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I Robinson - Una Famiglia Spaziale

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    I Robinson - Una Famiglia Spaziale
    Mercoledì 6 Giu 2007, 14:56:39
    Ho trovato un OTTIMO motivo per non andare a vederlo: Carlo Conti e Tiberio Timperi sono due doppiatori del nuovo film Disney.

    Se continuano così con me hanno chiuso!

    :)

    Ciao.
    « Ultima modifica: Domenica 10 Giu 2007, 18:38:59 da Grrodon »
    "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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      Re: I Robinson
      Risposta #1: Mercoledì 6 Giu 2007, 15:11:59
      Ho trovato un OTTIMO motivo per non andare a vederlo: Carlo Conti e Tiberio Timperi sono due doppiatori del nuovo film Disney.
      Lui tra l'altro deve ancora farsi perdonare da noi disneyofili (anche se fondamentalmente la colpa è da attribuirsi agli autori del programma)...

      Lol, inoltre, per questa occasione, è stato scelto tramite casting un baby doppiatore in erba, che avrà l'onore di sentire la sua voce al cinema... vi ricorda qualcosa?  :P

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        Re: I Robinson
        Risposta #2: Mercoledì 6 Giu 2007, 19:01:22
        Ricorderei che il miglior doppiaggio disneyano dell'ultimo decennio l'ha fatto Giancarlo Magalli...

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          Re: I Robinson
          Risposta #3: Mercoledì 6 Giu 2007, 20:52:19
          Ricorderei che il miglior doppiaggio disneyano dell'ultimo decennio l'ha fatto Giancarlo Magalli...

          Il miglior doppiatore Disney degli ultimi 10 anni é Eros Pagni, Frollo.

          Su questo non discuto. :)

          E poi... Grro'.... Carlo Conti e Tiberio Timperi. Magalli, per quanto insopportabile e spocchioso (questo io ne evinco quando lo vedo in tv) ha dignita' da vendere e regalare in confronto a quei due....

          Ciao.
          "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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            Re: I Robinson
            Risposta #4: Mercoledì 6 Giu 2007, 21:16:36
            Bah, saranno personaggiazzi minori. Non che approvi la tendenza ma non mi precludo un classico disney così. Magalli poi ha dimostrato una classe e una personalità da far invidia a Danny DeVito.
            « Ultima modifica: Mercoledì 6 Giu 2007, 21:17:16 da Grrodon »

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              Re: I Robinson
              Risposta #5: Mercoledì 6 Giu 2007, 21:21:22
              Ma guardarvelo in originale? A me viene l'orticaria solo a sentir nominare la parola "doppiatori", figuriamoci poi i "doppiatori VIP" (brrrrr).
              Sprea
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                Re: I Robinson
                Risposta #6: Mercoledì 6 Giu 2007, 22:26:19
                Ricorderei che il miglior doppiaggio disneyano dell'ultimo decennio l'ha fatto Giancarlo Magalli...


                E chi (o cosa) doppiava?
                I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                  Re: I Robinson
                  Risposta #7: Mercoledì 6 Giu 2007, 22:30:44
                  Phil ne "Hercules"

                  "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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                    Re: I Robinson
                    Risposta #8: Giovedì 7 Giu 2007, 09:26:22
                    Da quanto letto ieri su Epolis, oltre a Conti e Timperi (che, a domanda precisa riguardo alla questione doppiatori vip hanno risposto in coro "Ci sono attori che fanno i presentatori, perchè non possono esserci presentatori che fanno gli attori e per estensione anche i doppiatori?") tra i doppiatori del film c'è anche Giovanni "Colla vinilica" Muciaccia, ed una particina ce l'ha pure Serse Cosmi, attuale allenatore del Brescia. Da Adnkronos.it:

