Inizio questo post nella speranza che dia seguito ad un'ampia discussione, dai risvolti positivi si intende. Ho riflettuto sulla scelta degli autori di "colorare" di nero Pippo per interpretare nella serie del Dottor Mouse Foreman, appunto il dottore di colore della serie. Io la reputo una scelta sbagliata, sinceramente, che ha un vago sapore macchiettistico (ma questo è un mio pensiero, non sopporto nemmeno i comici che si pitturano la faccia di marrone per interpretare un vip di colore). Io credo che per indossare i panni di un personaggio, ai Disneyes, basti semplicemente il nome 'ritoccato', i vestiti, il modo di atteggiarsi. Attaccarsi ai particolari 'fisici' non dà nulla di più, sinceramente: perché non dare capelli grigi e occhi azzurri a Topolino, dunque? Chiuso discorso.
In ogni caso la cosa mi ha fatto riflettere sulla scarsa 'multietnicità' presente a Topolinia e Paperopoli. Se, come spesso si dice, paperi e topi devono rispecchiare l'attualità, sia per quanto riguarda abitudini, modi, tecnologie, allora questo dovrebbe riguardare anche la società. Perché gli autori (e qui mi rivolgo ai frequentatori del forum) non iniziano a pensare di inserire nella società paperotopolinese qualche personaggio proveniente da altri paesi? Questa è una cosa che, ad esempio, accade nei Simpson (chiaro che so bene la grossa differenza che intercorre con il mondo disneyano). Però potrebbe essere un grosso spunto di riflessione, oltre che regalare una piacevole idea di integrazione, specie tra i ragazzini, ahinoi, sempre più razzisti, grazie alla cronaca e all'ampio risalto che certa informazione offre nel 'dagli allo straniero'...