Provo a spiegarmi un ultima volta su questo punto, poi mi ripeterei troppo!
Non capisco perché ti continui ad ostinare a voler avere ragione, quando è palese che non c'è da aver ragione su niente, dato che non c'è un solo modo di intendere Topolino.... basta vedere come viene delineato storicamente dai suoi principali autori, per vedere difformità enormi fin dall'inizio!
Quanto alle critiche che ti abbiamo rivolto, il fatto è che se tu fossi venuto qua dicendo qual'è il Topolino che ti piace, nessuno ti avrebbe detto niente. Invece fin dall'inizio ti sei presentato come difensore di topolino, unico che lo ama davvero, e via dicendo, quasi che noi fossimo una mandria di idioti senza passione per il fumetto, e pretendendo di imporre il tuo modo di vedere il personaggio, elevandoti a maestro che erudisce stolti discepoli... e questo è un atteggiamento antipatico e intransigente!
(Ma, ci tengo a precisare, è l'atteggiamento ad essere così, non tu... tolto questo aspetto della questione, ti sei dimostrato un conversatore molto preparato e piacevole, come ti abbiamo detto in tanti (io, Paolo e FV, ad esempio) e quindi ben vengano i tuoi post, molto interessanti e stimolanti! )
Scusami Floyd, ma ci tengo anch'io a puntualizzare una cosa.
Io non mi sono mai elevato a maestro ed ho grandissima considerazione del Papersera, di cui sono da tempo un appassionato lettore. Riconosco di avere in termini generali molta meno preparazione di voi che conoscete a menadito autori, storie e personaggi. Non mi sarei mai sognato, perciò di impartire lezioni a nessuno.
Tuttavia nei riguardi di Topolino noto, permettimi di sottolinearlo, una sorta di pregiudizio culturale che nulla c'entra con la preparazione fumettistica. Ci sono persone, preparatissime sui fumetti Disney, che però - in quanto appartenenti ad una precisa area politico-culturale e con una precisa visione del mondo - odiano (il termine non è inappropriato) Topolino. Il riferimento ultimo è il Berselli di Repubblica, ma si può citare anche l'odio-amore professato a suo tempo da Franco Fossati e la parziale (quella sì) visione del personaggio che hanno dato i vari Giorello e Lucarelli anni fa per il Corsera.
Come ho già denunciato in un altro 3d è in atto - da anni - una precisa, coscienziosa e infaticabile operazione: spostare a sinistra l'universo Disney, slegandolo dall'impostazione perbenista (oggi politicamente scorretta) di Walt Disney, e avvicinandolo al sentimento corrente, relativista e irriverente verso ogni autorità.
Un'operazione che si avvale del sostegno di importanti settori della cultura, di appoggi interessati dei media, di pubblicazioni di un certo peso (penso alla biografia di Walt Disney di Mariuccia Ciotta).
In questa ottica il vecchio Topolino (identificato in Martina, ma in misura minore anche in quello di Scarpa) è un nemico.
La forza della reazione in agguato, per usare il linguaggio tipico di quelle parrocchie. Dunque, poichè non è possibile sopprimerlo, bisogna ammodernarlo, manipolarlo ad usum delphini.
Ecco che entra in gioco Tito Faraci che fingendosi tradizionalista (l'aggancio presunto a Gottfredson) in realtà modifica - e di brutto - i tratti salienti del personaggio, che perde la sua solarità, la sua statura di eroe borghese che lo ha reso celebre.
Mickey Mouse viene per così dire rimpicciolito. I caratteri originari annacquati. Il Bene continua a trionfare, ma non troppo e... con ironia. L'ottimismo è velato da un'ombra di malinconia. L'ordine non si identifica più con le autorità civili, le quali possono anzi essere fonte di instabilità e corruzione sociale.
Topolino diventa così
borderline, cambia relazioni sociali (una ragazza, gente dei bassifondi, baristi), dimentica Minni per Gambadilegno. Questi, non ha più la maschera truce spaventabambini, al contrario è simpaticissimo. Ruba, ma glielo perdoniamo perchè è ironico, disordinato, fuori dalle regole. Si
abboffa di patatine e dunque il lettore si immedesima in lui, non in Topolino che è così ligio, così allineato, così... stupido e pericoloso per la società aperta e tollerante nella quale viviamo.
Ecco fatto. Faraci è un genio, ha rivitalizzato Topolino. Niente affatto: ha rivitalizzato Gambadilegno facendone un tipaccio alla moda,
cool, come si direbbe oggi. E Topolino che fa? E che può fare? Abbozza, accetta in silenzio le prese in giro e si adatta a continue parodie di se stesso. Il piatto è servito. Chi non sopportava il
topastro gongola. Chi invece gli era profondamente legato è triste, perchè gli hanno rubato un amico.