                    Citazione
                    Mancava solo Grufolo (il piccolo Edoardo Miriantini scelto dopo un casting pubblico), oggi, tra i doppiatori eccellenti del nuovo cartoon Disney, ''I Robinson - Una famiglia spaziale'' di Stephen Anderson, nelle sale da venerdi' 8 giugno. Tutti, o quasi, provenienti dal mondo dello spettacolo, ognuno a dir poco onorato per esser stato coinvolto nel progetto.
                    Dai presentatori tv Tiberio Timperi, Carlo Conti e Giovanni Muciaccia (che i bambini conosceranno bene per la trasmissione "Art Attack"), fino al "professionista" Francesco Venditti, doppiatore da tempo oltre che attore, e alla guest star Serse Cosmi, gia' allenatore di Perugia, Udinese, Genoa e ora Brescia, naturalmente impegnato a dare voce al massiccio Coach del piccolo Lewis: "Sono stato contattato dalla Disney, racconta Cosmi, e ho accettato l'invito con molta curiosita'. Era il periodo in cui non allenavo, ma l'avrei fatto comunque: e' stata un'esperienza che mi ha divertito moltissimo, anche se piu' difficoltosa del previsto. Ho capito che per dare anima al personaggio non bastava solamente parlare, ma in qualche modo provare a muoversi come lui. E per uno come me, abituato a non stare fermo un secondo a bordo campo, e' stata davvero una piacevole sorpresa.".
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                    HDL in D 2003-081

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                      Re: I Robinson
                      Risposta #9: Giovedì 7 Giu 2007, 09:44:27
                      "Ci sono attori che fanno i presentatori, perchè non possono esserci presentatori che fanno gli attori e per estensione anche i doppiatori?")

                      Il principale attore che fa il presentatore che mi viene in mente è quello di Affari Tuoi... ed è DI GRAN LUNGA il miglior presentatore che ci sia (forse l'unico a cui non sputerei in faccia a parte Gerry Scotti e il vecchio Mike). Probabilmente se ne rendono conto e gli brucia.
                      Sprea
                      [Scarpa] [Doctor Who] [Old Bricks]
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                        Re: I Robinson
                        Risposta #10: Giovedì 7 Giu 2007, 09:49:03
                        A difesa(?) di Timperi, posso dire che qualche expocartoon fa lo vidi contrattare con un venditore per l'acquisto di una prima edizione del terzo manuale (o forse era il primo?) delle giovani marmotte.....

                          - Paolo

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                          Re: I Robinson
                          Risposta #11: Sabato 9 Giu 2007, 01:49:04
                          Filate a vederlo invece di parlare di doppiaggi.
                          Che voi un Grrodon incazzato lo dovete ancora vedere.

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                            Re: I Robinson
                            Risposta #12: Domenica 10 Giu 2007, 18:38:03

