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Volto Nascosto

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Jet_McQuack
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PolliceSu
    Re: Volto Nascosto
    Risposta #30: Lunedì 12 Nov 2007, 18:31:56
    Finito di leggere poco fa.
    Ottimo, più o meno come il primo. Manfredi da la riprova della sua grande abilità di sceneggiatore sia nei dialoghi (sempre interessanti e coinvolgenti) quanto nelle scene di azione (ritmate eccelentemente). Il personaggio di Matilde non mi ha colpito molto, anzi non ho ben capito che sfaccietatura vuole dargli Manfredi, spero di chiarirmi le idee nei prossimi numeri. Vittorio invece mi è piaciuto molto, ha il fascino immortale del personaggio sospeso tra bene e male, come si nota nelle scene dei briganti. Volto nascosto compare solo nelle ultimissime pagine, ma fa sempre la sua bella figura in una scena di chiusura molto suggestiva. Se queste due puntate, però, mi hanno dato l'idea di essere introduttive (e questa non è una cosa negativa) credo che dal prossimo numero si mettera immoto la vera storia.

    speriamo
    io non conosco bene Manfredi; vedo che voi ne parlate molto...
    a me è piaciuto il nuovo fumetto, certo un po' serio, ma niente da invidiare alle testate più famose della Bonelli (apparte la fama, si intende!)
    come da citazione anch'io non capisco il ruolo di Matilde e mi lascia perplesso il personaggio di Vittorio!!
    certo Ugo non potrà rimanere a lavorare per lui per tutte queste puntate!!!

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    Dippy Dawg
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      Re: Volto Nascosto
      Risposta #31: Martedì 13 Nov 2007, 12:25:28
      I primi due numeri mi sono piaciuti: sicuramente, è molto più interessante delle precedenti miniserie della Bonelli, soprattutto come ambientazione... e poi, finalmente, un fumetto ambientato in Italia! Vabbé, anche in Africa... però avere dei protagonisti che si chiamano Ugo, Vittorio, ecc. mi piace tantissimo!
      Io son nomato Pippo e son poeta
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      Guiderdone
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        Re: Volto Nascosto
        Risposta #32: Domenica 9 Dic 2007, 11:13:37
        Uscito il terzo episodio.
        Si intrecciano tre-quattro intrallazzi politico-amorosi: lo strano e incompiuto triangolo Ugo-Matilde-Vittorio, il conte Antonelli che a tutti sta antipatico ma che tutti fa litigare e rimane giocoforza un punto di riferimento, la guerra in Africa che rimane sullo sfondo ma influisce sulle vicende dei personaggi, più altri episodi importanti ma di portata minore. Gli intrecci possono apparire un po’ confusi, ma in fondo anche nella vita reale spesso è così.
        Secondo me ne esce una bella immagine dell’amicizia tra Ugo e Vittorio, nata nello scorso episodio e qui rinforzata nonostante i due siano in contrasto praticamente in tutte le occasioni, contrasto dovuto alla loro diversa indole. Matilde perde un po’ di ambiguità per il semplice fatto che si evidenzia la sua isteria, cosa che inizialmente mi aveva lasciato perplesso ma che alla fine mi porta a sperare in sviluppi non banali delle sue vicende, che già banali non sono state, fino a questo momento.
        I disegni sono di Alessandro Nespolino, nitidi e precisi come piacciono a me.

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        Guiderdone
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          Re: Volto Nascosto
          Risposta #33: Venerdì 11 Gen 2008, 18:59:31
          Il quarto albo è in edicola. Ad una veloce sfogliata mi sembra ambientato tutto in Africa ed inoltre credo che ci sia un bel po' di avventura (era ora, direi). Questo dovrebbe rendere appassionante l'episodio anche per me, che sono interessato di più alle ambientazioni romane.
          Ho intravisto alcune vignette con scene di massa (si dice così?) e di battaglia molto ben rappresentate.

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          Marci
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            Re: Volto Nascosto
            Risposta #34: Sabato 26 Dic 2009, 10:54:01
            Segnalo che da Gennaio uscirà il primo numero della "Raccolta Volto Nascosto" che, come da tradizione Bonelli, ristamperà due albi a numero (e suppongo uscirà ogni due mesi) per un totale di 7 numeri.
            Per tutti gli appasionati di miniserie che non hanno conosciuto Volto Nascosto nella prima edizione l'acquisto di questa ristampa è praticamente obbligatorio. Personalmente trovo che sia senza dubbio la migliore miniserie italiana, e probabilmente uno dei migliori fumetti usciti negli ultimi anni. Insomma acquisto vivamente consigliato.

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            Bramo
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              Re: Volto Nascosto
              Risposta #35: Lunedì 28 Giu 2010, 23:38:00
              A gennaio alla fine acquistai il primo volume della Raccolta Volto Nascosto, lo lessi, gradii tiepidamente e prestai a un mio amico lettore di fumetti, convinto che anche lui non sarebbe impazzito per questa serie, conoscendo un po’ i suoi gusti.
              Dopo qualche tempo mi riporta quell’albo insieme al secondo numero della Raccolta, proprio lui che spende con oculatezza per i fumetti! Allora rileggo i primi due numeri e già sono più convinto, seppur sempre con riserva... se il mio amico va avanti a seguire la Raccolta, andrò avanti anch'io a leggere la mini... intanto mi ha dato i soldi per comprargli il terzo e il quarto volume ;) segno che quindi è abbastanza interessato al proseguimento della serie.
              Nelle prossime considerazioni... spoiler!



