In realtà l'unico costo aggiuntivo da pubblicazione di determinate storie (quelle che avevano originariamente l'alternanza colore b/n) è relativo alla ricolorazione, che comunque continua ad essere fatta (in genere, non tutte le storie ospitate nella sezione Superstar sono disponibili in versioni già colorate in passato). Un costo aggiunto, questo, dal passaggio alla nuova serie rispetto alla vecchia, che credo fosse abbastanza in crisi e si desiderasse rilanciarla, rendendola più moderna e appariscente (il prezzo è maggiore, 4,90 contro 4,00, e le pagine sono leggermente meno, ma il formato è più grande e la carta ben più pregiata). Non credo quindi si tratti di una questione di costi ma di contenuti, ai quali non appare esserci una attenzione costante. In generale, comunque, mi sembra che ci si rivolga più ad un pubblico più ampio, generalista e poco "navigato" che non esperto e di nicchia: diversamente, non si spiegherebbe la ristampa dei classici di Scarpa nella sezione Superstar, a discapito di storie irristampate (o ristampate solo negli Albi della Rosa) degli anni '50 (fra cui alcune con contenuti poco ortodossi di Martina e Perego che forse non vedremo mai ripubblicate) il cui recupero è un po' calato rispetto alla vecchia serie. Sulle vendite attuali, non ho dati certi ma sembra essere una testata abbastanza diffusa nelle edicole. Questo mi fa ben sperare, perché una eventuale chiusura costituirebbe una grossa perdita.
Premetto che ancora meno di te conosco dati relativi alle vendite di questa testata come delle altre del resto e, riconfermo che pure per me la chiusura dei Grandi Classici sarebbe una grossa e grave perdita perché, alla fin fine, il mio intervento è proprio dovuto a questa mia preoccupazione. Quello che vorrei da parte dell'editore è sostanzialmente che mi dia il più possibile un unico motivo per comprali. Motivo che è appunto la ristampa di una storia, almeno per ogni numero, che non è stata più riproposta da un'infinità di tempo e la cui reperibilità, semmai fosse possibile, comporterebbe una spesa veramente consistente.
Finita la premessa però, permettimi di avanzare alcuni dubbi circa il merito delle cose che tu sostieni, dubbi che non hanno il fine di contraddirti ma che, in quanto tali, aleggiano nel mio pensiero.
Se lo scopo dell'editore fosse stato quello unicamente di rilanciare la testata, dandogli un formato più grande ed elegante, colorando le storie che alternavano pagine a colori a pagine in bianco e nero, il tutto a discapito di meno pagine complessive ed un aumento di 90 centesimi, non vedo per quale motivo bisognasse praticamente stravolgere la parte Superstar, dove erano proposte unicamente storie del tipo da me suddetto e dove un lettore come il sottoscritto trovava sempre e comunque una motivazione per spendere quei soldi.
Dal mio punto di vista la realtà è invece che, forse perché sono anche finite le storie che si ritengono sufficientemente ortodosse da poter ristampare e a fronte di un'esigenza di contenimento dei costi, si è fatta una scelta di rinnovamento, non so se sufficientemente scaltra o meno.
Ora Max, perché mi permetto di insistere sul fatto che i costi alla fine diminuiscono: perché l'unica operazione reale che porta ad un aumento dei costi è l'ingrandimento del formato e la carta più pregevole. Poi ce ne sarebbe una seconda e cioè la colorazione ma, se ci si fa caso, vengono riproposte - a parte pochissime eccezioni, in realtà forse una sola - tutte storie che erano già state colorate nelle altre ristampe o storie provenienti dall'America che erano già tutte colorate: era in Italia che venivano proposte allora in alternanza, colori e bianco e nero per un motivo di contenimento di costi in quel periodo. Motivo che venne a decadere nel 1961, quando le vendite di Topolino si erano ormai consolidate in maniera strutturale e ampia.
Va da sé che in questa maniera, le storie italiane che non sono state più riproposte di quel periodo, vuoi perché non ritenute ortodosse ai giorni nostri, vuoi perché la loro colorazione costa troppo, difficilmente le rivedremo riproposte nei Grandi Classici.
Tutte gli altri cambiamenti, foliazione minore e contemporaneo aumento del prezzo vengono a confermare che l'editore ha fatto una scelta di contenimento di costi.
Poi, attendo molto volentieri smentite e spiegazioni su questo argomento ma, i fatti mi sembrano fare pendere la bilancia da quella parte.