                            Quando un film non è il suo trailer. Atto ennesimo. Eh già, proprio così. Il 46° Classico d'Animazione Disney, rimarrà nella storia del cinema come uno dei cartoni animati più rimaneggiati di sempre. Messo in lavorazione quando la bufera eisneriana non aveva ancora colpito a morte la Disney Feature Animation privandola di ciò che sapeva fare meglio, dovette, come del resto il suo tartassatissimo predecessore, riciclare sè stesso trasponendosi nel ben più modaiolo 3d. I risultati però non erano dei più incoraggianti, e sin dalle prime immagini si notava quanto A Day With Wilbur Robinson (questo il titolo di lavorazione, direttamente dalla copertina del libro che l'ha ispirato) soffrisse degli stessi identici problemi che avevano afflitto il povero Chicken Little. L'ibridismo di un prodotto che si situa perfettamente a metà tra trendenza umoristico-trandaiola e buoni sentimenti, finendo per non accontentare appieno nessuno, traspariva fin troppo bene dalle prime immagini del battage pubblicitario. E sicuramente è questo il motivo per cui il trailer de I Robinson a differenza dei vari Pirati 3 e Ratatouille, lasciava freddini un po' tutti a prescindere dal tipo di pubblico. Del resto cosa ci si poteva aspettare da un film dalla grafica povera, con un cattivo identico a Dastardly, comprimari copiati maldestramente da Gli Incredibili, gommosità imperante e discutibili battute su cerotti alla caffeina? Mediocrità in tutti i campi, un film appena decente, e sicuramente trascurabile.
                            Tutto questo fino all'arrivo di un mago buono di nome John Lasseter che, conscio di dover risollevare la baracca in qualche modo, ha interrotto i lavori, preso all'ultimo momento il povero lungometraggio sofferente, e l'ha spedito in quel di Emeryville agli studi Pixar a fare una bella cura ricostituente a base di trama, sentimento ed emozioni. E il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è ciò che nessuno si aspettava: un BEL film, degno del titolo di Classico, che a questo punto non c'è più motivo di negargli, e sicuramente uno di quei film che ti fanno uscire dal cinema con un sorriso a trentadue denti e una lacrimuccia a rigare il volto.
                            Le spiritosaggini viste nel trailer ci sono, va detto. Ma appunto, non occupano l'intero film, bensì un nucleo di una manciata di minuti in cui appunto Lewis, un orfanello arrivato inaspettatamente nel futuro per ragioni conosciute solo al misterioso Wilbur, fa la conoscenza dei membri della famiglia Robinson. Dopo un inizio molto promettente e se vogliamo piuttosto drammatico, il film si prende il suo quarto d'ora di relax, a base di gag folli, che potrebbero risultare sgangherate e di conseguenza indigeste ai più. Ma questa parentesi, molto probabilmente retaggio della stesura pre-lasseter, è presto dimenticata quando gli ingranaggi della trama si rimettono in moto per un terzo atto veramente eccellente, ben calibrato e con la giusta dose di colpi di scena ed emozioni. Niente di trascendentale ovviamente per chiunque abbia una buona infarinatura di viaggi e paradossi temporali (Pk docet in tal senso), ma si rimane favorevolmente impressionati dalla naturalezza e l'intelligenza con cui questi temi vengono per la prima volta trattati in un film d'animazione destinato ad un largo pubblico. Questo perchè solo in un secondo momento ci si rende conto di quanto la trama sia in realtà complessa anche se lì per lì tutto sembra fluire chiaro, scorrevole e intuitivo. Ed è questo uno dei più grandi meriti di questo film: l'essere riusciti a trattare in maniera assolutamente Classica uno dei temi più "di genere" di sempre.
                            Passando alla grafica, forse a causa delle insolitissime modalità di visione del lungometraggio, forse a causa dei contenuti del film che stavolta spostano l'attenzione su ben altre cose, fattostà che si notano progressi evidenti rispetto a Chicken Little. Siamo sempre su un gradino più basso rispetto alla Pixar, certo, e del resto il suo essere stato pensato originariamente in 2d da artisti della matita, non giova alla resa finale di personaggi come lo stesso Lewis, o il bizzarro nonnetto che indossa i vestiti al contrario. D'altra parte ci sono invece personaggi assai ben riusciti come lo spettacolare Uomo con la Bombetta, il T-Rex (fortemente voluto da Lasseter) o le irresistibili e disneyanissime ranocchie canterine, protagoniste anche di un disclaimer cinematografico realizzato a parte, in cui si raccomanda di non disturbare in sala.
                            E poi veniamo alla colonna sonora, che è opera del veterano Danny Elfman che in Disney già aveva composto la colonna sonora di Nightmare Before Christmas (e che a proposito di futuro e famiglie è anche compositore dei rispettivi temi dei Simpson e Futurama). L'ottimo lavoro di Elfman alle strumentali si fa sentire soprattutto con The Future Has Arrived, ascoltabile in versione strumentale durante l'arrivo di Lewis nel futuro e con parole durante i credits. Oltre a questo pezzo, sono presenti due brani jazz eseguiti dalle ranocchie, Where Is Your Heart At? e Give Me The Simple Life e due canzoni a inizio e fine film che iscrivono il lungometraggio nella tradizione: il cantilenante Another Believer e Little Wonders. Nei credits è presente infine The Motion Waltz (Emotional Commotion).
                            Non si parla ancora di Capolavoro, eh, ma la strada imboccata è senza dubbio quella di una grande rinascita e se non la prossima volta, già fra due annetti si dovrebbero iniziare a vedere su larga scala i benefici di questo new deal lasseteriano. In piccola scala però li possiamo vedere già oggi, tanto per cominciare dalla scelta di abbinare al lungometraggio un cortometraggio Disney degli anni d'oro, per testare il pubblico in preparazione al nuovo programma di produzione cortometraggi che sarà inaugurato da How To Hook Up Your Home Theatre. Ma non è finita qui, visto che la scelta più importante è stata quella di girare il film con la nuovissima e avveniristica tecnica tridimensionale sperimentata in America con Chicken Little e con la riedizione di Nightmare Before Christmas. Solo con I Robinson tutto questo è sbarcato in Italia, e per la precisione finora solo nel multisala Cinecity di Limena in provincia di Padova, che ha avuto la bella idea di tagliare il corto scelto per la proiezione 3d e cioè Working For Peanuts (1953). Tutte le altre sale della penisola si sono dovute accontentare della versione standard del lungometraggio, non dimenticandosi però di proiettare il corto scelto da Lasseter per la proiezione regolare e cioè l'irresistibilissimo Boat Builders (1938). Ma assicuro che venire a Padova per vederlo può anche valere la pena, e per quanto si possano biasimare gli occhialini per via della montatura troppo pesante, non si può non rimanere favorevolmente impressionati vedendo il pubblico strillare per paura di essere colpito da una macchia di sugo che Lewis fa volare verso la telecamera o a causa di una zoomata improvvisa sul viso dell'Uomo con la Bombetta, un villain dal grande carisma, con un mento che "buca" lo schermo.