              Volto Nascosto # 1 – I Predoni del Deserto (Manfredi/Pavlov)

              Siamo nel 1889. In questo primo episodio facciamo la conoscenza del romano Ugo Pastore, figlio e assistente del padre che lavora come commerciante. I due sono a Massaua, in Eritrea quando questa era una colonia italiana, e presto Ugo verrà coinvolto molto profondamente nelle vicende del luogo. Disgustato dal confronto tra lo sfarzo in cui vivono i generali italiani e la miseria del popolo di Massaua, Ugo alza la testa più volte, ma alla fine la sua figura sarà importante nello stilare il trattato di Uccialli con Menelik II, sovrano d’Etiopia sostenuto dagli italiani. O meglio avrebbe dovuto averlo. Successivamente sarà coinvolto in una spedizione per il deserto, la quale sarà però attaccata da alcuni spietati predoni al comando di… Volto Nascosto.
              Ugo incontra due volte Volto Nascosto: quando è in paese e quando questa spedizione è attaccata. E se il giovane Pastore si dimostra un personaggio senza dubbio attivo e che non le manda a dire, il suo eccessivo “candore” me lo fa apprezzare meno rispetto alla carismatica figura del titolare della serie. Volto Nascosto è un santo, un condottiero, un vendicatore… la sua faccia è coperta da una maschera di metallo, e il suo obiettivo è difendere l’Etiopia dai colonizzatori stranieri. Un uomo che dimostra intelligenza e curiosità, e che sembra interessarsi particolarmente a Ugo, il quale alla fine torna a Roma.
              In fondo une buona introduzione alla miniserie Bonelli che esordì nel 2007: i due personaggi principali sono stati schierati, sono state mostrate le loro caratteristiche e i loro comportamenti ed è delineato anche lo scenario storico e geografico delle azioni. E devo dire che l’Italia (e colonia) di fine ‘800 è stuzzicante come ambientazione, originale e potenzialmente foriera di avventure interessanti.
              I disegni di Goran Pavlov mi sono piaciuti abbastanza, soprattutto negli sfondi africani.
              Ah, è interessante la pagina introduttiva in cui Manfredi stesso parla brevemente dei riferimenti storici e dei personaggi reali che ci sono nella vicenda, e che dia il titolo di alcuni libri che parlino e documentino quel periodo storico. Lo trovo culturalmente stimolante.

              Volto Nascosto # 2 – Briganti (Manfredi/Rotundo)      

              Da un episodio tutto africano a uno tutto italiano, o meglio romano. Serve a introdurre anche questo ambiente, oltre che altri due personaggi che si presumono molto importanti per la serie: Vittorio e Matilde. Il primo è molto ben caratterizzato, ufficiale dei cavalleggeri si dimostra a metà tra la brava persona e un giustiziere spietato, ma sempre con un certo savoir faire. Dai modi un po’ spicci, schietti, instaura velocemente amicizia con Ugo. Matilde, invece, è una misteriosa e solitaria dama che Ugo conosce in un bar e di cui si invaghisce, ma gli obiettivi della donna non sono del tutto chiari. Intanto con un colpo geniale di sceneggiatura Manfredi ci mette a conoscenza della leggenda della nascita di Volto Nascosto, racconto molto suggestivo. Volto Nascosto che peraltro qui compare solo nelle ultime tavole, in una scena però dalla forte intensità drammatica nel dialogo tra lui e Menelik, in cui il mistero della faccia dietro alla maschera è ancora più acuito.
              Se la storia (a parte la scena contro i briganti del titolo) appare con meno azione rispetto al numero precedente, questo permette di approfondire l’animo di Ugo meglio ancora di quanto fatto nel # 1, oltre che di farci inquadrare un po’ il carattere di Vittorio.
              I disegni di Massimo Rotundo li ho trovati migliori di quelli di Pavlov, molto d’effetto negli scorci romani e soprattutto nelle scene di pioggia, artisticamente apprezzabili.



              Volto Nascosto # 3 – Amore e Morte (Manfredi/Nespolino)

              Episodio che mette un sacco di cose in pentola! Intanto Vittorio e Matilde si conoscono (grazie alla sfrontatezza sempre più eccessiva di Vittorio che si invita a un ricevimento della donna), e questo risulterà fatale giacché i due si innamorano! Ugo rimane spiazzato quando lo scopre, a tradimento tra l’altro, ma reagisce da vero signore (ritengo) e rimane ancora molto amico di Vittorio.
              Oltre a ciò, altra cosa importante è la figura di Matilde: se Vittorio viene approfondito di più dello scorso episodio, ma fondamentalmente vengono solo spinte un po’ più in là certe caratteristiche che avevamo visto (il suo essere impetuoso, donnaiolo, mutevole d’animo e voglioso di avventure sempre nuove per sentirsi vivo), è Matilde che trova qui una chiave di lettura che giustifica i suoi atteggiamenti ambigui e misteriosi del # 2. Come subito nota Vittorio, la donna soffre di isteria, di una forma di follia, che grazie a sapienti flashback noi lettori vediamo risalire ad abusi sessuali subiti nell’infanzia da un suo tutore.
              In tutto ciò, la guerra in Africa tra esercito italiano e le truppe di Menelik II sembra sempre più imminente, e Vittorio viene chiamato a partecipare: Matilde tenta il tutto per tutto per trattenerlo a Roma (quando lui invece anela questo viaggio africano), arrivando però a commettere un’azione imprevista e drammatica. La partenza d Vittorio acuisce la disperazione della giovane, a cui Ugo resta accanto come carissimo amico, subendo le sfuriate di Matilde e sapendo di non essere l’uomo del suo cuore. Insomma, è il poverino della situazione. :(
              I disegni di Alessandro Nespolino sono stupendi, almeno a me sono piaciuto veramente tanto, un tratto nitido e pulito che rende la lettura piacevole e conferisce ancora più incisività alle due scene molto forti che Manfredi inserisce nell’albo, la cavalcata del corpo senza testa del tenente Baldini e il risveglio di Ugo tra due giovani pulzelle (“ma che, ‘nte basta mai?”, lol 8-) )

