Il numero di questo mese l'ho trovato gradevole e ben riuscito.
Carina la storia di apertura con Topolino ed Eta Beta e, nonostante presenti una trama abbastanza lineare, si è rivelata, per me, una lettura piacevole e simpatica.
Dal punto di vista grafico poi, la storia è impreziosita dai disegni sublimi di Cavazzano, il quale riesce a donare ai personaggi un'espressività e un realismo che risaltano agli occhi e che contribuiscono a rendere la lettura della storia ancora più gustosa.
Dopo una divertente breve con protagonista Paperina, il sommario presenta un'ottima storia di Cimino.
Zio Paperone e le trombe di Eustachio si rivela, infatti, una bella storia d'avventura, nella quale il tesoro è rappresentato da una perla di grande valore e che si pensa sia stata nascosta all'interno di una delle trombe che riecheggiano nel titolo.
Mi ha divertito, in particolare, la scena ambientata nell' "isola dei grossi tamburi" dove Paperino, nel cuore della notte, cerca la mappa del tesoro con il corpo letteralmente riverso all'interno di uno dei tromboni e, starnutendo, non solo finisce per suonare lo strumento ma causa anche il risveglio dell'intera città, provocando la rabbia dei paesani.
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Ho trovato poi molto piacevole e significativo il momento in cui un risoluto Paperino prende in mano le redini di una situazione che potrebbe diventare spinosa e che riesce a gestire con carattere fermo e deciso, privilegiando la sicurezza della propria famiglia ad ogni altra possibile decisione.
Simpatiche le storie successive, le quali presentano, da un lato, l'ennesimo tentativo da parte di Nocciola (questa volta aiutata da Minni) di convincere Pippo del fatto di essere una strega e, dall'altro, una gradevole commedia che vede protagonisti i personaggi di Sgrizzo e Andy Ascott e che mostra come i personaggi possano cambiare atteggiamento in base all'abito da loro indossato.
L'albo offre poi una Sezione Superstar dove spiccano "Topolino e il boscaiolo" e la stupenda "Paperino e il Conte di Montecristo".
La prima non l'avevo mai letta e, secondo me, si tratta di una storia molto intrigante e che ci mostra un Gambadilegno determinato ad attentare alla vita di Topolino, cercando in tutti i modi di fargli del male per avere campo libero nei suoi sporchi affari.
Non mancano comunque le situazioni umoristiche.
La storia presenta infatti delle scene comiche che mi hanno strappato diversi sorrisi, come la sequenza in cui Topolino viene raggirato da un piccolo ma furbo indiano o la vignetta in cui vediamo "Piccola Stella" travestita da Sherlock Holmes, con tanto di cappello da detective e pipa in bocca, pronta per aiutare Topolino nelle indagini.
Queste scene, a mio avviso, contribuiscono a stemperare l'atmosfera di tensione e di preoccupazione per la sorte di Clarabella e che si respira per tutto l'arco narrativo della storia.
Per quanto riguarda invece
Paperino e il Conte di Montecristo, io penso davvero che questa sia una delle mie storie preferite con protagonista il personaggio di Paperino tra quelle che ho avuto modo di leggere nella mia esperienza di appassionato Disney.
È sempre bello assistere e quasi "partecipare" al suo pieno riscatto sociale dopo essere stato vittima di un bieco sopruso organizzato ad arte dal cugino Gastone e dallo Zio Paperone.
E che soddisfazione vedere Paperino sottrarre i nipotini dallo sfruttamento di un oste senza scrupoli, riservando lui il giusto trattamento che meritava!
Penso poi che il finale di questa storia sia veramente memorabile e bellissimo, con un Paperino
povero e sfortunato che riposa nella sua modesta casetta, mentre un miliardario e uno strafortunato di nostra conoscenza non riposano.
In conclusione, posso dire che questo albo si è rivelato, per me, una lettura piacevole e interessante, con una selezione di storie che spazia dagli anni '50 ai primi 2000 e che, pertanto, risulta essere variegata e ben strutturata.