Ed è stata quella anche l'occasione in cui hai saputo dell'esistenza di autori "amici" e "raccomandati", oppure questa è farina del tuo sacco? Sai com'è, l'altra volta non hai avuto tempo di rispondere e la curiosità mi è rimasta.
Innanzitutto "quella volta", non ho voluto rispondere ad una persona che offende in modo esplicito (io non feci nomi), e poi avrei gradito che ti fossi rivolto direttamente a me con un PM, e non a un tramite come Paolo, anche se essendo in veste di mio "datore di lavoro" ci poteva anche stare. Così invece mi sei parso come un bambino che chiede aiuto alla mamma.
Io mi sono già scusato per la mia uscita (in forma privata, e non pubblica, evitando certe provocazioni nei miei confronti, che continuano), e mi stupisco di come una mia parola "virgolettata" (e non mi pare che le virgolette si mettano a caso... mah, tanto vale toglierle dalla tastiera allora) abbia creato tutto questo caos, specialmente se dette da uno che cercava di sbugiardare l'altro, sul fatto che in Disney non esiste neanche un solo caso di fiducia assoluta e incondizionata (Cimino su un MD raccontò che questa fiducia un tempo c'era), basata su ciò che è stato fatto in passato. Proprio perchè, tutti (anche i presunti "amici", quindi) debbono sottostare alla regola ferrea dell'editing. E fin qui, non mi pareva di aver detto chissà quale fesseria. Era solo per mettere i puntini sulle i.
Poi la discussione è stata girata ad arte, cambiando decisamente rotta, venendomi a chiedere dei nomi per una frase buttata lì come ipotetica, visto che, a differenza di certi loschi figuri (leggasi: billo), dalle parti della redazione non ci sono passato manco di striscio. Insomma, non sono di certo io che ha iniziato a provocare, prendendo troppo sul serio (e sentendosi tirato in causa) la cosa. Facendo dei nomi, e fornendo uno straccio di prova la cosa sarebbe stata abbastanza diversa, e ben più pesante, è chiaro... ma non l'ho fatto.
In definitiva, chi l'ha messa sullo scandalo non sono certo io, che da semplice lettore mi limito ad accettare passivamente la situazione.
Semplicemente uno apre il Topo e ci trova, giacenze a parte, sempre i soliti cinque sei nomi. Che a volta fanno piacere, ma a volte stancano. Quando questo accade, partono le lamentele, si appiccano i flame etc.
Esatto. La bravura di questi autori "più in vista" degli altri non si discute, ma con questa politica si rischia di monotonizzare il panorama fumettistico Disney, abortendo sul nascere la possibilità di far crescere i futuri "Maestri" (e qui potrei citare un paio di nomi, che vengono utilizzati chissà perchè col contagocce, nonostante siano acclamati a gran voce), che continuando così non vedremo mai più.