              Volto Nascosto # 4 – Amba Alagi (Manfredi/Burak)

              Se la stragrande maggioranza del numero precedente era ambientata a Roma, qui siamo più dalle parti dell’Africa: vediamo infatti le prodezze di Vittorio impegnato nell’esercito italiano, in cui si distingue subito rispetto agli ordini “senza senso” dei generali, mettendo in campo doti di azione e di intelligenza (nel capire che gli ascari sono grandi e valorosi combattenti) insospettabili vedendo gli scorsi numeri.
              E’ comunque molto bella la parte che si svolge sull’Amba Alagi, catena montuosa che dà il titolo all’albo, in cui rendendosi conto della strage di soldati italiani avvenuta lì sopra ha modo di rendersi conto una volta di più degli atteggiamenti dei generali.
              A Roma la figura di Ugo tende sempre di più all’apparente inutilità, facendo da balia a Matilde che pensa solo a Vittorio e annega nella depressione, prova a contattare uno psichiatra ma questi vuole rinchiuderla in manicomio, e intanto Matilde viene portata da un’amica scema a bere sangue di bovino per rinvigorirsi (fatto storicamente plausibile, come spiega Manfredi nell’editoriale del prossimo numero), cosa che ovviamente le procura un’ulteriore crisi. E intanto Ugo si avvicina sentimentalmente a Sandra, la dama di compagnia di Matilde…
              In Africa alla fine Vittorio incontra faccia a faccia Volto Nascosto (che nello scorso numero aveva fatto solo una comparsata giusto per tagliare la testa a Baldini) ma inaspettatamente non gli dice di essere amico di Ugo, come avrei invece immaginato.
              I disegni per la prima volta ho proprio fatto fatica a digerirli: il tratto sporco e dimesso di questo Ersin Burak mi ha affaticato la lettura, e in alcuni tratti è parecchio confuso. Riconosco lo stile personale dell’autore, ma non mi ha proprio convinto, soprattutto nei personaggi (negli sfondi africani non è male, quando non esagera con le righe)… il personaggio (seppur secondario) di Marino è diversissimo da come era apparso nel secondo e terzo numero, per esempio, e nemmeno i suoi Ugo, Vittorio e Matilde mi sconfinferano molto.  



              Volto Nascosto # 5 – La Fortezza (Manfredi/Leomacs)

              Altro episodio quasi interamente ambientato in Africa. A Roma con i tormenti di Ugo e Matilde vengono dedicate poche tavole, mostrando il Natale e il Capodanno in cui però succede molto poco.
              In guerra invece la situazione è più movimentata: intanto Vittorio incontra il maggiore Galliano, che nell’editoriale del numero successivo si scoprirà essere un personaggio storicamente esistito e che istintivamente risulta simpatico al lettore fin da questo episodio (al contrario del generale Arimondi). Altra cosa importante, in tutta questa storia Vittorio farà parte della truppa di italiani asserragliati nella fortezza di Macallè contro le forse di Menelik II. Il che ammetto che rende interessane la vicenda, vedere le varie astuzie, tattiche e azioni incoscienti di Vittorio per migliorare l’efficienza della fortezza galvanizzavano la lettura non poco, specie quando si reca all’accampamento nemico e terrà conciliabolo con Volto Nascosto in persona. Finalmente rivela di essere amico di Ugo, e tra Vittorio e Volto Nascosto iniziano ad emergere più punti in comune del previsto. Si va anche vicini a vedere il vero volto del titolare della testata, ma ovviamente ciò non accade.
              Ah, si apprende anche che Vittorio è cattivo (per sua stessa ammissione). :P
              Più importante, viene mostrato come la guerra tra Italia e Menelik cerchi di concludersi più sul piano delle trattative (money, of course) che su quello della battaglia, cosa che non va già né a Volto Nascosto né a Vittorio.
              I disegni di Leomacs sono adorabili, il suo tratto nitido è perfetto sia nelle scene più tranquille che in quelle più concitate.

