Un Topolino che, lato storie, mi ha soddisfatto in tutte le sue componenti e sono contento di poterlo affermare visto e considerato che il numero della scorsa settimana non mi ha esaltato.
Le prime due parti della
Paperiliade mi sono piaciute molto perché non ho mai trovato un momento di stanca durante la lettura e questa per me è stata divertente e frizzante.
Certo, ci sono parecchi anacronismi come nella precedente Topodissea dello stesso Gagnor e concettualmente preferisco in genere un tipo diverso di umorismo però devo dire che in questo caso mi hanno strappato dei bei sorrisi ed anche qualche sana risata.
Queste 40 tavole che costituiscono il primo libro della "Paperiliade" mi sono passate via in modo scorrevole e leggero, puntellato da situazioni e battute che ho trovato simpatiche e che mi hanno restituito dei bei momenti di allegria e spensieratezza.
Ottimo come sempre Alessandro Perina ai disegni, tanto nel raffigurare i Paperi quanto i Topi e di lui ho apprezzato particolarmente le due splash-pages che mostrano rispettivamente la presentazione dei personaggi coinvolti all'interno della storia e poi la battaglia tumultuosa e confusa tra i Paperi Greci e i Topi Troiani.
A seguire la seconda ed ultima puntata di
Gastone, lo sfortunato - storia che segna il debutto dei fratelli Mammucari alla sceneggiatura Disney.
La prima parte non mi aveva entusiasmato chissà quanto perché mi aveva dato la netta impressione che si svolgesse in modo troppo veloce ed affrettato.
Invece, questa seconda parte mi ha convinto (e coinvolto) decisamente di più.
Mi è piaciuto in particolare il focus sul rapporto tra Amelia e Gennarino, protagonista più di quanto mi aspettassi prima di approcciarmi a questo secondo tempo della storia.
Ho trovato poi particolarmente affascinante lo stravolgimento nel carattere di Amelia con un piglio particolarmente oscuro e "nero" nell'umore (e non più solo nell'abbigliamento!
) non appena assapora denaro, fortuna e ricchezze varie dimostrando la sua incapacità a saperle gestire senza ritrovarsi completamente isolata da amicizie ed affetti.
Così come ho trovato interessante la scelta di muovere insieme, dalla stessa parte, i due cugini che più diversi non si può - Paperino e Gastone - che, per una volta, saranno stranamente complici l'uno dell'altro e pronti a dividersi gioie e soprattutto dolori.
Insomma, una seconda parte che mi ha coinvolto molto più della prima e che mi lascia con un bel ricordo della storia e del debutto di questi due fratelli sceneggiatori nel mondo del Fumetto Disney.
Molto, molto simpatica la storia di Rudy Salvagnini con il trio di protagonisti formato da Topolino, Pippo e Orazio.
La storia si svolge in poche pagine ma è stata una ottima lettura, fresca, guizzante e con un Pippo mattatore della scena con la sua logica inoppugnabile!
In questo numero esordisce poi un nuovo autore che, come sua prima prova pubblicata sul settimanale, ha a che fare con il numero due della finanza paperopolese.
La storia in questione -
Rockerduck e la bombetta prediletta - non sarà certo ricordata come qualcosa di chissà quanto impattante o memorabile ma è stata per me una lettura molto gradevole e simpatica.
Una trama leggera ma con un buono spunto di base sull'affetto che il "pivello" dimostra per una sua bombetta in particolare e con un interessante ed originale confronto tra lo stesso Rockerduck e il buzzurro Truz.
Graziosi i disegni di Held anche se in qualche espressione facciale (vedi il Lusky della prima tavola) non mi hanno convinto al massimo.
Chiude l'albo il "riassuntone" di Foglie Rosse ad opera di Claudio Sciarrone, un sunto di quanto avvenuto nella prima stagione della serie e nel suo Interludio pubblicato lo scorso anno che se da un lato non mi ha aggiunto nulla di nuovo a quanto sapessi già, dall'altro mi lascia curioso per l'esordio della seconda stagione del ciclo.
Spero che sia il preludio ad una saga intrigante ed interessante come mi auguro che sia, sul solco della prima serie (e per me ottima) di
Foglie Rosse che esordì sulle pagine del Topo nell'Autunno 2019.