@doppiosegreto:
Certamente ognuno può avere le sue preferenze, chi ama le storie con i personaggi di Biancaneve successive alla fiaba e chi le trova perfino insensate, questo ovviamente vale per tutti i generi di storie ed è giusto e normale che una testata come I Grandi Classici offra una panoramica ampia del materiale a fumetti Disney uscito nei vari decenni (anche le brevi straniere osteggiare da qualcuno) in modo da accontentare anche un pubblico il più vasto possibile.
In realtà Max, io non ho alcun problema a sottoscrivere quello che tu affermi anzi, dirò di più: è proprio quello che io vorrei dai Grandi Classici e cioè che riuscissero veramente ad arrivare al più vasto pubblico di lettori potenziali di questo genere.
Quando un numero - e a questo punto purtroppo sono tanti - non riesce ad accontentare tanti lettori - al netto delle loro divergenti esigenze - vuol dire che la testata ha fallito il suo compito. Questo è il problema.
Io non pretendo un Grande Classico a mia misura anche perché, l'ho già scritto tante volte e lo riscrivo: quei 4.50 euro mensili io sono felice di spenderli a patto che ci sia anche una sola "piccola" storia che desti il mio interesse e, quel che proprio mi fa arrabbiare, - si fa così per dire - è il fatto che, a parte un'eccezione, da mesi questo non accade.
Per intenderci: cosa vorrei io dai Grandi Classici?
Vorrei almeno una "piccola" storia, preferibilmente del Topo, che non è stata ristampata dalla prima volta o, al massimo è stata ristampata in tempi remoti e che io non ho più o addirittura, non ho mai letto.
Ecco, fermo restando che mi riserverei un giudizio generale più approfondito sull'insieme, questo sarebbe già sufficiente per far sì che io lo compri.
Ora, io non ho nulla contro i lettori che vogliono Biancaneve, Lillo, Cip e Ciop ... hanno anche loro il sacrosanto diritto di avere quelle storie. Il problema non è questo. E' riuscire a soppesare il più possibile tutte le varie esigenze e dare una risposta adeguata.
Detto ciò io rimango un attimo perplesso - per non dire di più - quando leggo affermazioni tipo quelle di Gus Goose che trova essere "
normale" che storie di Scarpa siano solo alla quinta ristampa, se non di più.
Perché rimango perplesso?
Perché mi domando: Gus Goose parla in questa maniera perché nonostante le varie ristampe lui questa storia non ce l'ha o perché ritiene "
normale" spendere soldi per le stesse identiche storie?
Ora, fermo restando che ognuno i suoi soldi, li spende come crede meglio - ci mancherebbe che non fosse così - io mi auguro che sia la prima ipotesi a fargli scrivere quello che ha scritto; ma anche se così fosse, voglio fargli notare che reperire una storia di Scarpa - se non tutte quasi tutte - e facilissimo - visto le innumerevoli ristampe per l'appunto - mentre diventa quasi impossibile poter reperire tantissime e innumerevoli storie che non sono state ristampate da tanto tempo e, che non sono certo di Scarpa, - ma Martina sì, tanto per dirne uno assai importante e, senza questo voler però mettere nel cantone altri che non lo sono quanto lui e non solo italiani - ma, che almeno per leggere qualcosa di "inedito", varrebbe più la pena, secondo il mio punto di vista, non so se obiettivo o meno, spendere i soldi.
Sempre per essere più chiaro e onde evitare inutile polemiche però preciso di più: ristampate pure tutto lo Scarpa che volete anche se io ce l'ho abbondantemente tutto e non so che farmene più ... ma datemi un "
piccolissimo " appiglio per giustificare i 4.50 di spesa mensile nei Grandi Classici ... perché, alla fin fine, io vorrei veramente che i Grandi Classici
vivessero il più lungo tempo possibile.