              Volto Nascosto # 6 – Gli Eroi di Macallè (Manfredi/Diso)

              Direttamente collegato al numero precedente, questo sesto episodio continua le vicende di Vittorio e degli altri soldati dentro la fortezza di Macallè, con la vicenda che culmina nell’attacco frontale delle truppe di Menelik, non guidate da Volto Nascosto che viene relegato alla presa di una fonte d’acqua.
              Importante è poi il dialogo tra Asmac e Vittorio, in cui il primo prova a spiegare l’importanza del simbolo della maschera nella sua cultura, metafora del divino e della verità. Dalla leggenda sembrerebbe che chi vedesse senza maschera Volto Nascosto ne sarebbe annichilito, accecato dalla luce immensa. Menelik alla fine del secondo episodio però aveva visto in faccia Volto, e per quanto ne rimase impressionato non mi sembra sia impazzito. Dove sta la verità?
              Emozionantissimo il gran finale dell’episodio, dove grazie a un’intuizione di Vittorio (strano, eh?) i nostri eroi riescono a resistere alla grande contro l’attacco, in scene molto emozionanti. Ma alla fine, Vittorio (che stava per smascherare e uccidere Volto Nascosto dopo uno stoico duello) viene catturato dal suo avversario, che lo rapisce.
              A Roma, intanto… niente di niente. Sul serio, io apprezzo come Manfredi sta imbastendo la trama africana/guerresca, con situazioni interessanti e storicamente attendibili e scene elettrizzanti, ma da qualche numero la storia parallela di Ugo (che nel primo episodio spadroneggiava da protagonista, ricordiamolo) e di Matilde sta ammuffendo nella capitale, in questo sesto numeri ai minimi storici, con la sola considerazione finale che “la pace è ancora lontana” e che “il futuro è incerto” (eh certo, lui non aveva i flashforward). Mi pare un peccato portarla avanti così poco, anche perché credo avrà un peso abbastanza importante nella vicenda globale… ma forse è una precisa strategia di Manfredi dare più spazio alla guerra adesso, in numeri che necessitano di spazio per raccontarla, per poi aumentare le vicende personali di Ugo più avanti. Vedremo.
              Intanto consideriamo i disegni: tratto più sporco di quelli del numero precedente, ma non raggiungo fortunatamente i livelli di due numeri fa: non mi dispiace questo Roberto Diso, un tratto che se ogni tanto mi sembra un po’ approssimativo molte altre volte risulta invece preciso. Lo promuovo.

              Giudizio sospeso, insomma... non mi dispiace questa mini finora, ma nemmeno mi enstusiasma ed esalta come avrei pensato. Si vedrà.
              « Ultima modifica: Giovedì 7 Ott 2010, 20:07:51 da Everett_Ducklair »

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              Bramo
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                Re: Volto Nascosto
                Risposta #36: Domenica 8 Ago 2010, 15:32:40
                E' uscito il quarto numero della Raccolta Volto Nascosto, che racchiude il settimo e l'ottavo albo della miniserie bonelliana di Manfredi. E devo dire che per quanto riguarda il mio gusto, noto una risalita qualitativa in questi due numeri, pur avendo in fondo abbastanza apprezzato la bilogia di Macallè tutta ambientata in Africa e con protagonista Vittorio e la guerra. Ma penso che sia ora, al giro di boa della serie, che sia iniziata la lenta discesa verso la conclusione e mi sto entusiasmando per le sorti dei protagonisti e degli avvenimenti.  



                Volto Nascosto # 7 – Il Fantasma (Manfredi/Freghieri)

                Questo episodio m'è molto piaciuto, devo dire. M'ha colpito, non foss'altro che per il fatto che finalmente abbiamo un numero incentrato per la maggior parte a Roma. Finalmente vediamo per più di due vignette il povero Ugo. La scena dello spostamento del cadavere del generale Orsini, ucciso da Matilde nel terzo numero, è molto d'effetto, quasi dark, con venature anche comiche però quando Ugo e l'amico Marino che l'ha aiutato nell'operazione vengono quasi sorpresi dal fattore Annibale! :P Le misteriose ripercussioni sulla psiche di Matilde, con tanto di visioni notturne del cadavere fantasmatico, sono anch'esse inquietanti, e in generale a me intriga vedere l'evoluzione della follia della donna, e il sentimento controverso che ella prova per Vittorio. Soprattutto mi colpiscono gli atteggiamenti Ugo in tutta questa situazione.
                In Africa, m'è piaciuto come Manfredi ha continuato a mostrare il profondo rispetto tra Volto Nascosto e Vittorio...

                E' da lodare anche l'ottima gestione dei momenti discorsivi: i dialoghi tra Vittorio e Volto (a cui accennavo sopra), quelli tra Ugo e Marino o tra Ugo e Matilde sono tutti eccellenti.... questi momenti discorsivi sono uno dei punti di forza della serie, insieme a questi intricati rapporti interpersonali tanto a Roma quanto in guerra. Altra cosa da sottolineare è la rissa nel parlamento italiano, decisamente realistica per come è descritta e mostrata nei disegni.
                Disegni ad opera di Giovanni Freghieri, che ho apprezzato tantissimo: i volti dei protagonisti e dei personaggi secondari, gli ambienti italiani e le poche vignette nel palazzo di Volto... tutto è contraddistinto da una linea che mi piace molto, pulita, un tratto nitido che mi piace assai. Complimentoni al comparto grafico e, quindi, a Freghieri.

                Volto Nascosto # 8 - La Strada per Adua (Manfredi/Nespolino)

                Ugo torna in Africa, per poter trovare e liberare Vittorio, prigioniero di Volto Nascosto. Gli intrighi politici lo seguono come un'ombra anche qui, ma il ragazzo afferma a più riprese di essere libero e di fare quello che vuole. Nello specifico, ritrovare Vittorio per accontentare Matilde. Per farlo cerca di avere un contatto con Volto Nascosto, per poter pagare un riscatto, ma viene sviato da un suo adepto perchè Volto è occupato per la preparazione di una guerra...

