Caravan # 4 – La storia di Carrie (Medda, Maresta)
Ormai è facile leggere quali sono le critiche a questo fumetto: la vicenda non viene portata avanti, non si approfondisce il mistero delle nuvole o dei militari, questi qui continuano ad andare avanti nella colonna di mezzi per la strade ma non si capisce niente.
Bene, per tutti questi sarà stata dura digerire un numero come questo:
La storia di Carrie infatti si basa solo ed esclusivamente su flashback visti nell’arco dell’oretta di sosta autorizzata. Effettivamente anch’io sono rimasto un po’ stupito del fatto che questa volta al contrario che negli scorsi numeri i militari non facessero capolino nemmeno una volta, e che nemmeno il mistero venisse menzionato più di tanto. Ma non ne faccio il metro di giudizio di questo numero, né della serie in generale. E’ ormai sempre più chiaro come per l’autore il mistero sia solo il motore dell’azione, un pretesto per raccontare di tantissimi tipi umani, e che se ne occuperà solo dalla seconda metà della miniserie. E come tale a me va benissimo, l’accetto, Medda ha ancora tantissimi numeri per darci spiegazioni, e poi può sempre essere che le vite di Stagger, Banks e Carrie non siano racconti fini a se stessi ma che servano a introdurci a capire e conoscere persone che saranno chiave per il proseguimento della storia.
Persone, sì, non personaggi, perché la scrittura di Medda li rende così vivi e reali che li sento come persone vere.
La storia di Carrie è il numero più commovente, finora. La storia prende avvio dallo svelamento di alcuni retroscena della vicenda narrata nel primo numero, quando cioè Adrian Richards ha cercato di vendicarsi di Massimo Donati. Viene fuori che Massimo sapeva che Adrian ce l’aveva con lui, e lo vediamo attraverso alcuni flashback, ma non aveva detto niente alla moglie Stephanie che infatti gli fa un cazziatone, rompendo la pace in famiglia.
Davide, facendo un giro, incontra Jolene, che decide di raccontargli della vita di sua madre Carrie. Apprendiamo quindi la tristissima storia di Carrie, di suo padre che da bravo poliziotto si è trasformato in ubriacone violento che picchiava la madre di Carrie. Poi la passione di Carrie per la musica nata dall’incontro con il vecchio signor Singer, che le ha insegnato a suonare la chitarra. E la ribellione di Carrie, che l’ha portata a incidere il suo primo disco. Una storia tristissima e toccante, che rende più profondo il personaggio di Carrie che finora era solo accennato.
A sorpresa, si scopre poi che Stephanie conosce Carrie perché l’aveva intervistata, una volta, e che Stephanie scriveva racconti in passato.
Oltre a questa grande coincidenza, e al fatto che ora il camper dei Donati viaggerà a fianco dell’auto di Carrie e Jolene, è bello notare come Davide apprenderà molto dal racconto di Jolene, e saprà applicarlo alla storia della sua famiglia, imparerà a ragionare in modo diverso rispetto alle persone a lui vicine, per esempio a considerare sua madre anche come una donna e a capire come in un matrimonio c'è sempre qualche prezzo da pagare.
La storia è appassionante, è semplicemente bella. Scoprire il passato di questo personaggio che personalmente non mi attirava troppo mi ha invece aperto nuovi orizzonti. Anche se alcune zone d’ombra restano nella vita e nella personalità della cantante, come il fatto che anche lei spesso si ubriachi per la depressione, dopo che ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire avere un genitore sbronzo (anche se lei non esplode in scatti d’ira, non picchia la figlia ma anzi è molto affettuosa con lei). Oppure chi sia un certo Jimmy, apparentemente ex-compagno di Carrie, che le appare in un sogno insieme al padre. Ma dalle parole di Medda sul suo blog si sa che nel numero 9 ci verrà raccontata la storia di Carrie con questo Jimmy.
La narrazione mi piace, mi è piaciuto l’inizio con la rottura tra i coniugi Donati e i retroscena su una storia che sembrava slegata dal resto mente forse può riservare sorprese. E mi è piaciuto il racconto incrociato su come Stephanie e Carrie si sono conosciute. Molto d’effetto.
Come specifica anche l’editoriale
Sulla Strada (che fornisce anche numerosi altri esempi nei vari ambiti dell’arte), in questo numero è la figura della donna quella che viene analizzata. Figlia, madre, semplicemente donna. Con le sue debolezze, frustrazioni, il suo sentire particolare, il suo tacere, il suo vivere, il suo caricarsi di responsabilità, i suoi sacrifici. Questo, in due modi e realtà diversi, in Carrie e questo nella madre di Davide, come lui stesso capisce alla fine.
Sarà che l’ho letta in un particolare momento di incomprensione con la mia ragazza, tutto questo carico di riflessioni sulla natura delle donne mi ha colpito a fondo, e mi ha commosso in più punti della narrazione. Medda si conferma abilissimo come narratore, quindi, anche se continuo a preferire il terzo numero come migliore per adesso, per via del thriller che c’è lì, oltre che per una storia altrettanto commovente che però è più immersa nel contesto attuale di esodo.
Noto che alcuni affermano che è banale il passato di Carrie: certo il capofamiglia che ubriaco picchia la moglie e la figlia non è una notizia difficile da trovare nelle cronache degli ultimi anni, ma questo vuol semplicemente dire che la storia è verosimile.
La copertina di questo numero è la migliore, finora (ma già il mese prossimo verrà scalzata)
I disegni di Werner Maresta mi hanno alquanto soddisfatto, più di quelli del numero precedente.
Insomma, rinnovo la fiducia nella serie, ho fede che la trama principale continuerà a svolgersi dandole il suo tempo e intanto mi godo numeri uno più godurioso dell’altro, perché sanno parlarmi della vita attraverso personaggi veri e reali.
Ah, due cose: nel suo
blog Medda ci fornisce la soundtrack ideale per questo numero, con la spiegazione di tutte le canzoni, i gruppi e gli artisti che vengono citati in questo # 4 da Carrie e dal suo maestro Singer. Molto interessante! E poi, il riassunto da una parte chiarisce l’interpretazione da dare all’intrigo sul rapimento della ragazza nello scorso numero, dall’altro con lo “spiegone” dettagliato si perde l’ambiguità che tanto aveva reso fenomenale il finale del #3. Comunque ci avevo azzeccato, direi!
Next,
Come i lupi, con la copertina migliore della serie e una storia che mi intriga assai!