Bene ma non benissimo. Quattro medaglie si aggiungono al nostro medagliere, ma la sensazione è che almeno un oro oggi si sarebbe potuto vincere. Dal nuoto, ottima risposta da parte dell'outsider Martinenghi e da una storica staffetta 4x100 stile. Nel tiro a segno ci è mancato davvero poco, così come nel fioretto, in cui Garozzo ha sfiorato l'impresa per la seconda volta consecutiva. Peccato davvero, perché in entrambi i casi, con un po' di fortuna, il metallo più pregiato sarebbe stato alla portata dei nostri atleti. Delusioni di giornata Basile (avesse fatto un po' meno proclami alla vigilia senza pensare di riuscire a vincere agevolmente, forse avrebbe fatto una migliore figura), Foconi (numero uno del mondo del fioretto maschile che viene letteralmente umiliato dall'hongkonghese Chueng, che qualche ora dopo trionferà sì contro il nostro Garozzo in finale, ma resta il fatto che, per uno schermidore della sua caratura, un 15-3 agli ottavi resta inaccettabile) e la Pellegrini (non ci si aspettava avrebbe fatto così fatica a entrare in semifinale: solo il quindicesimo tempo per la veneta, speriamo che domattina riesca a rifarsi). Parzialmente scusato Cassará, il cui incontro è stato inficiato da un problema fisico. Male la pallavolo maschile. Tuttavia, era facilmente prevedibile una debacle con i campioni del mondo in carica: ad oggi, per quanto riguarda il volley, la nazionale femminile sembra quella più competitiva per le medaglie. Quella maschile dovrà attraversare un periodo di transizione (che comincerà subito dopo le Olimpiadi, con l'addio di Chicco Blengini e l'arrivo in panchina del nuovo CT). Prosegue a fatica Fognini, in una gara che sulla carta sembrava più semplice. Quadarella ok sui 1500 sl, bene la pugile Irma Testa che prosegue con successo il suo cammino olimpico. Domani, però, l'inno voglio che venga suonato 🇮🇹.