                Da notare sono le spettacolari vignette mute nelle ultime pagine del numero, sono assolutamente d'atmosfera e sembrano calarti direttamente in quel deserto e farti percepire la drammaticità e la solennità del momento, la proclamazione della battaglia di Adua. Volto che sguaina la spada è una scena esplicita che non avrebbe nemmeno bisogno della conferma verbale della vignetta successiva. Un capolavoro di eleganza in quelle tavole maestose, tratteggiate da un ottimo Alessandro Nespolino che riesce a tratteggiare ogni scena con chiarezza ed eleganza, sia questa che ho descritto sia altre vignette mute che Manfredi utilizza nella storia, sia anche in altri momenti normali.

                E' vero che probabilmente questa storia funge più da lungo prologo alla battaglia di Adua, che penso verrà raccontata nel prossimo numero, ma nelle 98 pagine della storia rivediamo alcuni vecchi personaggi come Sim e Mohammed, vediamo ancora come la politica italiana sia stata infida e non molto abile a gestire la questione in Africa, vediamo Ugo finalmente tosto, duro e deciso, vediamo la scena assurda e forte del duca della spedizione che spara al tenente Folchi (altro ritorno, i quali fanno tanto bene alla continuity e fanno percepire la serie come molto realistica)... o anche Vittorio che dopo aver affermato nello scorso numero di non aver nessun legame a Roma ora è sicuro di non voler ancora tornare a casa. Di cose ne accadono, e anche interessanti, spunti che arricchiscono la psicologia dei protagonisti.

                Se iniziavo a dubitare, negli scorsi numeri, che Ugo fosse protagonista della serie, ora non più: si trova ad amare una donna che non lo ricambia e lo fa soffrire, innamorata dell'amico che ormai tutti odiano e che anche lui avrebbe motivo di odiare e che invece aiuta, è legato in qualche modo a Volto Nascosto ed è invischiato in disegni politici riguardanti la guerra. E', bene o male, al centro di tutto.

                Storia molto ben scritta dunque, e stavolta davvero sono curioso di sapere come andrà avanti la serie, cosa che finora ancora non avevo avvertito. Bene così! :)
                « Ultima modifica: Giovedì 7 Ott 2010, 20:13:51 da Everett_Ducklair »

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                  Re: Volto Nascosto
                  Risposta #37: Domenica 8 Ago 2010, 18:16:18
                  Io ho seguito questa bellissima miniserie Bonelli al tempo in cui uscì mese dopo mese (inediti). Ho fatto il sacrificio di aspettare a leggerli tutti insieme, e l'ho fatto (causa mancanza di tempo) solo alcuni mesi fa. Mi è piaciuta davvero tanto e non vedo l'ora che esca la seconda parte delle avventure di Ugo Pastore nella nuova miniserie di Manfredi che dovrebbe intitolarsi "Shangay Devil" :D
                  "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

                  Piero Calamandrei - "Elogio de

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                    Re: Volto Nascosto
                    Risposta #38: Giovedì 7 Ott 2010, 18:49:33
                    Da un paio di settimane è uscito il quinto numero della Raccolta Volto Nascosto. Acquistato (per il mio amico) e letto oggi.



                    Volto Nascosto # 9 - Pioggia di Sangue (Manfredi/Matteoni)

                    Sarà che non sono abituato a leggere o vedere narrazioni di guerra, ma della battaglia non ho capito quasi niente, ho proprio faticato a seguire le varie fasi di offensiva e controffensiva. La lunga descrizione della battaglia che Manfredi compie (praticamente tutto l'albo) è particolareggiata e densa, e forse anche per questo ho faticato a seguire la vicenda. Ma forse una tal confusione immerge di più il lettore nello stato d'animo di una guerra.
                    La cosa che mi ha sconvolto è che a parte Volto Nascosto stesso gli altri protagonisti della serie non compaiono per gran parte della storia... solo Ugo rivediamo verso la fine, a farsi mettere nel sacco dai due ascari traditori. La vicenda poggia sui soldati e i generali, sulle "comparse" della serie che qui confermano invece il loro ruolo centrale della vicenda della mini.
                    Per quello che sono abituato a fruire io, quindi, ho apprezzato meno questa storia delle precedenti due, pur riconoscendo una bella dose di azione. La confusione dei conbattimenti è attenuata un poco dal bravo Giuseppe Matteoni che fa un magnifico lavoro nelle tavole di guerra così come nei volti.

                    Volto Nascosto # 10 - Il Presidio (Manfredi/Burak)

                    Purtroppo torna alle matite Burak, e ciò mi mal dispone. :P
                    Come mi sembra ebbi modo di dire nelle scorse prove di questo disegnatore nella miniserie, infatti, il tratto sporco di Ersin Burak non mi piace, non riesce a convincermi appieno. Anche se riconosco che forse stavolta l'ho apprezzato leggermente più che negli scorsi numeri che ha disegnato, alcuni primi piani dei volti, alcune figure e alcune scene continuano a non sembrarmi piacevoli (c'è anche un Volto Nascosto che sembra il Dottor Destino... ::))
                    Comunque, a livello di storie, ho preferito di molto questo numero al precedente, questa calma dopo la tempesta che si respira nel mostrarci quello che accade in un presidio militare. E il rappresentare questa spaccato di vita militare è stato qualcosa di inaspettato e molto gradito, per come Manfredi porta avanti la narrazione. Vedere Ugo finalmente tornare un po' un eroe contro il solito capitano sbruffone poi mi ha fatto molto piacere.
                    Ma ovviamente anche il nuovo incontro tra Ugo e Volto mi ha entusiasmato: questi dialoghi tra i due, benchè rari nella mini, sono una delle mie cose preferite. Specie ora che Volto Nascosto è sempre più stanco e pensieroso, come vediamo già nel numero precedente... il mistero viene svelato nell'ultima tavola.
                    Ebbene sì, il grande mistero è stato svelato, Volto Nascosto si toglie la maschera di fronte a Ugo, mostrando a lui e a noi lettori la sua faccia: il perchè quando Menelik lo vide in volto alla fine del secondo numero ne fu colpito profondamente, il perchè della sua stanchezza... tutto si spiega colpendo fortemente il lettore. E Ugo anche, che gli sale tipo a 1000 la stima per il condottiero.
                    Una rivelazione che, devo dire, mi è piaciuta e ha una sua grande forza, che si evince anche dalla splendia frase di Volto nelle ultime due vignette.

