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Topolino - Strepitoso Natale!

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    Topolino - Strepitoso Natale!
    Sabato 10 Giu 2006, 01:13:06

    Ci si dimentica troppo spesso che a disputarsi il titolo di primo lungometraggio in CGI della Disney non ci sono solo Dinosauri e Chicken Little. Questo gioiellino è infatti opera dei Toon Studios, costretti dalla casa madre a convertire tutto il lavoro già fatto in animazione tradizionale per il sequel di Mickey's Once Upon a Christmas nel ben più alla moda 3D. Un compito gravoso quindi, quello di portare alla terza dimensione personaggi nati per la seconda, specie se questi personaggi sono (o almeno dovrebbero essere) i portabandiera del mondo Disney e conservano il loro aspetto bidimensionale da quasi un secolo. Un compito gravoso che si va a sovrapporre a quello anche più gravoso del dover proporre una versione "cittadina" e abituale di personaggi che nell'animazione erano sempre stati relegati o a classici short incentrati su gag o a spin off televisivi che spesso e volentieri snaturavano le caratteristiche del loro mondo. Dopo Topolino e la Magia del Natale, Estremamente Pippo e I Tre Moschettieri ecco quindi i Toon Studios riproporre il Calisota, cercando di darne una immagine tradizionale e conciliante con quanto visto in animazione, con una divisione Paperopoli/Topolinia sempre molto labile, ma con una spruzzatina di citazioni all'opera di Carl Barks. Opera che spesso e volentieri aveva avuto modo di dare il meglio di sé proprio con storie natalizie come I Doni Inattesi, La Scavatrice o Il Ventino Fatale. Viene da lì l'idea che le storie natalizie potessero essere il giusto cavallo di Troia per regolarizzare il mondo di Topolino & co, che ne avrebbe quindi tratto beneficio senza andare a scomodare i personaggi dei lungometraggi con storie stucchevoli e inappropriate.
    Diviso in due team, il gruppo di lavoro per Strepitoso Natale realizzò un 3d dignitoso per un direct-to-video, che pur non raggiungendo una qualità alta riesce ad essere comunque superiore a tanti film che in questo periodo passano per i cinema. Un 3d inevitabilmente plasticoso a tratti, che fa fare una gran brutta figura ai topi risparmiando invece il cast paperopolese. Un 3d che però sa offrire sfondi di qualità altissima, forse addirittura superiori a quelli del collega Chicken Little che nel frattempo stava nascendo alla Feature Animation. Alcuni paesaggi innevati sembrano infatti cartoline, e questo offre a Mickey's Twice un'atmosfera unica che Mickey's Once non aveva.
    Se si esclude l'argomento grafica, che potrebbe alimentare polemiche a non finire, si può affermare che per una volta il sequel è migliore del primo episodio. Infatti oltre a mostrare un mondo Disney più "corposo" questo Mickey's Twice dimostra anche di essere costruito meglio. Non più tre episodi di venti minuti ciascuno ma cinque di lunghezza variabile, che può andare dai sei ai diciotto minuti, a seconda del respiro naturale della storia. E' chiaro quanto una suddivisione simile sia assai più piacevole per lo spettatore che in questo modo si ritrova ad assistere a uno spettacolo vario e bilanciato, senza incorrere in storie stiracchiate per meglio adattarle alla lunghezza imposta. Una formula vincente in uso già dai tempi de Lo Scrigno delle Sette Perle, in cui i brani più lunghi erano messi rispettivamente in seconda e in ultima posizione. Cambiando l'ordine degli addendi il risultato quindi cambia eccome, rendendo il tutto più piacevole e rimpiazzando il fastidioso effetto slegatura col ben più gradevole feeling da "fantasia animata".


    Bellezze sul Ghiaccio (Belles on Ice)
    L'inizio non potrebbe essere migliore. Dopo un introduzione a base di libri pop-up "tridimensionali" prende il via il primo episodio, di soli sei minuti, che scalda lo spettatore con una storiella puramente coreografica. La rivalità tra donne giocata a suon di graffianti frecciatine è il tema di Belles on Ice dove Paperina e Minni si contendono la vittoria in una gara di pattinaggio artistico, mentre i loro rispettivi fidanzati le guardano scandalizzati. Benchè la plasticosità di Minni e Topolino balzi subito agli occhi, viene subito sdrammatizzata dall'incanto visivo che è questo episodio, che può annoverare gli sfondi e i colori migliori di tutto il film. E non solo gli sfondi e le luci sono responsabili della magnificenza di Belles on Ice, ma la sua bella parte la fa la musica e i cori del pubblico, di grande effetto. E' l'unico episodio in cui si possono vedere Topi e Paperi insieme, se escludiamo il finale, dopodiché tutti andranno ad occupare la loro rispettiva area di appartenenza. E c'è una chicca non da poco: la presenza di Giacinta, Alligator e i loro rispettivi corpi di ballo formati da Ippopotami e Coccodrilli provenienti dritti dritti da Fantasia e qui a supporto rispettivamente delle coreografie di Paperina e Minni. Ottimo modo di far interagire i personaggi.


