, tra autore e lettore impone di credere che effettivamente il professor Skertz abbia scoperto un sistema per ricavare energia dai sentimenti negativi delle persone (gli Evroniani c'erano arrivati da tempo...). Bene, ecco il primo "inghippo": se tale energia "bionegativa" può essere sfruttata, e di fatto ciò avviene, come mai ad un certo punto essa si "satura"? Anzi, ancor prima: come fa Skertz a realizzare in men che non si dica quale era il problema? Ed ancora, ammesso che si saturi, perchè non basta ampliare la capacità del generatore? Perchè mai il limite fisso dei 15 giorni, indipendentemente da quanta di questa energia sia stata immagazzinata e adoperata? Tutta una serie di illogicità che indeboliscono la trovata narrativa: di certo Casty ci ha abituato a spiegazioni "scientifiche" molto più intrisecamente coerenti!
- Altro punto: ammettiamo che l'energia bionegativa vada necessariamente liberata nell'ambiente circostante. Ok, un concentrato di sentimenti negativi (tristezza, stress, rabbia, ansia, e via dicendo) una volta riassorbito dalle persone dovrebbe avere effetti ben diversi: sarebbero tutti dovuti diventare dei pazzi esaltati psicopatici, magari anche violenti e desiderosi di "scaricare" tutta questa tensione. Ovviamente, un risultato del genere, seppur del tutto logico, sarebbe incompatibile con i margini disneyani (oggi più di ieri). Me ne rendo conto, eppure quella sorta di allegria esagerata contrasta con la premessa della "negatività" di tale energia. Fatto sta che anche un minimo di realismo in più avrebbe probabilmente imposto che qualcuno si facesse male, anche solo leggermente.
- Ancora, posto che non si capisce se, in fin dei conti, l'energia possa, o meno, essere sfruttata economicamente, ad un certo punto entra in scena Mr. Zaurax: che abbia saputo della "Città della gioia" è verosimile, che fosse a conoscenza di quanto ci fosse dietro lo è molto meno. Quel che è certo è che, anche se non detto esplicitamente, Zaurax è un vero e proprio criminale che sottopone ignari turisti agli effetti di pericolosi esperimenti solo per il suo tornaconto, economico, personale. E Skertz, a conoscenza di tutto, è il suo degno complice. Il finale avrebbe dovuto vedere il loro arresto, altro che "Ci perdo una montagna di soldi" e amen. Non è questo il messaggio corretto da far passare!
- Sempre nel finale: che senso si deve attribuire a quanto afferma il professor Skertz parlando di una "precauzione" che egli avrebbe preso nel caso Zaurax non avesse rispettato i patti? Un codice di disattivazione? E perchè non l'ha usato subito? Ovviamente, sorvoliamo sul quel "Non ve lo spiegherò mai!" dato in risposta a Zaurax che gli chiedeva come avessero fatto a risolvere la situazione... effettivamente abbassare una leva è una soluzione che mai nessuno aveva immaginato in tutti quegli anni...
Concludendo, il mio giudizio è, purtroppo, negativo.
L'idea alla base di questa storia è sicuramente buona, però un suo sviluppo logico e coerente avrebbe magari portato a risultati poco compatibili con i canoni disneyani, seppur ciò che è mancato è forse stata la volontà di osare di più.
A mio avviso: andava spiegato meglio il problema della onde skertz; bisognava definire diversamente la reazione dei soggetti investiti dall'energia di ritorno (senza esagerare, ma accentuare un po' l'aspetto della negatività, qualche litigio, magari ipotizzare che da soggetto a soggetto la reazione poteva essere diversa, evitando la banalità degli scherzi); sicuramente trovare una soluzione finale diversa (magari il proff. nel frattempo, preso dal rimorso, aveva lavorato ad un qualche congegno per modificare il progetto originale); si sarebbe dovuto mettere in evidenza il comportamento scorretto di Zaurax.
Chiaramente non so se, ed eventualmente in che misura, la versione che abbiamo letto possa esser stato il risultato di modifiche ed aggiustamenti volti a rendere la storia più compatibile con la media disneyana, però resta una eccessiva banalizzazione di fondo che ne ha sminuito le indubbie potenzialità.