                    Quello che mi chiedo ora è: se la guerra in Etiopia è finita con la sconfitta degli italiani, e Volto decide di tornare al deserto a cui appartiene... aggiungendo il fatto che si è pure già smascherato... cosa succederà nei prossimi 4 numeri?  :)
                    « Ultima modifica: Giovedì 7 Ott 2010, 20:11:29 da Everett_Ducklair »

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                      Re: Volto Nascosto
                      Risposta #39: Martedì 28 Dic 2010, 01:26:41
                      Qualche settimana fa il mio amico si è comprato il sesto numero della Raccolta Volto Nascosto, e recentemente me lo sono fatto prestare, come da rito. Siamo quasi alla fine, ormai, fra un mesetto circa uscirà l'ultimo numero della Raccolta, contenente i due numeri conclusivi della mini di Manfredi.
                      Devo dire che ho molto apprezzato questo bis di numeri che preparano alla fine della storia... :)



                      Volto Nascosto # 11 - Il Prigioniero di Menelik (Manfredi/Burak)

                      Ai disegni ritroviamo per l'ennesima volta Burak, ma devo dire che più si va avanti e più mi convince, anche se continuo a vederlo con sospetto. Se non fosse per il cognome, comunque, penserei fosse un parente di Manfredi dato che ha disegnato una buona metà della miniserie :P
                      Comunque, per quanto già dalla precedente prova (e ancor più con questo numero) inizi ad apprezzarlo un po' di più, in questa doppietta con Nespolino nel numero successivo perde di brutto nel confronto...

                      Questo undicesimo numero l'ho gradito moltissimo, è la naturale prosecuzione del 10 non solo per quanto riguarda gli eventi (quello sempre in questa mini) ma per lo stile di narrazione e il clima: è un capitolo calmo, le scene di battaglia ormai le abbiamo lasciate alle spalle dopo l'indecorosa sconfitta di Adua. E come spesso accade, il post-guerra è più interessante dello scontro in sè e per sè: vengono fuori le motivazioni, le missioni diplomatiche, gli interessi, quei movimenti sotterranei che tanto mi intrigano. E così è anche qui: il nostro Ugo, sempre preso nella sua personale missione di ritrovare l'amico Vittorio, ha modo di vedere la dispairtà di condizioni tra soldati semplici e graduati dell'esercito, tra i membri dell'esercito italiano fatti prigionieri, e partecipa interessato alle riunioni che costoro tengono ogni notte per tirarsi su di morale. Diventa poi sempre più uomo di fiducia della regina Taitù, per la quale compie una missione delicata, e grazie a ciò può vedere Vittorio, finalmente.
                      E Volto Nascosto? Be', per lui non è ancora tempo che il grande condottiero di ritiri... Spettacolare la scena d'azione dove, anche se debilitato, Volto tiene testa magnificamente ad alcuni predoni. E' LA scena d'azione del numero, insieme al giretto notturno di Ugo insieme al suo ospite francese cui era stato affidato da Taitù.
                      Numero di transizione tra il prima e la parte finale della serie, che si articolerà nei prossimi tre numeri. Gran bella storia.
                      Molto interessante, come sempre, l'editoriale dell'autore che stavolta si concentra sulla mitologia dell'uomo in maschera.

                      Volto Nascosto # 12 - La Liberazione (Manfredi/Nespolino)

                      Qui mi limito a dire che il numero in questione è ottimo, una storia che riesce a continuare il filone diplomatico degli ultimi numeri mischiandolo a una buona dose di azione guerresca che, in dosi di questa quantità, apprezzo.
                      Intanto è bello rivedere assieme Ugo e Vittorio, fianco a fianco, vedendo anche il caratteraccio di quest'ultimo dovuto alla lunga prigionia. E di contorno osservare come Manfredi si concentri sulla difficoltà delle trattative per la liberazione dei prigionieri italiani, con il conflitto tra re Umberto e Chiesa è bello, perchè fa capire l'attenzione che l'autore riserva alla cornice storica e soprattutto alle sue incongruenze dettate dal prestigio politico e da questioni economiche... come sempre, del resto.
                      Nel mezzo, Manfredi inserisce anche una scena bellissima con Menelik che concede la libertà a un soldato italiano perchè commosso dalla lettera che sua madre gli ha scritto, e infine fa culminare il tutto con quella stupenda scena di salvataggio che vede agire insieme dopo tanto tempo i due amiconi. La scena, oltre che essere ben costruita, ci mostra come il selvaggio bisogno di azione che pervade Vittorio e che l'ha portato a tutti i guai visti nella mini non è certo sopito, anzi ne sia ossessionato. L'unica cosa che lo ossessiona di più è Volto Nascosto, che ha modo di apparire durante lo scontro anche se in disparte, oltre che sottoforma di "parto mentale" sia di Vittorio stesso che di Ugo mentre tornano a Roma. Sì, perchè la regina in cambio dei loro servigi rende la libertà a Vittorio.
                      Si tratta quindi di una storia densissima, capaca di accontentare sia il lettore in cerca di intrighi sia quello in cerca di battaglie sia quello in cerca di approfondimento storico sia quello che cerca un po' di cuore. Inoltre riesce pure a essere importante punto di svolta per i protagonisti e per le vicende a loro collegati convergendo in modo sempre più deciso verso il gran finale. A esaltare tutto questo ben di Dio arrivano i disegni dell'ottimo Alessandro Nespolino che qui supera le sue già stupende prove precedenti per regalarci tavole ricche di particolari, nitide, pulite e che dipingono i volti dei personaggi in modo splendido e credibile.