    Missione Natale (Christmas: Impossible)
    E chi pensava che Paperone avesse veramente venduto la McDuck Mansion come aveva preannunciato nel dodicesimo capitolo di Life and Times si dovrà ricredere. Come già in Duck Tales, qui la villa ritorna ad essere un luogo per ospitare i parenti. E finalmente si vede la famigliola riunita, o meglio parte della famigliola, visto che Gastone o Nonna Papera continuano a non essere presenti. E' però un occasione per veder scorazzare per la villa oltre ai nipotini anche Paperino e una Paperina radiosissima. Come nel primo film anche qui la caratterizzazione di Paperone è bonaria fino all'inverosimile, e sebbene la figura del "saggio di famiglia" tutto sommato gli si addica non poco, stona assai vederlo rinnegare le sue turpi azioni passate, esortando i nipoti a non imitarlo. Stona un po' meno però se si intende Il suo dispiacersi di non essere mai stato tra i buoni nella lista di Babbo Natale come un rimpianto per l'infanzia perduta. Il timore di finire come Zio Paperone costituisce il leit-motiv della vicenda, che vede protagonisti i nipotini, che in una notte (!) compiono un viaggio fino al polo nord per aggiungere da soli i loro nomi alla lista. E' una delle due sequenze lunghe del film, e la sua posizione qui è strategica, al momento giusto per non stancare lo spettatore. Il fatto che sia incentrata sui nipotini richiama molto Stuck on Christmas, che apriva il primo film narrando un percorso di redenzione analogo che vede i nipotini passare dallo status di monelli egoisti a quello di bravi paperotti. E una delle chicche del film è proprio il loro esame di coscienza, quando riesaminano l'anno appena trascorso, a suon di marachelle e scherzi malefici ai danni del povero Paperino: un ottima occasione per mostrare scene di vita quotidiana ambientate a casa di Paperino, degne di una tenpage barksiana (deliziosamente macabro lo scherzo di Qui tagliato in due). La sequenza segna anche la prima apparizione esplicita di Babbo Natale - anche se un po' troppo tontolone - nel ciclo di film, quando nel primo se n'era addirittura messa in discussione l'esistenza.

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      Re: Topolino - Strepitoso Natale!
      Risposta #1: Sabato 10 Giu 2006, 01:14:52
      Realizzato come anche l'episodio seguente da un team diverso da quello di Belles on Ice, questa parte presenta dei modelli leggermente diversi, forse più stilizzati, ma la differenza è comunque poco percettibile, visto che l'aspetto di Topi e Paperi non si mantiene troppo costante neanche tra episodi di uno stesso team. Paperone merita un discorso a parte: come in Topolino e la magia del Natale continua a presentare la stessa caratterizzazione grafica, con basette grige e palandrana rossa, vista in Scrooge McDuck and the Money, Mickey's Christmas Carol e Soccermania. Scrooge McDuck and the Money viene inoltre citato in uno dei quadri della McDuck Mansion. Un segno di continuità con la tradizione più classica che potrebbe disorientare lo spettatore abituato alla sua versione moderna. Il doppiatore italiano poi continua ad essere quello di Mickey's Once Upon a Christmas, elemento che discorda ancor di più, ma fortunatamente in originale rimane lo storico Alan Young, doppiatore del personaggio in ogni sua apparizione.


      Natale con Papà Pippo (Christmas Maximus)
      Uno dei maggiori pregi di questo film è appunto il buon mixaggio tra le diverse sequenze. A Pippo e Max tocca un breve intermezzo musicale , collocato al centro del film, che descrive una breve storia. Una variante musicale del solito tema di Max svergognato dal padre, che trova proprio nel suo essere una canzone, la sua ragione di esistere all'interno del film. Giunto alla sua quarta apparizione lungometraggistica, Max è ormai adulto. Non graficamente diverso dal Max di Estremamente Pippo, sembra adesso vivere altrove, e giungere da molto lontano per passare un Natale a casa di suo padre. Con lui c'è Mona, la sua nuova fiamma, e non ci sarebbe alcun problema a chiedersi che fine abbia fatto Roxanne (del resto era un amorazzo adolescenziale) se non fosse che la Rossa di In Viaggio con Pippo compariva in versione cresciuta nella House of Mouse. Ad ogni modo il tragicomico percorso di maturazione che va dal rifiuto all'accettazione delle stramberie paterne si ripropone ancora una volta, sulle note di Make Me Look Good, canzone fuoricampo che esprime i pensieri di Max. Graficamente parlando è forse l'episodio che più risente del brusco passaggio al 3d, e i musi di Pippo e Max finiscono per risultare molto artificiali, ma non si possono non citare i paesaggi innevati, che da soli valgono tutto l'episodio.
      La definitiva consacrazione di Max nell'universo dei personaggi classici avviene proprio col suo sottinteso uscir momentaneamente di scena. Quando e come avverrà il suo ritorno non è dato saperlo, e del resto è meglio così, visto che adesso Pippo è un personaggio totalmente "libero", fattostà è bene che ogni tanto il personaggio occasionalmente ricompaia anche solo per aver avuto il merito di dare a Pippo quell'autonomia che il ruolo di spalla di Topolino gli aveva troppo a lungo negato.