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                              Re: I Robinson
                              Risposta #13: Domenica 10 Giu 2007, 18:38:30
                              L'idea di Lasseter è quella di ricongiungersi con una tradizione che la gente sta iniziando a dimenticare, e il modo migliore di farlo è quella di continuare ad onorare la figura di Walt Disney omaggiandolo dove possibile. In quest'ottica questo Meet the Robinson entra a far parte della serie di film ispirati alle attrazioni di Disneyland, di cui fa parte anche la trilogia di Pirati dei Caraibi. Per la precisione si parla di Tomorrowland, l'area di Disneyland dedicata al progresso che negli ultimi anni di vita di Walt era diventata il suo chiodo fisso. E il suo motto, il Keep Moving Forward, è ben presente in questo film, che non perde occasione di ricordarlo allo spettatore, incoraggiandolo a fallire se necessario pur di portare avanti i propri progetti. E il senso di tutto è ben manifesto nello splendido finale del film, capace di dare un senso preciso a quanto visto fino a quel momento, lasciando piacevolmente sorpreso e a bocca aperta lo spettatore. E con questo commovente congedo la Disney si scusa implicitamente per alcune sue recenti scelte, invitando il pubblico a perdonare e guardare oltre. E riuscire a dare un simile messaggio riuscendo nel contempo ad onorare la tradizione non è cosa da tutti. Grazie Walt, e grazie John e mi raccomando, Keep Moving Forward.

                              da La Tana del Sollazzo
                              « Ultima modifica: Domenica 10 Giu 2007, 18:42:30 da Grrodon »