                      Bene, ormai ci siamo. A fine gennaio uscirà il settimo numero della Raccolta, e potrò finalmente vedere come si chiudono le vicende di Ugo, Vittorio, Volto Nascosto e Matilde. E devo ammettere che sono proprio impaziente. :)

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                        Re: Volto Nascosto
                        Risposta #40: Venerdì 4 Mar 2011, 21:21:43


                        Il numero 7 della Raccolta Volto Nascosto è uscito già da un mese e mezzo circa, ma io ho potuto leggere il volume conclusivo della riproposizione delle miniserie di Gianfranco Manfredi solo oggi.
                        Dopo un anno esatto è finita la Raccolta che ha raggruppato al ritmo di due numeri alla volta questa serie del 2007, che ho "scroccato" da un mio amico che ho convinto a seguire la serie e che ho gradito a fasi alterne. Ma devo dire di non essere affatto pentito di aver seguito serie, anche se in differita, e l'unica cosa che rimpiango è che la Bonelli non si sia sprecata più di tanto nell'operazione dal momento che questi albi altro non sono che le rese da edicola incollate insieme con una cover riciclata. Ma è comunque apprezzabile l'aver dedicato una delle loro Raccolte a una miniserie, cosa che credo prima d'ora non sia stata ancora fatta.

                        Volto Nascosto # 13 - Medaglia d'Oro (Manfredi/Simeoni)

                        Il numero è molto interessante, forse uno dei più belli e intensi.
                        La storia si può grossomodo dividere in due tronconi: la prima parte si concentra su Matilde, che come ricordava Franz è stata appunto tralasciata ultimamente. E la si tira in ballo in maniera ottima, a mio parere: gli atteggiamenti folli e patologici della donna possono effettivamente tediare a lungo andare, ma il modo per renderli interessanti è utilizzarli come fa Manfredi, estremizzandoli e confezionando una situazione di calma che precede la tempesta. Ugo tornato a Roma si fa raccontare di quello che è successo in sua assenza, e lì la follia di Matilde diventa interessante perchè morbosamente si rimane avvinghiati alle sue turbe. Nel presente, Matilde è al manicomio dove viene curata bene, trattata anche meglio e sembra rinata tanto è serena. Ma il lettore avverte che tale status quo non è destinato a durare.
                        A me poi diverte sempre vedere l'estremo menefreghismo e pragmatismo di Vittorio che se ne sbatte di Matilde e consigli all'amico di fare altrettanto se non vuole rivonarsi la vita. Il dialogo che hanno in questo numero è una delle migliori scene per capire quanto sono diversi i due amici, due facce della stessa medaglia come afferma Vittorio stesso dando un doppio significato al titolo della storia.
                        La seconda parte fa tornare il lato avventuriero di Vittorio che, incapace di stare con le mani in mano, piuttosto che niente attacca i briganti del redivivo Verruca. Bella scena, anche interessante per il colpaccio finale, che non mi ha fatto prendere un colpo solo perchè so che Ugo tornerà nella nuova mini di Manfredi... Ma bellissima anche l'ultima vignetta, che ci restituisce quell'amabile suorina conosciuta alcuni numeri addietro e responsabile di Matilde come una infamona, lol.
                        Una storia che fa da medio nell'ipotetica trilogia conclusiva della miniserie... un numero di passaggio ma non nel senso spregiativo del termine, bensì intendendolo come un'ottima tappa di questo cammino conclusivo che dall'Africa porta al fran finale a Roma. E in questo episodio in modo intelligente e appassionate si uniscono le trame tra un Paese e l'altro, facendo il punto su quello che è stato e gettando un ponte per quello che sarà.

                        Molto belli i disegni di Gigi Simeoni, che utilizza un tratto realistico e così facendo conferisce grande atmosfera all'avventura. Ne guadagnano un po' tutti, anche la suorina :P , e Vittorio sembra tantissimo Clark Gable, specie in alcune vignette.
                        Complimenti a Simeoni, quindi, altra firma di qualità per i disegni di Volto Nascosto.

