Allora, non avevo capito molto. L'evento era rivolto principalmente ai bambini.
In un primo momento, più didattico, che ha catturato anche l'attenzione di qualche genitore, uno sceneggiatore e un disegnatore raccontano brevemente in che cosa consista il loro lavoro. In seguito, i bambini vengono divisi in due squadre per un gioco che consiste nell'inventare una storia (topi gli uni, paperi gli altri. Io ero nella sqadra coi topi) che coinvolga personaggi e oggetti precedentemente distribuiti tra i partecipanti, con l'assistenza di uno sceneggiatore. Alla fine, un disegnatore per ogni squadra visualizza un momento topico della storia testè concepita.
Onore allo sceneggiatore, che ha dovuto inventarsi su due piedi una storia ai limiti del nonsense per giustificare un portauova, un orologio e un arcobaleno.
Il succitato, di cui ieri ignoravo l'identità, altri non era se non il nostro buon Savini. Tra un laboratorio e l'altro, con molta disponibilità, si è pure fermato a fare due chiacchiere col sottoscritto (potenza di aggregazione del papersera!). Per la cronaca, c'era anche Vitaliano, mentre i disegnatori presenti erano Tosolini, Panniello e Rigano, più Aldo Carrier Ragazzi e la redattrice Gabriella Valera.
Prima di andarmene ho visto svignarsela un uomo, piuttosto robusto, con in mano un enorme borsone. Ho motivo di credere che fino a poco prima fosse dentro al costume di Topolino, a farsi fotografare coi bambini. A volte si dimentica che Topolino non esiste proprio proprio per davvero.
Esclusiva: prossimamente il Savini esordirà anche in veste di disegnatore, in una serie con protagonisti dei magnifici cubi in assonometria cavaliera