Papersera.net

Ho da sempre adorato il suo stile. È stato uno dei primi artisti che ho imparato a riconoscere e ad amare. Mi ricorda la mia infanzia. Grazie Maestro e buon viaggio!

"Sento che meritereste un premio... Uhm, meglio di no.. disabituati come siete, potrebbe causarvi degli scompensi emotivi!"
"I promessi paperi"

Mi ritrovo in quanto scritto da Zio Paperoga su Facebook: «Personalmente lo amavo per le atmosfere incredibilmente lugubri e inquietanti che riusciva a creare pur mantenendo lo stile comico e "morbido" dei fumetti Disney».

Credo di averlo scritto tante volte ma la particolarità di tratti come quello di Chierchini e Asteriti è stata una delle prime cose che ho apprezzato del topo quando ho iniziato a leggerlo a fine anni 70. Non guardavo gli autori delle storie per cui quando hanno iniziato a scrivere in prima pagina sceneggiatore e disegnatore ho dato il nome a tratti che già erano impressi nella mia mente e col suo è stato amore a prima vista.

Adoravo e sempre adorerò lo stile di Giulio, adoro gli angoli bui che popolano le sue vignette, è come se molte vignette fossero ' a lume di candela'. Adoro come riesce a 'sgangherare' persone, oggetti e scenari, ad incupirli... C'è qualcosa di 'decadente' (non so se ci possa essere un accezione positiva di questo termine ma per me lo è) in molte sue ambientazioni forse è uno di quei disegnatori che riconosco prima dall ambiente che dal personaggio disegnato...

A me in sti casi viene solo da ringraziare mentre ho sinceramente gli occhi lucidi.

Ho appreso in mattinata della scomparsa di Giulio Chierchini, a 91 anni era il disegnatore Disney più anziano e con ben 66 anni di carriera alle spalle.

Persona meno nota rispetto a tanti altri suoi colleghi, ma che ho avuto modo di apprezzare sulle pagine di Topolino per i suoi disegni unici e particolari.

In mezzo a tante matite le sue erano subito riconoscibili, ancor di più quando iniziò a pubblicare storie dipinte, uno spettacolo!

Da appassionato dell'horror sin da bambino non potevo che apprezzare le sue storie, tra tutte l'Inferno di Paperino e proprio questa copertina da sempre è stata una delle mie preferite in assoluto ❤️

Di una cosa sono certo, ci ricorderemo sempre di Giulio, questo è poco ma sicuro.

Citazione da: Solomon Cranach - Domenica 18 Ago 2019, 23:32:18

Sono molto affranto.

Se trovassi il volumetto in cui la conservavo, mi rileggerei con gran gusto Paperin Pestello, vicenda alternativa e completamente folle della "scoperta" dell'America. Ma in fondo non ne avrei un gran bisogno, tanto ce l'ho impressa nella memoria...

Io invece sogno da anni di recuperarla per intero, non avendo avuto la fortuna di crescere con quel Chierchini così sperimentale ed attivo. A rifletterci a posteriori è curioso come il suo periodo d'oro, dal mio punto di vista e non solo, non coincida con i suoi primi 20-30 anni di operato come per la stragrande maggioranza degli artisti. Un particolare che contribuisce a renderlo ancora più speciale nella mia memoria.

La puoi recuperare molto facilmente, visto che fu ristampata interamente all'interno di un singolo "vatt" da edicola, intitolato Paperino il magnifico.

Mi unisco al cordoglio per la scomparsa e alla riconoscenza per tutto quanto ci ha dato il Maestro nella sua lunga ed onorata carriera.

Non so perche', ma le prime immagini che mi vengono in mente ora pensando a Chierchini sono i bellicosi paperi del Re Serpente. Forse e' in quanto, per sgradevoli vicende che sto vivendo, in questi giorni sento particolarmente vicina la storia di una lotta contro una plateale ingiustizia. Altri hanno citato le storie dipinte, che potrebbero essere i suoi capolavori: le citazioni dell'Inferno di Paperino mi han fatto  ricordare gli spiriti disegnati da Chierchini nella meno nota Paperino e il filtro della potenza, spiriti che mi capito' poi di rivedere in uno dei piu' memorabili sogni che il mio subconscio mi abbia mai mostrato. Il permanere delle immagini nella mente dei lettori al punto da esservi rielaborate autonomamente e' probabilmente uno dei piu' significativi indizi della bravura dell'artista.

Grazie, Maestro.

  :(

Grazie di tutto, Maestro.