                        Volto Nascosto # 14 - Dietro la Maschera (Manfredi/Rotundo)

                        L'ultimo episodio della serie non è esente da pecche, lo riconosco, ma fortunatamente non posso proprio dire che non sia stato appassionante, anzi! Almeno IMHO.
                        E' vero che in qualche modo la consegna della medaglia a Vittorio, subito nelle prime tavole, è come se sancisse effettivamente la fine del filone guerresco/africano. Ma ciò non vuol dire che il resto della storia sia fuffa. Che l'avventura prenda una piega melodrammatica (cosa che osserva lo stesso Vittorio a un certo punto, lol) è un'osservazione che si può anche fare, ma trovo che la cosa non stoni nè sia troppo esagerata, stucchevole e poco sopportabile.
                        Matilde che entra al ricevimento in onore di Vittorio è una scena maestosa, per esempio, in tutta la sua crudeltà: Vittorio dice in faccia e senza mezzi termini alla donna che gli muore dietro che di lei non gliene frega niente, e la suorina che sussurra "Ho sbagliato di nuovo..." mi ha ricordato un sacco il Locke di fine seconda stagione di Lost :P Il tracollo della donna porta a una conclusione forse prevedibile in fondo, ma qui non importava stupire, importava scrivere degnamente questa parte di storia. E Manfredi lo fa senza sbavature, scrivendo una scena che ha i giusti ritmi, la giusta atmosfera e la giusta dose di passione che coinvolge anche il lettore... mi riferisco ovviamente al momento del suicidio di Matilde.
                        Che l'amicizia tra Ugo e Vittorio si incrinasse, poi, è normale: due caratteri così diversi e al contempo così forti si attraggono reciprocamente, è vero, ma i punti di rottura avvengono facilmente. Che questo particolare punto di rottura sia trattata dall'autore in modo forse troppo "profondo", "sentito" e melodrammatico, appunto, non è un difetto di sceneggiatura nè una svolta troppo romanzata che ha preso la miniserie sul finire. E' semplicemente l'adattare il racconto al carattere di Ugo, che per sentimenti e animo ha questo attitudine al rendere tutto serio e disperato. E comunque questo porta alla scena finale così ricca e densa da essere stata spesso etichettata come frettolosa, ha spesso fatto dire di Volto Nascosto di essere un'ottima miniserie ma con un finale troppo affrettato. Questo lo condivido, ma onestamente la cosa mi ha pesato pochissimo preso com'ero dagli avvenimenti che si susseguivano nella vigna e dal racconto di Vittorio. Scoprire che la teoria di Ugo sui due Volto Nascosto era corretta, e che addirittura il sostituto era proprio l'amico mi ha decisamente spiazzato, è stato un vero colpaccio di scena e l'ho gradito molto. Nonostante, come detto, tutto quanto si risolve molto velocemente e il lettore non fa in tempo ad assimilare la rivelazione che subito la situazione si evolve velocissimamente traumatizzando ancora di più. Ma quest'incedere veloce attribuisce un ritmo forsennato che può anche essere apprezzabile per il coinvolgimento emotivo.
                        E l'ultima tavola poi è bellissima, epica, significativa, d'effetto e sicuramente molto simbolica. Alla fine Ugo fa volente e nolente terra bruciata attorno a sè e assume su se stesso il simbolo dell'intera miniserie, sottolineando di esserne stato il vero protagonista.
                        I disegni di Massimo Rotundo, manco a dirlo, sono eccellenti, meravigliosi. Forse i migliori di tutta la serie insieme a quelli del primo numero e a quelli di Nespolino del # 12.

                        Tirando le somme: questa miniserie mi ha davvero sorpreso. Come dicevo in apertura, ha i suoi alti e bassi dal mio punto di vista, e posso anche essermi annoiato in alcune scene di battaglie, ma non si può negare che da un lato la forza dei personaggi basta a rendere la storia assai gradevole, sono tutti characters interessanti a loro modo (per me anche la tanto vituperata Matilde) e mi interessavo alle loro sorti, e dall'altro l'accuratezza della documentazione storica che Manfredi ha campiuto è sicuramente un importante valore aggiunto alla serie, a maggior ragione trattando di un periodo storico italiano poco esplorato da opere di intrattenimento e non di gloria per il nostro Paese.
                        Insomma, si avverte la raffinatezza in questo lavoro, dovuta anche alla maggior parte dei disegni (peccato per Burak... :P ) che ben si amalgamavano con la trama e che anch'essi si devono essere basati su ricerche storiche.
                        Non la mia miniserie bonelliana preferita (Caravan nel mio cuore rimane al primo posto) ma senz'altro un importante vertice raggiunto dal fumetto popolare italiano che ha dimostrato di poter trattare argomenti seri e storici con un'opera qualitativamente alta e narrativamente interessante anche per il "lettore da edicola".

                        Circola da qualche settimana sul web la notizia ufficiale su Shangai Devil, nuova miniserie di Gianfranco Manfredi in cui tornerà Ugo Pastore. 18 numeri e il primo dovrebbe uscire a novembre. Sono molto incuriosito da questo progetto, però non so se comprarla o no: primo, ho letto Volto Nascosto ma non la possiedo fisicamente, quindi mi scazzerebbe invece possedere il "seguito"; è anche vero che sarà sicuramente fruibile indipendentemente da questa, quindi potrei anche farla mia, però sono 18 numeri stavolta! Tutto si risolverebbe se riesco a convincere il solito amico a seguire anche questa, dato che Volto gli è piaciuto :P Il tempo c'è, per ora mi sono letto una serie degnissima :)
                        « Ultima modifica: Venerdì 4 Mar 2011, 21:26:43 da Everett_Ducklair »

                         

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