Il mio giudizio su questa serie è: leggibile.
Se capita sull'albo settimanale si può leggere, ma non vedo la necessità di ristampe o riproposizioni in altro formato.
Personalmente non mi ha mai preso, anche perché - e so che sto dicendo un'eresia - io non sopporto i popoli inventati e le terre immaginarie.
Questo nonostante io sia un amante del fantasy, sia come genere letterario libresco sia quando lo trovo sulle pagine di "Topolino" : come tutti ho amato la Saga della Spada di Ghiaccio e adoro Wizards of Mickey.
Ma ad esempio le classiche storie di Zio Paperone che va a caccia di qualche tesoro e trova il popolo strano su un'isola o su un altopiano dimenticato non mi sono mai piaciute.
Trovo che le Tops Stories, per quanto scritte bene e avvincenti, diano un'immagine falsa del mondo.
Lo stesso penso del ciclo di storie con protagonista Eufrasia Tost, nel quale ci hanno infilato in mezzo Atlantide.
Voi mi direte "Allora perché leggi storie ambientate in un mondo di paperi e topi parlanti, che abitano città inesistenti in uno Stato inesistente?"
Perché nel complesso scatta quella famosa illusione nota come Sospensione dell'Incredulità, che ti porta ad accettare cose apparentemente assurde.
Ma nel caso delle Tops Stories e delle altre storie che ho citato, questa illusione cade.
Secondo me inoltre, e qui parla lo storico, "Topolino" dovrebbe stare più attento quando mette in scena la Storia con la S maiuscola.
A fronte di bellissimi cicli come l'ormai iconica "Macchina del Tempo", ma penso anche a "C'era una volta in America...", "La Storia vista da Topolino" o la recente saga di Cornelius Coot
ci ritroviamo a volte appunto con Atlantide, popoli sotterranei, santoni arroccati su inaccessibili (ma non per PDP) montagne...
Ricordate che la famigerata frase "Ma dove l'hai letto, su Topolino?" è un'arma a doppio taglio.