Topolino le Origini mi ha fatto inarcare il sopracciglio più del solito, tra lo scambio di battute di cui non ho capito il senso
- Ti trovo magnificamente!
- Grazie! Saranno le equazioni differenziali... Frequento con profitto un dottorato in matematica!
e la coscienza di Topolino
che tra sé e sé si giustifica di
aver fatto copiare un compito/esame a un compagno che altrimenti avrebbe perso la borsa di studio attraverso la scusa che le regole si possono cambiare se lo si fa a fin di bene.
Condivido le perplessità di Mr. Verne sul nuovo episodio di
Topolino - le Origini.
Innanzitutto, la storia si sviluppa all'interno del college che Topolino ha frequentato fino a qualche anno prima (e in cui si organizza questa grande rimpatriata tra ex-studenti) ma non ho capito se si tratti dell'equivalente di un liceo o di un'università.
Da un lato, Ronnie (l' ex-compagno di stanza di Topolino) si rivolge a lui ricordandogli che è stato in grado di ottenere il diploma con il massimo dei voti.
D'altro canto, dopo poche pagine, il rettore del college afferma che, durante il corso della cerimonia conclusiva, verrà premiato il
laureato di maggior successo...
Anche la vignetta che mostra l'incontro tra Ronnie e l'amata Kim mi è poco chiara (perché la forma fisica dovrebbe essere connessa allo studio delle
equazioni differenziali ?)
E neanche la scena in cui Topolino viene travolto da un'onda improvvisa mi è così tanto chiara.
Infatti, all'inizio sembra che Topolino riemerga da sé ma, non appena gli appaiono le immagini di Minni e di Pippo (quasi come se fosse svenuto e stia sognando tutto), si può dedurre che Topolino sia ancora tra i flutti e che verrà salvato solo successivamente dall'intervento di Ronnie.
Ma al di là di questi dubbi, è la storia in sé che non è riuscita a coinvolgermi.
Tutto si svolge, secondo me, in maniera abbastanza affrettata e prevedibile e, come scrive giustamente Gianni nella recensione del numero, il cambiamento di alcuni personaggi risulta abbastanza forzato e poco naturale.
Su tutti, il comportamento di Ronnie che prima vuole ricattare Topolino e che poco dopo lo elogia davanti a tutti come colui che, più di ogni altro, meriterebbe il premio per lo studente che si è saputo distinguere nella sua carriera personale al termine degli studi...
Per quanto riguarda il resto dell'albo, devo dire che la lettura di questo numero, in generale, mi ha abbastanza annoiato.
Mentre leggevo la prima parte di
Paperinik e la minaccia dal passato ho avuto la forte impressione che la narrazione procedesse in maniera troppo frenetica e accelerata.
E questa sensazione l'ho provata a partire dall'entrata in scena del nuovo nemico di Paperinik, presentato, secondo il mio parere, in maniera decisamente irruenta e fulminea (tanto che all'inizio pensavo che Paperino fosse preda soltanto di un brutto incubo).
In ogni caso, attendo di leggere la seconda parte della storia per vedere come verrà sviluppata.
Passando al resto, abbiamo un nuovo episodio del ciclo di
Minni Prêt-à-porter, serie che continua a non destare il mio interesse.
L'idea di far promuovere la linea di abiti della Purple Boutique
ci sta, ma è proprio la lettura della storia in sé che si è rivelata, per me, poco interessante.
Secondo la mia opinione personale, le storie di questo ciclo si sviluppano in maniera
troppo lineare e prevedibile.
Spero sempre di trovare qualche guizzo, qualcosa che possa dare una svolta imprevista alla storia, un colpo di scena che possa attrarre la mia attenzione...
Ma, finora, ciò non è successo ed anche questo nuovo episodio si è rivelato privo di mordente e, almeno per me, soporifero.
Dopo due brevi che non mi hanno lasciato nulla (soprattutto quella con Macchia Nera e Gambadilegno), si giunge all'ultima storia.
E posso dire che
Zio Paperone e le ricchezze del Serenbir è l'unica storia che ho veramente apprezzato di questo numero.
Si tratta di una trama classica (e non è per nulla impossibile intuire quale possa essere il "colpo di scena" finale) ma la lettura di questa storia l'ho trovata piacevole e graziosa, anche grazie ad un buon utilizzo del personaggio di Brigitta, la cui presenza si rivela fondamentale per la buona riuscita degli accordi economici stipulati dallo Zione con il sovrano del florido Stato del Serenbir.
In conclusione, secondo il mio parere personale, si tratta di un numero poco interessante e che, ad esclusione dell'ultima storia, si è rivelato, almeno per me, abbastanza noioso e davvero poco appassionante.