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                                Re: I Robinson - Una Famiglia Spaziale
                                Risposta #14: Martedì 19 Giu 2007, 02:51:00
                                Sarà la prima vera domenica estiva, sarà l'afosa giornata palermitana opprimente, ma anche nel mio caso, in sala di proiezione, non era difficile sentire l'eco dopo un bisbiglio, dato che i seggiolini occupati si contavano a vista d'occhio (situazione che cmq prediligo,visto che non sopporto le solite ODIOSE risatine che spesso e volentieri coprono l'audio del film)...
                                Ottima la scelta del corto Boat Builders, cartoon del '38 ancora capace di garantire risate come alla prima messa in onda (ovviamente mi riferisco alla reazione media della sala... sono stato piacevolmente sorpreso dalle risate del pubblico più adulto, smaliziato e abituato a sorridere dopo un peto di un tenero animaletto). L'ultimo corto cinematografico visto prima di questo, risale forse ai tempi de Il Re Leone (un How To), ed è inutile dire che mi auguro proseguino su questa strada (ri)intrapresa dai vertici di casa Disney. Spettacolosi loghi a parte (ogni volta che sento il fischiettio di Steamboat Willie mi viene la pella d'oca, e non è un esagerazione) il film inizia benone, narrandoci passo per passo l'evolversi dello spiccato interesse del piccolo Lewis verso la scienza, che a sua volta lo porta a cercare di scoprire la verità sul suo passato. Com'e' tipico di casa Disney, la qualità grafica è lasciata al minimo indispensabile, preferendo la caratterizzazione dei bizzarri personaggi che fanno da contorno alla trama (ma non solo: l'uomo con la bombetta, ad esempio, oltre a dei "bellissimi" primi piani a 74 denti, ci offre delle movenze particolarissime). Per come sono stati gestiti, i 15 minuti di ordinaria follia a cui assistiamo più o meno a metà film sembrano quasi voler dare un risvolto da commedia all'intera trama, ma è solo una parentesi apparentemente fuorviante... L'entrata in scena del T-Rex è letteralmente staripante: effetti sonori assordanti e un pizzico di humour la fanno da... padrone (il tormentone di "Padrone?" è lol). Lory15, l'atipico villain del film, si rivela essere l'ultimo di una serie di personaggi Disney capaci di esprimersi esclusivamente tramite la mimica e la gestualità dei movimenti (il suo "antenato" più famoso è forse il tappeto di Aladdin), cartelli alla Wile Coyote a parte (una sua scena lol è quella del fallito suggerimento a "bombet man", quando nel tentativo di cercare la scritta giusta, visualizza in sequenza, uno dopo l'altro, una serie di messaggi mostrati precedentemente (espediente utilizzato anche da Casty nella città taciturna).

                                Ma è nella parte finale che il film da il meglio di se, l'ultima mezz'ora per l'appunto, in cui la trama si fa da lineare qual'era a interessante e ben congeniata. Graficamente non eccelso (rispetto ai suoi illustri predecessori, perchè in realtà c'è da essere soddisfatti per il risultato finale di un film rivoltato come un calzino in corso d'opera), colori un po troppo insipidi, si allontana dal target delle ultime produzioni d'animazione, nelle quali abbondano le gag e le situazioni piu "adulte" per attrare anche il pubblico dei genitori. I Robinson invece è sicuramente pensato e realizzato quasi unicamente per i piu' piccoli (il buonismo finale ne è la prova), anche se alla fine ricorda i vecchi cartoni disney (quanto a contenuti e storia) che erano prima di tutto favole, e non altro, e che tanto piacevano ai grandi. Ho apprezzato anche i brani musicali, abbastanza godibili, e come sono stati "dosati" nel corso della vicenda, cioè all'inizio e alla fine, senza inutili divagazioni a centro film, e dandogli quindi la giusta importanza, ottimo.

                                Capitolo doppiaggio: nel complesso è andata bene (tenerissimo e sorprendente il baby-doppiatore scelto tramite casting), tranne Cosmi e Muciaccia gli altri si sono fatti notare poco (e quando succede così è un bene), mi aspettavo di peggio, sinceramente. Belle le citazioni che nel corso della storia ci vengono prominate (gli zombie che attaccano la macchina, la bombetta molto kubrickiana ma anche la stessa teiera Mrs Brick, direttamente da La Bella e la Bestia, che è presente in versione "scultura arborea" nel giardino dei Robinson). Da appassionato di Ritorno al futuro quale sono, non ho potuto non notare un sottile riferimento al film, soprattutto nella parte finale del ricongiungimento di Lewis con la famiglia, nonchè nei vari paradossi, stupendi (uno su tutti Lewis che bussa alla porta a inzio film per consegnare se stesso all'orfanotrofio). A tal proposito, un consiglio: riguardatelo almeno un'altra volta, ci sono tante le finezze che meritano di essere godute appieno. Toccante la citazione di Walt, e il suo messaggio di fondo; il bene e il male hanno confini ben tracciati e tutto può essere affrontato e risolto a condizione di non perdere lo smalto dell'entusiasmo che è in noi. In conclusione, un film da far vedere ai piccoli ma che interesserà anche i piu grandi; non un capolavoro, ma il preludio ad una prossima rinascita di mamma Disney. Basti pensare che mia sorella 16enne, pur non essendo espertissima in materia, all'uscita dal cinema ha esclamato: "la Disney è tornata!" (parole sue).

                                 

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