      Il Regalo di Paperino (Donald's Gift)
      Un'altra breve, prima dell'episodio finale. Questa volta tocca a Paperino che protagonista assoluto non lo era stato neanche nel primo film. La storiella qui è semplice e divertente e vede paperino andare fuori dai gangheri a causa di We Wish You a Merry Christmas, canzone che lo ossessiona e che crede di sentire dappertutto. Un episodio minimalista che però getta uno sguardo sulla quotidianità di Paperino mostrandocelo per una volta a casa propria senza astrusità come barche o ville montane. E affianco a lui ci sono i nipotini e una Paperina sempre più radiosa che si riconferma come unico personaggio che nel salto da 2d a 3d ci ha addirittura guadagnato. Paperina poi qui è protagonista dell'inside joke più raffinato del film: i suoi abiti invernali sono infatti gli stessi che sfoggiava nelle storie natalizie di Carl Barks come Il Ventino Fatale.


      Un Natale Senza Pluto (Mickey's Dog-Gone Christmas)
      Il maggior bilanciamento rispetto a Topolino e la Magia del Natale non riguarda solo la durata degli episodi ma chi ne è protagonista. A rotazione tutti hanno il loro momento, pur apparendo in diversi episodi. Dopo Paperina e Minni, Zio Paperone e i nipotini, Pippo, Max e Paperino, viene il momento di Topolino e Pluto. E qui ancoira una volta Topolino si riconferma caratterizzato meravigliosamente, come del resto nei suoi precedenti direct-to-video. Un esempio per chiunque voglia rilanciare il personaggio mostrandone il lato più umano e simpatico. Nessun caso da risolvere (speriamo prossimamente di vederne uno animato) ma una storia di amicizia in cui a seguito della distruzione degli addobbi natalizi avviene una rottura tra lui e Pluto, con conseguente fuga del cucciolone. Mentre un Topolino disperato lo cercherà dappertutto, Pluto troverà ospitalità presso la squadra di renne di Babbo Natale. La seconda storia lunga è posta in conclusione del film, un modo furbo per mettere la parola fine dopo un racconto ad alto respiro. La casa di Topolino è la stessa di Runaway Brain, poi "canonizzata" nella serie Mickey Mouse Works mentre Babbo Natale è lo stesso visto nell'episodio di Qui, Quo e Qua (anche se in versione più saggia e carismatica), cosa che fa guadagnare al film parecchi punti coerenza. Un altro elemento che lega questo episodio a tutti gli altri è la presenza del signore arcigno che in tutti i precedenti episodi faceva dei camei venendo continuamente urtato da Paperi e Topi. Le renne sono poi dei gradevoli personaggi nuovi, gli unici che si guadagnano un loro spazio, e una propria caratterizzazione (oserei dire Pixariana) all'interno di un film con un cast composto da gente nota. Nel finale dell'episodio l'intera banda Disney si riunisce a casa di Topolino, per cantare insieme il reprise del medley natalizio che costituiva il finale del primo film. E' l'occasione quindi per riallacciarsi al lungometraggio del 1999, mostrando il cast arricchito delcaro vecchio Zio Paperone. E sebbene lasci un po' perplessi il fatto che Max sia adesso una pertica mentre Qui Quo e Qua sono rimasti dei nanerottoli, è una gioia veder finalmente riunita la banda Disney al (relativo) gran completo per un occasione speciale.

      Come nel precedente film, la colonna sonora è ricca di brani cantati, canticchiati o anche solo strumentali che rielaborano alcuni celebri canti natalizi. Ma questa volta qalcosa di nuovo c'è, oltre alla bellissima strumentale Belles on Ice, che accompagna il primo episodio, c'è anche Share this Day, che accompagna i titoli di coda, realizzati, come gli interstitials, nello stile di un libro pop-up, come a voler simboleggiare la tridimensionalità dell'animazione. Ci sono poi brani celebri come The Most Wonderful Time of the Year, Deck the Halls, Jingle Bells, We Wish You a Merry Christmas e ovviamente la canzone di Max Make Me Look Good. Chiude ilt utto il già citato medley natalizio.
      Non fu l'ultima volta che la terza dimensione avrebbe invaso il mondo dei personaggi standard, a giudicare dalla serie televisiva prescolare Mickey Mouse ClubHouse,
      tuttavia a prescindere dalla tecnica di animazione, molti progressi furono fatti con Topolino - Strepitoso Natale nella canonizzazione definitiva della banda Disney, progressi che si spera non vadano perduti ora che la Disney sembra aver ritrovato la sua vena tradizionalista. E, sperando che non sia solo un rumor, ci si può serenamente mettere in attesa del futuro Mickey in Space.

      da La Tana del Sollazzo

       

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