Chierchini, Chierchini...
Facciamo il Maestro Chierchini, ok? ;-)
Che dire? Meraviglioso, anche se trovo che ultimamente il suo tratto (beh, ha anche qualche annetto...
) si sia fatto un po' meno sicuro, con delle espressioni meno vive, una non altrettanto ottimale gestione degli spazi della tavola e -soprattutto- abbia rinunciato a quel gioco di chiaroscuri che era sempre stato il suo segno distintivo.
Mi incuriosiva e mi intrigava da matti il suo spingersi spesso ai confini del "gotico" (parlare di "horror" è eccessivo, secondo me).
All'epoca nella quale Topolino si è fissato nel mio immaginario (diciamo fine degli anni '70, ma con cugino poco più grande che mi passava i Topolini dismessi che risalivano almeno ai primissimi anni '70), Chierchini l'avevo sempre associato ad un genere particolare di storie, o ero io che avevo le sinapsi offuscate o non so.
Intendo: all'epoca -ripeto, magari sono miei ricordi selettivi...- da lui c'erano soprattutto da aspettarsi.
- storie in epoca medievale o che avevano il prologo in epoca medievale
- almeno una parte della storia che si svolgeva in un castello con tanto di torri con tetto conico
- Vampiri e simil Frankenstein vari
- alchimisti a iosa
- atmosfere spesso piacevolmente cupe anche in virtù di una particolare gestione dei chiaroscuri