Un autore il cui tratto ho conosciuto in primis dalla lettura dei Grandi Classici o di Topolino Story con disavventure paperesche parecchio frustranti e con Paperoni quasi sempre diabolici... e tuttavia storie che con il tempo mi erano rimaste nel cuore. Poi ho scoperto il suo tratto evoluto, che mi ha affascinato enormemente, soprattutto quando ho avuto il piacere di ammirare il capolavoro di un autore completo, L'Inferno di Paperino (anche se le verseggiature sono di Massimo Marconi). Di lui vorrò sempre ricordare, per i tanti ricordi che mi suscitano, le avventure con il dottor Talos, Paperino e il conflitto statuario, Topolino non esiste e I promessi Paperi. R.I.P.

Mi unisco anch'io al dispiacere per la scomparsa del maestro Chierchini. :(

In questi casi, si è giustamente tristi per la scomparsa dell'uomo, ma è doveroso anche ricordare le emozioni che ci ha dato l'artista (e sempre ci darà, perché la sua arte non morirà mai!); quindi, come state facendo in molti, contribuisco anch'io con il ricordo di un paio di storie che mi sono rimaste particolarmente impresse...

In realtà, ce ne sarebbero decine (da quelle degli anni '50, con i personaggi sempre cattivissimi e arrabbiatissimi!, passando per la maturità tecnica dei '60 e '70, dalle "sperimentazioni" degli anni '80, fino ad arrivare alle ultimissime uscite pochi mesi fa), ma, chissà perché, quando penso a Chierchini penso a Paperino e il ciclaliante sperimentale e a Paperino centravanti intellettuale, entrambe dei Barosso (un caro ricordo anche a loro!): due storie, in fondo, abbastanza normali, forse accumunate dall'argomento sportivo (la seconda, tra l'altro, ha avuto pochissime ristampe), ma che per me sono l'esempio migliore dello stile del disegnatore!

Addio, Maestro che, semplicemente, hai portato la gioia nelle case di bambini e adulti, via Disney e via altri editori e/o personaggi che tanti meno giovani sicuramente ricordano tra i ricordi oggi allietanti il loro proseguire nella valle da te lasciata.

Mi unisco anche io al cordoglio per la scomparsa di questo grande autore dallo stile inconfondibile. Oltre ai vari capolavori nominati più volte vorrei citare due storie sceneggiate da Cimino che lessi da piccolo e che mi piacquero parecchio: Paperino, Paperoga e l'orologio a Gufone e Zio Paperone e il trilemma di Ramsetone l'astutone . Era da poco che avevo cominciato a leggere i fumetti e ricordo che quei disegni tenebrosi del Maestro mi affascinarono parecchio, facendolo diventare uno dei miei disegnatori preferiti.

Purtroppo sono venuta solo adesso a conoscenza della recente scomparsa di Giulio Chierchini.
Non potevo non unirmi al cordoglio.
Sin da piccola il suo stile di disegno mi è sempre piaciuto.
Inoltre, sono legata particolarmente alla sua carriera grazie alle stupende storie "La disfida di Paperetta" e "I promessi Paperi", tra le prime storie Disney che ricordi di aver letto. Ci sono tante altre cose che vorrei dire, ringraziamenti per le storie e i personaggi da lui creati, come Little Gum, o ripresi, come nel caso di Anacleto, tuttavia rischierei solo di ripetere frasi già scritte da altri.

Perciò tutto quello che posso dire è... addio e grazie di cuore, Maestro.

Appaio contro corrente e dico che, benchè mi abbia accompagnato fin da bambino, non sono mai stato un fan sfegatato del tratto di Giulio Chierchini, ma questi resta indubbiamente una colonna del disegno Disney, di cui ricordo anch'io piacevolmente le già menzionate L'inferno di Paperino e Paperino centravanti intellettuale.
RIP.

Quegli sguardi arrabbiati, gli scontri furiosi, le mani chiuse a pugno, le case sgarrupate, le staccionate divelte... la sua Paperopoli mi è stata riconoscibilissima fin da bambino. E, sebbene con i normali segni del tempo, il suo stile si è mantenuto coerente fino alla fine,
fino all'ultimo respiro.

Quegli sguardi arrabbiati, gli scontri furiosi, le mani chiuse a pugno, le case sgarrupate, le staccionate divelte... la sua Paperopoli mi è stata riconoscibilissima fin da bambino. E, sebbene con i normali segni del tempo, il suo stile si è mantenuto coerente fino alla fine,
fino all'ultimo respiro.

Una Paperopoli (e Topolinia) che ho trovato sempre molto simile ai quartieroni del boom edilizio anni ‘70... accogliente e fredda, impersonale e vissuta allo stesso tempo, la scenografia perfetta per il tragicomico dipanarsi delle vicende degli eroi e antieroi disneyani!